Pavanesi

Popolani di fazion geremea, parteciparono di quando in quando ai pubblici ufficii, dal 1216 al 1352. Federico congiurò nel 1386 in favore di Taddeo Pepoli; non riuscì e fu condannato a morte in contumacia. Ciò non ostante rientrò poco dopo clandestinamente, per riannodare il complotto, ma, essendo stato riconosciuto, ebbe mozzo il capo (1).

L' Alidosi (2) narra che nella corte de' Pavanesi, sotto la parocchia di s. Martino di Portanova era la torre loro, la quale sussisteva nel 1380. Là appunto aveva casa Orso Pavanesi, medico, nel 1269: là avevala Guglielmo Pavanesi nel 1289 e presso vi si pubblicavano i bandi (3). Sì che la torre sopraddetta potrebb' esser quella di cui rimangono avanzi in Portanova, o via delle Asse, poco lungi dal luogo ove fu l' anzidetta chiesa di s. Martino (4) e precisamente presso un angolo di via Gargiolari. In questa via è l' entrata della casa annessa, che ha il n. 1297. Quindi questa torre sarebbe la stessa che poi passò ai Bolognini. Fino all' anno 1870 se ne vide una parete scoperta scendere da sopra il tetto fino sulla strada, ma fu allora occultata, nel restaurare ed elevare la . casa. È larga met. 7,95 per met. 7,18; ha muri grossi metri 0,90 da basso e met. 0,83 in cima. È però da considerare che gli Accursi affittarono nel 1297 una casa torrita sotto la stessa parocchia ai Pavanesi, i quali nondimeno avevano case colà fino dal 1269 (5).

I Pavanesi Uberto, Bartolommeo e Francesco, del già Federico, comprarono nel 1290 i palazzi, le case e la torre dei Prendiparte, situati tra le vie Altabella e Mercato di mezzo (6).

(1) Ghirardacci, Hist. v. 2, pag. 405, 407, 408.

(2) Instrut., pag. 191.

(3) Alidosi, Instrut., pag. 59. Toselli, Racconti stor. v. 3, pag. 37.

(4) La chiesa di s. Martino di Portanova, o dei Cazzanemici, o delle Bollette era in via delle Asse, ov'è la casa di n. 1188, accanto al caffè dell'Aurora.

(5) Docum. n. 212.

(6) Docum. n. 181.