Schelfa

Antica e quasi ignota famiglia, alla quale appartenne un Ildeprandino, figlio di Enrico, presente nel 1198 all'atto di soggezione a' Bolognesi dei consoli e del popolo di Monteveglio (1). Sembra fosse ultimo della famiglia un Corrado di Filippo, già morto nel 1286, poichè erano suoi commissarii testamentarii due domenicani che disponevano liberamente delle sostanze di lui.

La torre degli Schelfa, che pare fosse presso la chiesa di s. Remedio (2), e certamente era nella sua dizione parocchiale in confine co' Foscarari, fu venduta insieme con una casa dai commissarii sopraddetti a Palmeria di Rodolfo Boccadiragno, pel prezzo di 150 lire (3).

(1) Savioli, Ann. v. 4, pag. 210.

(2) Gli scrittori non danno altra indicazione di tal chiesa che quella troppo generica d' essere stata nel quartiere di Porta ravegnana. Ma una carta di vendita del 1293, menziona una casa situata « in capella s. Techle de Lambertaciis, sive s. Remedi super terrenum D. Guilelmi Bocaccii. » Dunque s. Remedio doveva confinare con s. Tecla, la quale era ove ora è il palazzo del podestà, e le case dei Boccacci pare fossero tra le vie Chiavature e della Morte, presso la piazza.

(3) Docum. n. 150.