Giovanni in Monte (Piazza San)

Piazza San Giovanni in Monte.

Dalla confluenza di via Farini e di via Santo Stefano a vicolo Monticelli.

Quartiere Santo Stefano.

Prima documentazione dell'odonimo: 1635 (Piazzola d' San Gio: in Mont).

Piazza San Giovanni in Monte oggi comprende la salita che da via Farini/via Santo Stefano raggiunge lo spiazzo che è davanti alla chiesa di San Giovanni in Monte.

Questa salita venne compresa nella piazza San Giovanni in Monte con le lapidette del 1801. Precedentemente questa fu chiamata Vivaro (Zanti), Vivario d'San Giov: in Mont (Banchieri), Mont'Oliveto, Monte Oliveto dall'Alidosi, dall'Aretusi e dal Salaroli che usò anche Monte Calvario.

Lo spiazzo davanti alla chiesa fu chiamato piazzola, piazza o piazzetta di San Giovanni in Monte da tutti gli autori, a cominciare dal Banchieri.

Il nome ufficializzato dalle lapidette fu Piazzola di San Giovanni in Monte, mutato in Piazza San Giovanni in Monte dalla riforma toponomastica del 1873-78.

Il Monte aggiunto a San Giovanni (l'evangelista) era Monte Oliveto documentato già dal 959 (Fanti, I, 408), toponimo di cui c'era ancora memoria al tempo dell'Aretusi. Il Salaroli, come abbiamo visto, usò anche Monte Calvario, che però non sembra mai entrato nell'uso comune.

Monte Oliveto rientra nella rappresentazione bolognese dei luoghi della Terrasanta, con la Sancta Jerusalem e la valle di Giosafat, rappresentazione dovuta probabilmente ai pellegrini e ai crociati che, mossi dalla fede, tentarono di riprodurre ciò che avevano visto in Palestina. Interessante estensione di tale rappresentazione è costituita dal complesso di Montovolo, nell'appennino tosco-emiliano.

Per quanto riguardo Vivaro o Vivario, questo era odonimo usato anche per la vicina via de' Pepoli.

L'ipotesi proposta dallo Zanti (Vivarij, ... quelli che vendono robbe da mangiare) non è da prendere in considerazione.

Il Guidicini propose Vivaro (per la via de' Pepoli) come corruzione di Viario (da via).

L'ipotesi, senza dubbio più credibile del Fanti (II, 600, 601) è che vivaro sia sinonimo di vivaio o peschiera, il che si addice sicuramente bene per via de' Pepoli (dove la depressione del terreno è evidente), ma meno bene per la nostra salita oggi compresa in piazza San Giovanni in Monte, che tutto è meno che una depressione del terreno.

La depressione probabilmente occupava una vasta area tra via de' Pepoli e la confluenza di via Farini e via Santo Stefano, e di ciò è indizio il fatto che quest'ultimo luogo era noto come Valle di Giosafat. La valle di Giosafat era nei pressi di Gerusalemme tra il Tempio ed il Monte degli Olivi, il che torna abbastanza bene con la rappresentazione della Sancta Jerusalem del complesso stefaniano.

La depressione avrebbe potuto ospitare una peschiera, di cui l'odonimo Vivaro sarebbe traccia. A questo punto la peschiera non sarebbe da localizzare nella via de' Pepoli che piuttosto ne sarebbe stato il confine settentrionale, mentre la nostra salita di San Giovanni in Monte sarebbe stata una via che portava al Vivaro e quindi chiamata Vivaro per questa ragione, mediante un processo abbastanza comune secondo cui una via prenda il nome dal luogo che permette di raggiungere. Anche l'odonimo Valle di Giosafat potrebbe essere correlato alla peschiera, in quanto valle è termine comunemente usato (oggi come in antichità) per indicare depressioni colmate da acqua usate spesso per pescarne il pesce (si pensi alle Valli di Comacchio).

Fonti citate in questo articolo.

Zanti: Nomi, et cognomi di tutte le strade, contrade, et borghi di Bologna, di Giovanni Zanti pubblicato nel 1583.

Alidosi: Nomi delle strade, vie, borghi, et vicoli, che sono nella città di Bologna, di Giovanni Niccolò Pasquali Alidosi, pubblicato nel 1624).

Banchieri: Origine Delle Porte, Strade, Borghi Contrade, Vie, Viazzoli, Piazzole, Salicate, Piazze, e Trebbi dell'Illustrissima Città di Bologna con i loro Nomi, Pronomi, e Cognomi, di Camillo Scaligeri della Fratta (pseudonimo di Adriano Banchieri), pubblicato da Clemente Ferroni nel 1635.

Aretusi: Origine di Bologna. Pianta di Bologna di Costantino Aretusi, pubblicata nel 1636.

Salaroli: Origine di tutte le strade sotterranei e luoghi riguardevoli della città di Bologna di Ciro Lasarolla (Pseudonimo di Carlo Salaroli), pubblicato nel 1743.

Guidicini: Cose Notabili della Città di Bologna ossia Storia Cronologica de' suoi stabili sacri, pubblici e privati, di Giuseppe Guidicini (scritto prima del 1837, ma pubblicato nel 1868).

Fanti: Le Vie di Bologna. Saggio di Toponomastica Storica, di Mario Fanti, Istituto per la Storia di Bologna, 2000.