Borgo, Borghetto, Borghettino.

Il vocabolo borgo deriva dal basso latino burgus, introdotto nel IV secolo, che, a sua volta è latinizzazione della voce tedesca burg (antico germanico burg, gotico baurgs, celtico borg) che ha il significato di castello. La voce germanica probabilmente è legata al vocabolo greco πύργος che ha il significato di torre.

Dal significato di castello borgo si trasferì a quello di centro abitato fortificato, munito di mura. Le tante città, soprattutto del nord Europa, che hanno la desinenza -burg, -borg, -burgh (come Hamburg, Goteborg, Edinburgh) sono testimonianza di questo significato.

Oggi, essendo scomparsa la necessità di racchiudere le città con cerchie di mura, borgo viene usato generalmente per qualsiasi centro abitato di media grandezza.

In Italia, nel medio evo, borgo assunse anche un altro significato: quello di indicare le zone di crescita urbana al di fuori delle mura.

La crisi che colpì l'impero romano nel III secolo causò il rimpicciolimento di molte città (tra cui Bologna) che furono costrette a racchiudersi in mura per fronteggiare il pericolo rappresentato dai popoli cosiddetti barbari. La crisi fu acuita da una peste devastante che nel solo ventennio compreso tra il 250 ed il 270 causò una riduzione della popolazione valutabile al 30%.

Bologna divenne una piccola città le cui mura racchiudevano la parte migliore della antica città romana.

Non è certo che la cerchia di selenite, o delle Quattro Croci sia nata per la crisi dell'impero romano, ma è probabile. La stessa leggenda della collocazione delle croci da parte di San Petronio (il cui episcopato andò dal 431 al 449/450) e la testimonianza di Sant'Ambrogio che nel 387 descrisse le città della via Emilia come semirutarum urbium cadavera rendono credibile che Bologna fosse già cinta di mura a cavallo tra IV e V secolo.

La crisi continuò a lungo: invasioni barbariche, minacce esterne e pestilenze si susseguirono per secoli.

La parte abbandonata della città venne ricordata negli atti come civitas antiqua rupta fino all'inizio del XII secolo, quando ormai era in atto la ripresa economica che portò la città stessa a riappropriarsi degli spazi perduti.

Le abitazioni crebbero all'esterno delle mura, al punto che fu necessario racchiudere i nuovi spazi urbanizzati (la minaccia questa volta veniva dagli imperatori tedeschi) in una nuova cerchia di mura: la cosiddetta cerchia del mille, la cui data di costruzione però è tutt'ora oggetto di discussione, ma parte vada collocata nel XII secolo (quando si smise di fare riferimento alla civitas antiqua rupta).

Il fenomeno di crescita urbana continuò rapidamente (Bologna nel frattempo era diventata sede dello Studium, la più antica Università del mondo occidentale) e già alla fine del XIII secolo si cominciò a tracciare il percorso di una nuova cerchia (l'ultima:la circla).

Gli agglomerati di case, costruite all'esterno delle cerchie di mura, vennero chiamate borghi. Il vocabolo borgo andò successivamente ad indicare le vie su cui queste case insistevano.

A Bologna quasi tutti i borghi sono localizzati tra la seconda e la terza cerchia di mura. Fa eccezione Borgo Nuovo (oggi via Borgonuovo) che è localizzata tra la prima cerchia e la seconda.

Negli odonimi attuali, la denominazione borgo è sopravissuta in via del Borgo di San Pietro (Borgo di San Pietro, nelle lapidette del 1801), via Borgonuovo (Borgo Nuovo nelle lapidette), via Borgolocchi (Borgo Locco nelle lapidette) e via del Borghetto (parte dell'antico Borghetto di San Francesco nelle lapidette).

Per parecchi altri odonimi di è persa (con la riforma toponomastica del 1873/78) la denominazione borgo, lasciando intatto il resto dell'odonimo (come Borgo dell'Oro che è diventato via dell'Oro, Borgo San Damiano che è diventato vicolo San Damiano, Borgo Lorenzo, che è diventato via San Lorenzo e tanti altri).

Per altri odonimi invece il cambiamento è stato totale, per cui è scomparso Borgo Cavicchio (diventato parte di via Vinazetti) e Borgo di Sant'Andrea (diventato via Agamennone Zappoli).

Altri invece sono scomparsi, semplicemente perché è scomparsa la via, come nel caso di Borgo di S. Marino, Borgo delle Ballotte, Borgo Salamo.