N.476 - Palazzo de’ Savi
Palazzo de’ Savi. Secondo il processo ed i documenti prodotti in forma autentica, a rogito di Giulio Cesare Mazzoni, in data 27 ottobre 1772 - lavoro del senatore conte Lodovico Savioli, e da lui presentati alla Deputazione del Magistrato degli Anziani, per provare la discendenza della propria famiglia dai Caccianemici - i Savi, che poi presero nome di Savioli, derivavano dallo stesso ceppo d’Alberto di Alberto d’Orso, e precisamente staccaronsene con Orso di Malaventura, fratello d’Alberto e nipote, ex fratre, di papa Lucio II, il cui figlio, detto Savio, fu cagione che i suoi discendenti si dicessero Savj d’Alberto d’Orso, poi semplicemente Savi (1).
I Savi si dissero anche Salvi, e da Dondino Salvi derivarono poi i Dondini (2) - le quali famiglie si stabilirono in Cento verso il 1400.
Ripatriati i Savi e divisi in due rami, uno di essi abitò in via S. Felice e terminò con Barbara di Virgilio di Cesare - moglie in prime nozze del dottor Girolamo di Camillo Bonfiglioli, ed in seconde del senatore Agostino d’Alessandro Marsili - la quale fu la più ricca di tutti quelli di sua famiglia, sul finire del decimosettimo secolo, e non ebbe figliuolanza. L’altro ramo, che possedeva questo palazzo, finì in Livia o Berta di Tonio, della quale fu erede suo figlio Francesco Boccaferri, morto poi il 23 agosto 1601.
I Boccaferri abitarono questo palazzo fino alla estinzione loro, che ebbe luogo l’8 febbraio 1792 con la morte del conte Francesco Maria di Lodovico che ebbe il Gran Priorato per Venezia dell’ Ordine de’ Cavalieri di Malta, ed al quale non sopravvissero di sua famiglia che due nipoti ex fratre: la contessa Girolama figlia del senatore Camillo e moglie al senatore conte Girolamo di Filippo Legnani Ferri; e la contessa Camilla, postuma figlia dello stesso senatore Camillo, e moglie al conte Giacomo Manelli, nobiluomo di Barletta nelle Puglie.
Però per ragioni fidecommissarie, questo Palazzo passò ai Banzi.
I Boccaferri vengono dalla provincia del Frignano, dov’erano fra i primari cittadini verso il 1170. Del 1252 fabbricarono la chiesa di S. Maria di Strada, e lungamente abitarono il Castello di Piumazzo del quale erano Cattani (3).
(1) Vedasi la Nota a piè della pagina 418 del volume I di quest opera.
(2) Famiglia Dondini