Barbazzi (Vicolo)

Vicolo Barbazzi.

Da via Garibaldi a via del Cane.

Quartiere Santo Stefano.

Prima documentazione dell'odonimo: 1583 (Via di Barbazza).

Lo Zanti descrisse una Via Barbara, ma, come il Fanti intuì, era errore per Via Barbaza. Che lo Zanti intendesse Via Barbaza o meglio ancora Via di Barbazza è certo perché egli descrisse i Vinazzi di San Procolo come quelle contrate che forniscono nella Via di Barbazza.

Per lo Zanti la Via di Barbazza era non l'attuale vicolo Barbazzi, ma il tratto di via del Cane da via Farini fino al vicolo Barbazzi stesso, dove esiste ancora il palazzo Barbazzi dove risiedette la famiglia che diede il nome al vicolo. Lo Zanti precisò che la Via di Barbazza era detta anche via dal Cagnolo, confermando la sua identificazione con il tratto di via del Cane appena descritto.

Anche per il Banchieri la via di Barbazza andava dal palazzo Barbazzi alla Piazza dl' Scol, ovvero piazza Galvani.

Leggendo la pianta dell'Aretusi, il nostro vicolo viene indicato come Vignazzi di San Procolo. La via del Cane è via del Cagnolo.

Una interpretazione che azzardiamo è che i Vignazzi indicassero genericamente delle vie che partivano da via Larga di San Domenico (oggi Via Marsili). Anche la via che si chiamò Egitto (corrispondente al primo tratto di via Garibaldi venendo da Piazza Cavour fino a via Marsili) venne descritta dall'Aretusi come Via della Madonna d'Egitto, già Vignazzi, confortando l'ipotesi che Vignazzi fosse toponimo genericamente assegnato a quelle contrade, assai probabilmente per la presenza di vigneti. Per lo Zanti quindi i vari vignazzi finivano nella via di Barbazza che in realtà era l'odierna via del Cane. L'ipotesi quindi che anche il nostro vicolo Barbazzi sia stato annoverato tra i vari Vignazzi di San Procolo è plausibile. Dal Mitelli in poi tutti li autori assegnarono al nostro vicolo l'odonimo Barbazzi o Barbazza.

Le lapidette (1801) formalizzarono vicolo Barbazza, poi modificato durante la riforma toponomastica del 1873-78 nell'odonimo attuale.

Fonti citate in questo articolo.

Zanti: Nomi, et cognomi di tutte le strade, contrade, et borghi di Bologna, di Giovanni Zanti pubblicato nel 1583.

Banchieri: Origine Delle Porte, Strade, Borghi Contrade, Vie, Viazzoli, Piazzole, Salicate, Piazze, e Trebbi dell'Illustrissima Città di Bologna con i loro Nomi, Pronomi, e Cognomi, di Camillo Scaligeri della Fratta (pseudonimo di Adriano Banchieri), pubblicato da Clemente Ferroni nel 1635.

Aretusi: Origine di Bologna. Pianta di Bologna di Costantino Aretusi, pubblicata nel 1636.

Mitelli: Bologna in pianta, città del Papa, famosa pianta di Agostino Mitelli, pubblicata nel 1692.