Strada San Felice

Nome moderno(2015): Via San Felice e Via Ugo Bassi fino all'incrocio con via Nazario Sauro.

Guidicini.

La Strada di S. Felice comincia dalla porta della città e termina alla Volta dei Barberi.

La sua lunghezza è di pertiche 274, e la sua superficie di pertiche 824, 19, 17.

Il suo nome viene dalla chiesa di S. Felice, che già fu dov'è quella dell'Abbadia, e non da un ospedale di pellegrini chiamato di S. Felice, che dal Masina dicesi unito nel 1512 a quello di S. Francesco.

Nel 1506 la porta di Strada S. Felice fu circondata esternamente da un muro merlato a difesa del ponte levatoio.

Li 4 dicembre 1508 furon pagate L. 903 ad Antonio Paltroni per resto della fabbrica della torre, e della porta di S. Felice, alla cui restaurazione aveva egli presieduto.

Annibale del senator Alessio Orsi, custode della porta di S. Felice, la consegnò traditoriamente ai Bentivogli li 21 maggio 1511.

Nel 1556 fu chiusa la vecchia porta che era dove fu la casa del Capitano, ed aperta la nuova con torrione in prospetlo della strada interna, ed esterna della città.

Nel 1320 gli abitanti dei borghi di Strada S. Felice, delle Casse, del Pradello, e delle Lamme ottennero che le loro strade avessero una più facile comunicazione mediante l'opera di Zardo Vedonacci, e di Nanne di Romeo Pepoli, uomini molto celebrati in architettura.

Il Ghirardacci, riferendo questo fatto, dice che gli abitanti dei Borghi di S. Felice, del Pradello, delle Lamme, e di altre strade vicine, ottennero che la strada, che cominciava sul trivio dei Tebaldi verso le volte, o casa detta la volta dei Tebaldi, procedendo avanti a retta linea sino alla via di S. Prospero, che era fra il trivio di porta Stieri, e di porta Nova, fosse ampliata, quindi la predetta casa, detta la Volta, ed altre vicine furono atterrate. Nel modo in cui si spiega il Ghirardacci indica egli l'allargamento di strada dalla Seliciata di S. Francesco fino alla via Imperiale di S. Prospero, nella qual via Imperiale vi erano stabili dei Tebaldi.

In Borgo di S. Felice nel 1256 si pubblicavano i bandi presso la Rovere della Croce, e sopra il ponte del Naviglio, o Reno; e nel 1289 sopra il ponte di Porta Stiera presso la casa di Rizzi, davanti la casa di messer Giacomo da Bagno nel Borgo di S. Felice, presso la chiesa di S. Nicolò vicino all' Olmadello in detto borgo, davanti la casa di Bongiovanne di Pietro Secho, sopra il ponte del Naviglio nel detto Borgo, e davanti la casa di Negrosanti in detto Borgo.

In questa strada ebbe luogo il primo Palio istituito in Bologna.

La distanza dalla porta di S. Felice a quella di Strada Maggiore si dice di pertiche 690.

Particolari tratti dal Catasto Gregoriano (1835) della città di Bologna, messo a disposizione dall'Archivio di Stato di Roma con il progetto "Imago II".

Porta San Felice

Porta San Felice

Strada S. Felice a destra partendo dalla porta, e continuando verso la Volta dei Barberi.

Via San Felice 116 (N.12)

N.26

N.34

Si passa la via dietro Reno, poscia il canale di Reno.

Il ponte di legno sul canale fu fatto di pietra nel 1289.

Dov' è il cancello che chiude l' ingresso alla casa dei Bagni sul vicino canale di Reno, aperta li 12 giugno 1804 per cura e a spese del chirurgo Giuseppe Bergonzoni, vi sboccava una via che terminava in Borgo Nuovo di Pietralata, il cui suolo, senza case di sorta, della lunghezza di pertiche 27, a cominciare dai confini della confraternita della Carità sino all'orto della canonica di Santa Cristina di Pietralata fu concesso ai Padri della Carità li 27 febbraio 1640 per compire la fabbrica del loro noviziato, e dai confini della suddetta confraternita fino alla Strada di S. Felice fu donato li 6 giugno 1640 ai confratelli della compagnia della Carità.

N.35

N.36

Si passa la via di Pietralata.

Si passa la via del Paradiso.

Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle "Cose Notabili ..." e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.

(Nord verso il basso). Case e proprietà a levante di via del Paradiso (attuali numeri 28 e 26, antichi 60 e 61)

Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle "Cose Notabili ..." e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.

Situazione delle proprietà nel 1577 della casa all'antico numero 61 (via San Felice 26).

Famiglia Grimaldi

Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle "Cose Notabili ..." e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.

(Nord verso il basso) Via San Felice in basso, via de' Coltellini a sinistra e via del Pratello in alto. Proprietà succedutesi nel palazzo all'antico numero 62 (oggi via San Felice 24) e degli edifici agli antichi numeri 1087 e 1084 (via del Pratello 21/2 e 21/3).

Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle "Cose Notabili ..." e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.

(Nord verso il basso) Via San Felice in basso, via de' Coltellini a sinistra e via del Pratello in alto. Proprietà succedutesi nel palazzo all'antico numero 62 (oggi via San Felice 24) e degli edifici agli antichi numeri 1087 e 1084 (via del Pratello 21/2 e 21/3).

Situazione descritta da dcoumenti tra il 1628 e il 1691.

La via a sinistra, per errore indicata come via Paradiso, in realtà è via de' Coltellini.

Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle "Cose Notabili ..." e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.

(Nord verso il basso) Via San Felice in basso, via de' Coltellini a sinistra. Case dei Dondini e degli Alamandini poi accorpate nel palazzo Pallavicini (antico numero 62, oggi via San Felice 24). Solo alcune note in questo disegno sono di mano del Guidicini.

Famiglia Ghisilieri

Si passa la via dei Coltellini.

Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle "Cose Notabili ..." e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.

(Nord verso il basso). Case con numerazione antica compresa tra 63 e 67 (numeri pari da 20 a 10). Il Vicolo Morto è tuttora esistente, ma qui è stato posizionato in un punto sbagliato, essendo tra il 63 (casa Bugami, via San Felice 20) ed il 64 (via San Felice 18). Le case su via del Pratello sono gli antichi numeri 1087, 1088, 1089, 1090, 1091, corrispondenti ai numeri 19 e 21 di via del Pratello.

Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle "Cose Notabili ..." e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.

Successione delle proprietà dal sec. XVI al XVIII delle case dagli antichi numeri da 66 a 69 (attuali numeri compresi tra 6 e 12).

Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle "Cose Notabili ..." e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.

(Nord verso il basso). Case tra via de' Coltellini (a destra) e la Seliciata di San Francesco (a sinistra, non indicata). I numeri vanno dal 71 (via San Felice 2) al 63 (via San Felice 20). Per ogni numero civico è indicato quanto la proprietà corrispondente insiste sulla via.

Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle "Cose Notabili ..." e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.

(Nord verso il basso). Case tra via de' Coltellini (a destra) e la Seliciata di San Francesco (a sinistra, non indicata). I numeri vanno dal 71 (via San Felice 2) al 63 (via San Felice 20).

Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle "Cose Notabili ..." e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.

(Nord verso il basso). Case con gli antichi numeri 78, 77 e 76 (da sinistra a destra, prima dello scomparso Vicolo Bettania o Stradello della Beccaria, case completamente scomparse con l'allargamento di via Ugo Bassi, fatto nei primi decenni del XX secolo. La casa in alto a sinistra è il Palazzo Davia, tuttora esistente, contrassegnato dall'antico numero 1219 e dagli attuali 5 e 7 di via Cesare Battisti. La casa sotto, indicata come Ranuzzi, Cavalca, Davia, è l'antico numero 1220, tuttora esistente con il numero 3 di via Cesare Battisti (già via Imperiale di San Prospero). Segue sotto la casa numero 1221 (DaviaI) e la casa numero 1222 (indicata come Ghisilieri, Bontempi, Mastri, etc.). A destra il guasto dei Canetoli, la Macelleria già Ghisilieri e, in alto l'area dei Chierici Minori dello Spirito Santo.

Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle "Cose Notabili ..." e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.

(Nord verso il basso). Case con gli antichi numeri 78, 77 e 76 (da sinistra a destra, prima dello scomparso Stradello della Beccaria, case completamente scomparse con l'allargamento di via Ugo Bassi, fatto nei primi decenni del XX secolo. La casa in alto a sinistra è il Palazzo Davia, tuttora esistente, contrassegnato dall'antico numero 1219 e dagli attuali 5 e 7 di via Cesare Battisti. La casa sotto, indicata come Cavalca, poi Davia, è l'antico numero 1220, tuttora esistente con il numero 3 di via Cesare Battisti (già via Imperiale di San Prospero). Segue sotto la casa numero 1221 e le case indicate come Mastri, che corrispondono all'antico numero 1222. Gli edifici ai numeri 1221 e 1222 scomparvero con l'allargamento di via Ugo Bassi.

Si passa la via Imperiale di S. Prospero, poi continua la via Nuova ora detta dei Vetturini.

Vi è tutta l' apparenza che qui fosse il trivio dei Ghisilieri.

Nel 1497 li 29 giugno, essendo stata aperta la via nuova dei Vetturini, si corse il palio di S. Pietro dalla porta di S. Felice fino alla Masone, mentre prima si correva da detta porta fino in piazza.

Li 17 gennaio 1550 Ottavia di Paolo Tossignani aveva casa sotto S. Gervasio. in luogo detto dalla Volta dei Barberi, una porzione della quale fu affittata per annue L. 360. Rogito Lelio Roffeni.

Strada S. Felice a sinistra partendo dalla porta della città, e andando fino alla Volta dei Barberi.

N.150

Si passa il ponte del canale di Reno.

Si passa il vicolo dell' Abbadia.

Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle "Cose Notabili ..." e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.

(Nord verso l'alto) Proprietà succedutesi negli edifici agli antichi numeri 117 (attuale numero 35), 118 e 119 (attuale numero 37).

Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle "Cose Notabili ..." e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.

Case (e proprietà) dal numero 100 (numero 1 attuale, in angolo con via delle Lame) al numero 110, il palazzo Scarani, via San Felice 21.

Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle "Cose Notabili ..." e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.

(Nord a sinistra). Estremità orientale della antica Strada San Felice come era prima del 1497, quando fu aperta la Via Nuova dei Vetturini (il tratto di via Ugo Bassi compreso tra via Nazario Sauro-via Cesare Battisti e via Giacomo Venezian.

Varie case in Strada S. Felice delle quali è difficile il fissarne l'ubicazione

Aggiunte

Strada San Felice, dal II volume delle “Cose Notabili…” di Giuseppe Guidicini, con le correzioni di Luigi Breventani