N.720

Stabile enfiteutico dell’Abbazìa di Nonantola, che prima del 1463 era affittato a Giovanni Dalla Tavola, ferrarese.

È assai probabile che codesto stabile sia quello ricordato da un rogito di Alamanno Fiorani (De Floranis) in data del 1252, die octavo exeunte decembre: Actum in domo Abbatis et Monasterii Nonantutani, quae est in Civitate Bononiae, in parrocchia S. Giorgii in Pozale etc. etc.

Nel 1469, addì 18 agosto, l’Abbazìa suddetta locava in enfiteusi questo stabile per quattro fiorini d’oro a Bartolomeo di Castellano Sala - come da rogito di Giovanni Magagnini.

Nel 1479. addì 14 febbraio, avveniva un’altra locazione enfiteutica da parte dell’Abbazìa di Nonantola ad Egano Lambertini, riguardante una "casa sotto S. Giorgio, in confine della via pubblica a sera" (Via Poggiale) "a settentrione, mattina e mezzodì confinante con la Chiesa di S. Giorgio" - come da rogito di Paolo Pontio (o Ponzio).

Nel 1484, addì 10 gennaio, Francesco del fu Bonaventura Ghisilieri comprava per L. 200 da maestro Gasparo Nardoli (detto Nadi), la metà di una casa da lui posseduta indivisamente con ser Benedetto Garganelli, situata nella parrocchia di S. Giorgio in Poggiale al canto detto di via Urbana (Urbaga od Orbaga) ed in confine d’uno stabile di Gabriele Sala - come da rogito di Francesco Mattesilani. Il detto Nadi - che è l‘autore d’una Cronaca che corre manoscritta sotto il di lui nome - aveva comprata pure per L. 200, la sua metà di detta casa il 25 febbraio 1465.

Questa però sembra essere stata una casetta distinta dall’anzidetto casamento, tuttochè in seguito poi compresa nel palazzo de’Ludovisi. E questa casetta trovavasi precisamente al canto fra Via del Poggiale e Via Orbaga, ossia su area compresa nel presente N. 720.

Nel 1500, addì 9 Agosto, l’Abbazìa di Nonantola investiva di codesto casamento Egano Lambertini (seniore) che ne aveva comprato il dominio utile per L. 1,600 dagli eredi di Bartolomeo Sala, come da rogito di Francesco Bottrigari. E tale investitura aveva luogo mediante rogito di Filippo Patriarchi, nel quale è stabilito doversi pagare dall‘investito un canone annuo di 4 Ducati in oro nella ricorrenza della festa di S. Silvestro in dicembre (31) e più somministrare una libbra di cera nuova in candele, ad ogni rinnovazione dell’investitura medesima.

Nel 1529, addì 19 marzo, Egano (iuniore) del fu Annibale Lambertini rinnovava la investitura enfiteutica di codesto "casamento con casa murata, stalla ed altri edifizi, posto sotto S. Giorgio in Poggiale, e confinato da vie pubbliche da tre lati e da stabile di Achille Castelli" - come da rogito di Giulio Comenzarini. Da questo scorgesi adunque che nel frattempo il detto Castelli aveva acquistata la Casetta già dal Garganelli posseduta a metà indivisa col Nadi, poi con il costui successore, Bonaventura Ghisilieri. E le vie pubbliche cui da tre lati confinava il casamento in discorso non potevano essere che la Via del Poggiale, il primo tratto della Via Orbaga ed il secondo tratto della medesima che piega andando a sboccare in Via Maggi.

Nel 1546, addì 23 dicembre, l’Abbazìa suaccennata rinnovava la locazione enfiteutica di un "casamento con casa sotto S. Giorgio" a Dialta di Annibale Lambertini, sorella ed erede di Aldraghetto e di Egano Lambertini, e moglie del conte Niccolò Ludovisi. In detta investitura, fatta a rogito di Giacomo Boccamazzi e Bartolomeo Bulgarini, è accennato il canone annuo da pagarsi, che ammontava a 4 ducati in oro, e vi è detto che il casamento confinava con la "Chiesa di S. Giorgio, strade pubbliche ed Achille Castelli".

Nel 1548, addì 29 agosto, l’Ornato concedeva a Dialta Lambertini, moglie del conte Niccolò Ludovisi, oncie 12 di suolo per fare la scarpa della di lei casa posta presso la Chiesa di S. Giorgio.

Nel 1583, addì 1 gennaio, faceva il suo testamento Dialta Lambertini, vedova del conte, senatore Niccolò Ludovisi, a rogito di Ercole Cavazza e Carlo Garelli. Per esso questa "casa assieme ad una casetta in via Orbaga" fu compresa nell’eredità passata ai Ludovisi. Sembra dunque che poco prima o durante fabbrica, del 1548, la stessa Dialta Lambertini avesse pure acquistata la casetta del Castelli, già del Nadi e del Garganelli.

Nel 1633, addì 14 gennaio l’Abate di Nonantola concedeva per altri 29 anni in locazione enfiteutica ai fratelli, conti Francesco e Cornelio del fu Guidantonio Lambertini - "e come discendenti di Aldraghetto di Egano (seniore) Lambertini, primo acquirente, e atteso che il conte Ludovisi moriva senza lasciar prole" - questa "casa presso S. Giorgio" mediante il pagamento dell’annuo canone di ducati 4 in oro e L. 500 di caposoldo - come da rogito di Giovanni Ludovico Calvi. Questa investitura però non sembra che abbia avuto alcun etfetto, perchè come si vedrà lo stabile rimase proprietà dei Ludovisi.

Nel 1638. addì 9 novembre - Il principe Niccolò Ludovisi, col consenso di sua madre Lavinia Albergati vedova Ludovisi, per L. 15,000 vendeva ad Egeria di Francesco Baldi, vedova di Lorenzo Bonsignori, il "palazzo presso la Chiesa di S. Giorgio" - come da rogito di Francesco Tamburini.

La detta compratrice lo rifabbricò in parte e restaurò, per il che sorsero diverse liti co’ PP. di S. Giorgio a motivo di aperture e chiusure di finestre, liti che furono poi troncate mercè una convenzione coi PP. Serviti, dopo la morte d‘Egeria, obbligandosi essi a comprare il palazzo in questione ed a pagarne entro un anno il prezzo agli eredi - come da rogito di Giovanni Francesco Tamburini e di Scipione Cavazza, in data 10 febbraio 1646.

Nel 1644, addì 28 maggio, i PP. di S. Giorgio, sborsando L. 1,000 in una sol volta, avevano già redento questo stabile dal canone annuo dovuto all’Abbazìa di Nonantola - come da rogito di Virginio Colombani.

Nel 1655, addì 12 gennaio, iPP. Serviti di S. Giorgio, sborsavano L. 18,000 a Scipione di Paolo Emilio Baldi, in pagamento del prezzo di questo Palazzo - come da rogito di Scipione Cavazza.

Dal 1668 al 1709, questo palazzo fu costantemente tenuto in affitto dai Salaroli del ramo senatorio, per il che, impropriamente, appellasi eziandio Palazzo de’ Salaroli.