N.1826 - Casa dei Bonasoni

Immagine tratta dal libro di Angelo Finelli Bologna nel Mille - Identificazione della cerchia che le appartenne a quel tempo, edito a Bologna dagli Stabilimenti Tipografici Riuniti nel 1927.

La didascalia dell'immagine è:

Palazzina Bonora già Bonasoni, demoita per la formazone di via Indipendenza, e chiesa di S. Tomaso all'inizio di via Malcontenti (da una stampa).

Guidicini.

Casa in faccia alla via dei Malcontenti. Il 17 dicembre 1501 si trova che questa casa era dei Bonasoni famiglia orionda di S. Giovanni in Persiceto resa ricca e cospicua da Giovanni celebre giureconsulto morto l'11 marzo 1529. Se questa famiglia non è estinta è però decaduta a modo che un superstite Filippo nel 1773 era garzone di caffè, e sussidiato dall'Opera dei Vergognosi.

Sembra che i Bonasoni abbiano fatto diversi patti di francare questo stabile, poichè un rogito di Giovanni Balli del 19 settembre 1650, ed un altro di Alessandro Andrei del 7 maggio 1659 lo dicono di proprietà di Giulio, di Giovanni Antonio, Vincenzo e Raimondo fratelli e figli del fu Angelo Prati, e confinare da due lati con strade, i Viola, e Paolo Gandolfi dagli altri, stimata da Giacomo Cassani L. 8125.6 a cui andava unita una stalla nel vicolo dei Sangiorgi in confine di Elisabetta Lamandini valutata L. 790.

Un rogito di Gio. Battista Borgognini del 3 agosto 1665 la qualifica come appartenente al dott. Alessandro Pellicani, il cui figlio avv. Gio. Battista detto Pellicani Sanuti aveva sposato nel 1662 Teresa di Gio. Angelo Prati ultima di sua famiglia. Fu di lui erede Camillo suo fratello marito di Emilia Asinelli, cognome adottato dal di lui figlio Giuseppe Gaetano ultimo dei Pellicani, che mancato senza successione lasciò erede la sorella Camilla moglie di Marc' Antonio di Alessandro Senesi detto Beccadelli morto all'improvviso il 26 gennaio 1763. Fu comprato questo stabile da Giuseppe Tomba per L. 26000, che lo vendette a Giacomo di Gregorio Biancani ricevendo L. 16000, e la casa già Tazzi in via di Mezzo N° 1166.

L'Emilia Asinelli diede in dote, e in eredità al marito L. 10000 da esso ricevute il7 aprile 1677. Rogito Gio. Antonio Roffeni.

In causa del suddetto cognome aggiunto al suo da Giuseppe Gaetano Sanuti molti credono che questo stabile abbia appartenuto agli Asinelli, ma è errore come si è già dimostrato.

La famiglia Pellicani Sanuti, fu distintissima per nobiltà e per uomini illustri dati alla Patria.

Questa casa fu comprata dai Biancani Tazzi, e risarcita con gran spesa dal professore d'antichità Giacomo Biancani, che vi fece anche la facciata, al quale per questo effetto fu concesso pubblico suolo il 27 febbraio 1776. I di lui eredi la vendettero ad Antonio Vaccari di S. Pietro in Casale, e dopo di lui toccò in divisione all' avv. Ippolito Benelli.

CP