Papazzoni

Insieme con i Pico signori della Mirandola, e con i Pio signori di Carpi, diramarono dall' illustre schiatta dei figli di Manfredo. Secondo l' antica cronaca mirandolana, continuata nel cinquecento da un Papazzoni (1), alquanti della costui famiglia, abbandonando l' avita corte di Quarantola nel 1267, si sarebbero sparpagliati a Mantova, a Modena, a Ferrara ed a Bologna. Ma, almeno in quanto a Bologna, ciò succedette molti anni prima: poichè risulta da un atto pubblico, di cui dirò appresso, che nel 1194 i Papazzoni non solo erano già stanziati in Bologna, ma vi avevano torri. In altri atti da me rinvenuti, del 1282 e 1283 concorrono una Rengarda figlia del già Papazzone degli Aldigheri di Ferrara, un Alberto figlio del vivente Papazzone, pur degli Aldigheri, ed un Papazzone figlio di Guizzardo anch' esso degli Aldigheri (2). Ora a me pare che il trovarsi tre individui almeno della famiglia Aldigheri, i quali circa allo stesso tempo avevano il nome poco comune di Papazzone (3), possa aversi per un indizio che la famiglia della donna di Val di Pado, ch' ebbe la sorte di dare il cognome al divino Poeta, derivi per avventura dai Papazzoni immigrati a Ferrara e a Bologna, forse contemporaneamente.

I Papazzoni di Bologna furono consolari, di parte geremea, ebbero servi della gleba e si rinvengono spesso fra gli anziani fino al 1493. Alberghetto andò pretore a Fano nel 1217 e vi lasciò memoria di grandi violenze. Avvegnachè, colpito di censure dal vescovo per avere tassato il clero e volendo fargliele rivocare ad ogni costo, assediò lui nella cattedrale, lo privò di cibo per tre giorni e con minacce di mutilarlo lo costrinse ad iniqui patti. Ma per ciò cadde dalla padella nelle brage, imperciocchè s' attirò la scomunica di papa Onorio e con essa l' incapacità d' ogni pubblico ufficio : non potendo liberarsene con la violenza, gli fu mestieri di dare la voluta riparazione (4).

Non appare che i Papazzoni prendesser parte nelle con tese de' lambertazzi e de' geremei: la presero nelle sedizioni del 1338, 1377, 1386, 1393, 1412, 1416. Essendo stati sbanditi, furono richiamati nel 1390; di nuovo espulsi nel 1393, vennero amnistiati nel 1398 (5). Nella milizia non si distinse che Bennolo, il quale difese strenuamente il castello di Doccia oppugnato da Alberico da Barbiano ( 1401 ). Arresosi, quando la resistenza era divenuta inutile, fu condannato nel capo da Giovanni I Bentivogli. Antongaleazzo, figlio e successore di Giovanni, si disfece nello stesso modo di Ghilino Papazzoni, incolpato d' aver voluto dar la sua patria a Martino V. Pietro lesse i decreti nello studio dal 1477 al 1484. I Papazzoni di Bologna vennero meno durante il secolo XVII in una donna maritata ad Alessandro della Volpe (6).

Nel 1194 Ugolino Papazzone ed il fratello Cavazza pattuirono, come ho già notato (7), di darsi vicendevole aiuto per la difesa delle proprie case e torri. Una di queste ultime era nella piazzetta di s. Simone (n. 2688), appo la chiesa gentilizia de' Papazzoni, e se ne vedevano degli avanzi mezzo secolo fa, che oggi sono ridotti a pochi parallelepipedi di gesso. Forse è quella fortissima torre che il ricordato cronista della Mirandola (8) scrisse essere stata edificata in Bologna da cotesta famiglia. Ma i Papazzoni possedettero altresì una torre, o almeno una metà di torre nella parocchia di s. Gervasio, il che vuol dire in strada s. Felice o colà presso. E' nel 1293 Francesco del già Giuliano Papazzoni vendeva a Bituzzo e fratelli Pavanesi la metà della suddetta torre già ridotta a torrazzo, cioè già stata in parte demolita (9).

L' Alidosi (10) dice dei Papazzoni la torre in strada Maggiore (n. 239) ch' io ho attribuita, seguendo l'Indicatore, alla famiglia Oseletti. E per vero essa appartenne ai Papazzoni, ma dopo ch' era stata degli Oseletti, come credo d'aver dimostrato.

(1) Cron. della Mirandola, dei figli di Manfredo e della Corte di Quarantola, scritta da Ingramo Bratti e continuata da Battista Papazzoni, pag. 23, 28, 29.

(2) Lib. 48 memorial. Bologniti Bonaventura fol. 65 v. e lib. 53. Gardi Gardinis Vedoati fol. 176.

(3) Un altro Papazzone degli Aldighieri di Ferrara intervenne ad un atto pubblico del 1231. (Muratori, Antiq. med. aevi, v. 4, pag. 323).

(4) Savioli, Ann. v. 3, pag. 371.

(5) Ghirardacci, Hist. v. 2, pag. 136, 363, 405, 470, 593, 605.

(6) Ghirardacci, Hist. v. 2, pag. 635. Guidicini, Cose not. v. 3, pag. 22. Mazzetti, Repert., pag. 234.

(7) Docum. n. 2.

(8) Pagina 29.

(9) Docum. n. 197.

(10) Instrut., pag. 190.