Famiglia Ercolani

Gli Ercolani sono oriondi di Faenza da Nicolò distinto legale. Ve n' è un ramo a Forlì. Alcuni deducono la loro origine da Aurelius Herculanus nominato da una lapide di marmo trovata nei fondamenti del palazzo del Cardinale Cesi. Altri sono sparsi per la Romagna, e la Marca, che si credono diramanti dalla stessa famiglia di Faenza. Nel 1506 Jacopo di Ercolano esercitava l' arte della merceria. Il suddetto Nicolò famoso dottore ebbe un fratello Giovanni nobile soldato. Furono conti delle Rivazze, contea che gli fu tolta da Clemente VII nel 1532 ed era nel Medesano. Furon fatti marchesi di Florimone, e principi del S. R. I. Nel 1528 ebbero il senatoriato, o piuttosto nel 1506.

Hanno cappella e sepoltura in S. Gio. in Monte. Ebbero l'eredità del conte Seghizzo Bianchetti consistente nel palazzo in Bologna rimpetto a S. Donato, e nella tenuta della Barisella, e Prà grande Ebbero l'eredità Ghedini circa il 1490. Nel 1671 avevano beni a Anzola. Hanno beni a Medicina, Buda, Villafontana e Ganzanigo.

Il palazzo Sonatorio era in Strada Stefano rimpetto al voltone di S. Gio. in Monte. Questo ramo discende dal conte Agostino secondogenito di Jacopo , che fu senatore secondo della casa, la quale s'estinse nel senatore conte Vincenzo, o nel conte Enrico suo fratello.

L'altro palazzo in Strada Maggiore sotto la parrocchia di santa Catterina è abitato dal ramo che discende dal conte Vincenzo primogenito di Jacopo, che fu senatore primo della casa, mediante il conto Asterre figlio di esso senatore conte Vincenzo. Sono principi del S. R. I.

La casa in Strada Castiglione ove era il Ritiro delle Dame, o Collegio dell'Umiltà era abitata da un ramo Ercolani estinto in Clemenza Ercolani moglie di Carlo Andrea Leoni fondatrice del Ritiro. Questo ramo discendeva dal conte Girolamo Ercolani figlio del conte Vincenzo senatore primo della casa del figlio di Jacopo Ercolani. Avevano palazzo in Galiera ora compreso nel recinto della casa dei Preti della Madonna di Galiera. Quivi abitava il ramo Ercolani del conte Germanico senatore quarto figlio del senatore conte Agostino senatore secondo figlio di Jacopo. Si estese questo ramo nei conti Germanico juniore e Carlo. Avevano case sotto la porta di Sant' Arcangelo, e vi abitava il ramo del dottor Bernardino finito in Girolamo suo figlio che morì nel 1642 ramo discendente da Giovanni fratello di quel Nicolò, che portò la famiglia in Bologna, da cui viene il ramo senatorio Ercolani.

Agostino di Jacopo senatore secondo. Entrò senatore li 9 aprile 1557 in luogo di Vincenzo suo fratello. Fu fatto cav. dal Re di Francia col fratello Marc' Antonio nel 1538. Fu marito di Laura Marsili. Fu ambasciatore al Papa. Li 22 settembre 1568 maritò suo figlio Cesare in Lodovica figlia di Romeo Popoli per cui diede sontuose nozze. Li 17 maggio 1576 fu fatto ambasciatore a Roma in luogo di Cornelio Malvasia, e parti per colà il 1° giugno. Li 17 gennaio 1574 fu fatto assunto sopra la fabbrica del ponte di Castenaso sull'Idice. In aprile 1574 fu mandato dal reggimento col senatore Ercole Riario a condolersi a Francesco gran duca per la morte del padre. Mori li 19 aprile 1579 giorno di Pasqua, ed il suo senatoriale fu dato a Giulio Cesare Piatesi.

Conte Agostino del conte Ercole senatore quinto. Nel 1628 fu padrino nel torneo Amore prigioniero in Delo, siccome lo fu in altro torneo dato nel 1632. Fu marito di Benedetta Pinelli romana. Nel 1606 uccise in rissa Alessandro dalle Balle. Nel 1615 successe nel senatorato al conte Germanico suo zio. Andò ambasciatore a Boma nel 1620. Questi è quell' Ercolani, che quando gli scuolari facevano l'insolenza di guazzare la notte le persone coll' acqua che allora scorreva scoperta per Strada Castiglione, ed avendogliela fatta a lui, nel giorno dopo ne fece ammazzare alcuni. Fu esperto nelle arti cavalleresche, molto versato nel conciliare le differenze fra i nobili, di grata conversazione, e molto stimato. Nel 1623 fu eletto ambasciatore del Senato col senatore Andrea Ghisellardi, per andare alla Valtellina ad invitare D. Orazio Lodovisi fratello di Gregorio XV perchè alloggiasse in Bologna nel suo ritorno. Elesse a' suoi camerieri Vincenzo Mattugliani, e Vincenzo Sangiorgi.

Conte Agostino del conte Pompeo senatore ottavo, sposò Isabella del senatore conte Francesco Segni, la quale mori li 3 febbraio 1757 a ore 16 in punto. Morì egli non lasciando che una figlia Benedetta maritata al marchese Giuseppe Zagnoni.

Conte Enrico del conte Agostino senatore sesto, marito di Elisabetta Aldrovandi.

Conte Ercole del conte Agostino senatore terzo, marito di Ginevra Aldrovandi circa il 1590.

Conte Germanico del conte Agostino senatore quarto cav. di S. Stefano. Inviato residente a Modena pel gran duca dove morì. Fu marito di Lucrezia Popoli. Andò a Modena nel 1611. Morì li 20 febbraio 1615. Era commendatore di grazia di Monte S. Savino. Il suo senatoriato fu conferito al conte Agostino suo cugino. Fu sepolto in S. Gio. in Monte.

Conte Pompeo del conte Enrico senatore settimo. Ebbe nome Pompeo Gaetano, ed in moglie Diamante Pepoli poi Leonora Marescalchi. Morì il 13 agosto 1727. Nel 1700 molti del reggimento avevano gettato l'occhio sopra di lui per mandarlo ambasciatore a Roma in luogo del marchese Cesare Tanara, ma non volle accettare dicendo non potere la sua casa sostenere presentemente questo peso. Da tutti era stimato più abile, e più proprio che il conte Filippo Aldrovandi che fu poi eletto. Nel settembre 1700 fu deputato dal Senato ad accomodare la differenza de' confini col duca di Modena. Nel 1706 fu mandato ambasciatore col conte Girolamo Bentivogli per incontrare il legato Nicolò Grimaldi. Li 8 maggio 1711 morì la suddetta Leonora Mareschalchi, la quale visse santamente, e fu sepolta in S. Gio. in Monte.

Vincenzo di Jacopo senatore primo. Fu conte delle Rivazze, della qual contea ne fu spogliato per la Bolla di Clemente VII li 30 gennaio 1532. Entrò senatore li 21 marzo 1528 in luogo di Alessanclro Paleotti. Morì li 22 marzo 1557. Il suo senatoriato fu dato ad Agostino suo fratello. Fu fatto cav. da Giulio II. Fu ambasciatore della Città al Papa. Fu marito di Dorotea Bargellini.

Conte Vincenzo del conte Pompeo senatore nono. Ebbe in moglie Maria Filipucci di Macerata. Fu successore di Agostino suo fratello. La moglie morì d'apoplesia li 7 marzo 1779 a ore 19, e Iui era premorto li 24 febbraio 1775 a ore 1 1/4 e sepolto in S. Gio. in Monte.