Nota sui quadri esportabili all'estero (Governo Pontificio)

Il Governo Pontificio nominò una commissione composta de‘ più rinomati Accademici professori dell'epoca onde stimare, e deliberare quali fossero i quadri de‘ quali si potesse permettere la vendita all’estero. Ciò ebbe luogo nell'anno 1830 ed i professori deputati ad hoc furono:

De Maria Giacomo, Scultore

Frulli Giovanni Battista, Figurista

Rosaspina Francesco, Incisore

Tambroni Gaetano, Paesista.

Eccettuato il Frulli, gli altri tre e specialmente il Demaria e Rosaspina profittarono e guadagnarono in singolar modo nello stimare i quadri affidati al loro giudizio, per cui mancarono verso se stessi ingannarono il Principato e tradirono la Patria che mercè loro perdeva ìrremisibilmente tesori d'arte. Non vergognarono persino stimare un quadro cento scudi mentre era già stato venduto 400 luigi d'oro e neppure di sovrapporre ad una preziosissima tela di verun conto; per cui ne venne la facilitazione di esportarla secondata dalla ignoranza. o malizia degli impiegati doganali che sulla tela riportata stabilivano i diritti che competevansi all’Ufficio, ed i periti professori intascando somme rilevanti poterono lasciare alle rispettive famiglie un ricco patrimonio.