N.91

1502, 20 aprile. Compra Marcantonio di Floriano de' Griffoni, da Gio. Giacomo, e Antonio del dottor Melchione da Muglio, una casa sotto S. Gervasio con altri edifizi di dietro sotto la parrocchia di S. Siro, per L. 3850. Rogito Alessandro Bottrigari ed Ercole Borgognini. Confina Alessandro de Muglio da due lati, i beni di Giovanna madre dei detti de' Muglio, figlia di Antonio Castellani, e vedova del dottor Melchione suddetto, Antonio de Saraceno e Pietro Zoanetti da due lati, di dietro sotto S. Siro presso l'orto Zoanetti, presso il detto Alessandro de Muglio, e presso altra casa grande già ad uso di stalla, ultimamente affittata a Leonello Vittori, la quale confina la via pubblica verso il guasto Ghisilieri, la casa della chiesa di S. Siro, Alessandro da Muglio, e la corticella della casa grande suddetta.

Nel giorno stesso Giovanna di Antonio Castellani, vedova del dottor Melchione da Muglio, vendette al Griffoni, per L. 138, 9, 3 d' argento, un orto sotto S. Siro, in confine della via pubblica verso il guasto Ghisilieri. I suddetti due contratti si fecero a rogito di Alessandro Bottrigari.

1553, 21 ottobre. Casa di Gio. Battista Griffoni con orto e stalla, sotto S. Gervasio dalla volta dei Barberi. Confina la via pubblica da due lati, i Giovanetti, quelli da Moglio, e Dionisio Scarabelli.

Casa enfiteutica delle suore di S. Gervasio sopra il cantone del sagrato. Confina colle suore, col sagrato, coi Zoanetti, colla casa grande suddetta ultimamente occupata da Cosmo Maraninj (vedi N. 93). Rogito Gio. Battista Ostesani.

Pare che dopo passasse a quei dal Lino, poichè Ulisse di Gio. Francesco dal Lino vende a Giacomo Zanoletti, alias da Canobbio, una casa posta sotto la parrocchia di S. Gervasio, nella via detta volta dei Barbari, per L. 2230. Confina la via pubblica da due lati, i beni di Vincenzo, e fratelli Maranini. L'ultimo di questi da Canobbio, che si diceva anche dei Tizzinali, fu Giuseppe di Carlo, la cui eredità passò all'Opera dei Vergognosi nel 1674, ma una parte di questa fu aggiudicata a Carlo Bolognetti in causa di Silvia Margarita Canobbi madre di Pompeo di Carlo ultimo del suo ramo morto in novembre del 1754, il quale lasciò una sola figlia ed erede di nome Silvia, maritata nel senatore conte Lodovico Savioli.

Li 28 giugno 1723 fu dato facoltà a Pompeo Bolognetti di occupare nella volta dei Barbari, per restaurare la sua casa, suolo pubblico per piedi 57 e oncie 4 in lunghezza, e in larghezza oncie 5, affine di perfezionare le cinque colonne del suo portico piegate, e ingrossare il muro di detto portico oncie 3 in lunghezza di piedi 88.

Questo ramo Bolognetti, proveniente da Pompeo, abitò la casa dei Bolognetti dal Carrobio N. 1310 finchè le fu tolta dal ramo Bolognetti del Principe di Vicovaro, per cui il detto Pompeo venne ad abitare questa casa, e la risarcì in occasione del suo matrimonio con Alessandra Laura del conte senator Paolo Patrizio Zambeccari, seguito il primo dicembre 1725.

Li 16 novembre 1701 la casa di Pompeo di Carlo Bolognetti dalla volta dei Barberi confinava due vie, cioè una levante, e l' altra a mezzogiorno, il senatore Davia a ponente, e a settentrione il detto Davia e Marini Norcino. Rogito Domenico Maria Giordani.

Nel 1749 la detta casa confinava a levante colla via del Poggiale, a mezzodì la volta dei Barberi, a ponente, e tramontana i Davia. Questo stabile fu compreso in una vendita fatta dai Bolognetti al tesoriere Pietro Antonio Odorici, dagli eredi del quale passò all'avvocato Severino, e fratello Monti Casignoli.