N.614 - Palazzo Carrati

Cartigli

Palazzo Carrati

L'edificio di origine cinquecentesca conserva affreschi del Settecento e varie decorazioni ottocentesche nei piani nobili. Qui fu fondata, nel 1666 dal conte Vincenzo Carrati, l'Accademia Filarmonica, la più antica istituzione musicale bolognese. Al piano terreno, la Sala dei concerti è dedicata a W. A. Mozart che nell'ottobre del 1770 vi sostenne l'esame per diventare socio dell'Istituzione; nella sala si trova un organo del 1673 di Carlo Traeri. L'archivio storico dell'Accademia custodisce preziosi cimeli e manoscritti autografi dei maggiori compositori.

Indirizzo:

via Guerrazzi, 13

Guidicini

Casa che li 30 novembre 1525 era di D. Francesco del fu Melchiorre Sanvenanzi, o Savonanzi, o da S. Venanzo, canonico di S. Petronio, e che si dice esser sopra l' acquedotto di Fiaccalcollo. Testò egli li 30 novembre 1525, e la lasciò ad Alberto di lui fratello. Rogito Francesco Boccadicane. Nel 1587, 23 aprile, viveva un Gio. Battista del fu Lodovico Sanvenanzi, che promise in detto giorno di vendere a Girolamo Ardizzoni una casa sotto S. Biagio in Cartoleria Nuova di diretto dominio di S. Stefano, per L. 2000. Gli Ardiccioni, od Ardizzoni, o d'Ardizzone, furono oriundi di Castel Franco nel 1300, e Gio. Andrea famosissimo leggista fu amico del sommo Petrarca.

1580, 11 aprile. Girolamo del fu Carlo Ardizzoni compra da Sforza e da Francesco fratelli Moneta, una muraglia divisoria delle loro case in Cartoleria Nuova, di superficie pertiche 5, piedi 76, sopra terra misurata da Giacomo Mascarino l'8 di detto mese, e valutata L. 189, 75, la metà della quale spetta al detto Moneta, che ricevette L. 75 in saldo della medesima.

1584, 25 gennaio. Girolamo di Carlo Ardizzoni e Paola di Girolamo Tossignani di lui moglie, vendono a Giacomo Maria di Costanzo Campanacci una casa sotto S. Biagio in Cartoleria Nuova, in confine di Vincenzo de' Dessigni dalla parte superiore, dei Ghelli dalla parte inferiore, di Lucio Malvezzi di dietro, per L. 12500, rogito Giulio Piacentini. Il detto Campanacci fu fatto segretario maggiore del Reggimento li 14 settembre 1590, e morì Pridie nonas octobris 1599 ad otto ore della notte seguente.

1605, 2 novembre. Fu fissata la dote di L. 10000 a Zenobia del fu Giacomo Maria Campanacci moglie di Vincenzo d'Andrea Mamellini, e li 17 aprile 1610, come da rogito di Michele Angelo Abelli, gli fu assegnata questa casa in L. 12500, obbligandola di pagare l'eccedenza del valore di questo stabile. Confinava a quei di col Dall'Armi e coi Malvezzi.

1614, 17 aprile. La detta Zenobia fu erede testamentaria per metà del fu Astorre di lui fratello, e per l' altra metà suor Angela Maria Campanacci di lei sorella monaca di Santa Maria Nuova. Un altro ramo Campanacci finì in Carlo che testò li 24 agosto 1641, rogito Andrea Mini, col quale istituì erede Antonio di lui figlio naturale.

Vincenzo d' Andrea Mamellini fu l' ultimo di sua famiglia, e morì li 5 gennaio 1629.

Ginevra e Dorotea sue figlie furono eredi, e Ginevra fu moglie di Ottaviano di Lando Carrati con dote di L. 17000, come da rogito di Domenico Maria Felice del 4 giugno 1627, nella quale fu compresa questa casa.

Giuseppe Maria del fu Ottaviano Carrati col suo testamento del 3 settembre 1709 aperto li 25 gennaio 1710 lasciò erede un Pier Luigi di Giacomo Brighenti, ed Anna Maria di Lorenzo Carrati Iugali ultimo del ramo della Mascarella; mancando poi i discendenti dell'erede, sostituisce il primogenito dell'agnazione Brighenti, in deficienza dei quali sostituisce i Carrati di Borgo Nuovo. Rogito Giacomo Biondi. Pier Luigi morì senza successione, e dopo di lui D. Girolamo, indi Flaminio altro fratello morto nel 1769 senza discendenti, per cui l'eredità del testatore Giuseppe passò al ramo Carrati di Borgo Noovo.

1710, 10 maggio. Fu consegnata questa casa assieme a' suoi mobili a Giacomo del fu Pier Maria Brighenti padre dell' erede, come da rogito del suddetto Biondi. Il conte Giuseppe Adriano di Francesco Carrati la vendette li 18 agosto 1804 per L. 16000 a Gio. Battista Pichat francese. Li 19 aprile 1828 l'ingegnere Pietro Pancaldi la comprò dai creditori dello stato Pichat per L. 8823, 10, 7. Rogito Francesco Xaverio Rovatti, che la restaurò ed abbellì.

Il P. D. Adriano Banchieri olivetano instituì in S. Michele in Bosco un' Accademia di musica detta dei Floridi che ebbe in protettore S. Michele Arcangelo, la quale nel 1622 fu trasferita nella casa del maestro di cappella di S. Petronio (allora Girolamo Giacobbi) col titolo di Accademici filomusi, e con la beata Catterina da Vigri in protettrice.

Vincenzo Maria d' Ottaviano Carrati institui e dotò nel 1666 l'accademia di musica detta dei Filarmonici. Volle che Sant'Antonio ne fosse protettore, e morì li 15 apri le 1675. I suoi funerali furono pomposi, e 15 accademici batterono la messa di requie (vedi S. Gio. in Monte). La residenza dei Filarmonici fino dalla sua istituzione fu in due camere a destra del pian terreno di questo stabile.