N.870

Casa dei Presidoni, fedecomissaria per testamento d’ Ercole Presidoni, fatto li 14 dicembre 1607, del rogito Achile Canonici. Francesco di Paolo fu l’ultimo dei Presidoni, che si disse anche dalla Fontana. Fu marito di Giovanna Agostina Preguzzi di Milano vedova del capitano Giovanni Pellizzari, come da instituto dotale del 29 agosto 1647, rogito Alberto Migliori. Rimasto vedovo, sposò Doratea di Giulio Costa, vedova di Giulio Buldrini, la quale fu erede del marito come da testamento dei 4 agosto 1675 , rogito Carlantonio Mandini. Rimasta vedova la detta Doratea si maritò in Giulio Collina come da instrumento dotale, del 12 febbraio 1677 rogito Bartolomeo Marsimili, ed in sua dote vi fu compresa detta casa ed altra piccola verso S. Bartolomeo che fu venduta ad Antonia Gualtieri, e ad Orsola Parmini sua figlia li febbraio 1680 per lire 1900, la qual piccola casa fu poi comprata, ed unita alla propria dal dottor Pozzi. Dorotea ebbe un solo figlio da Cesare Boldrini, che fu suo erede per cui la casa dei Presidoni divenne Buldrini, poi dei Mazza.

Li Ranfredi alias Dini possedevano li uno settembre 1416 come da rogito di Tommaso Manzoli, e Giovanni Pepoli i seguenti stabili in Bologna e cioè:

Una casa con altra vicina dopo la corte posta sotto S. M. Maggiore sulla riva di Reno in confine con Mondini Pietro orefice, e colla via pubblica da due lati.

Altra casa con casetta dopo la corte posta sotto la stessa parrocchia, confinante la suddetta casa, nelle due strade, e gli eredi Zanini da Castel Franco.

Una bottega da merciaio sotto il palazzo del Re Enzo verso le Merzarie.

Una casa ad uso del dazio Sgarmiliato sotto S. Michele del Mercato di Mezzo prossima ad altra di questa ragione.

Una casa sotto S. M. Maggiore in contrada via Nuova presso la via pubblica da due lati, e presso ad Antonio Castaldi.