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Casa che del 1446 era di Ridolfo di Giacomo dal Gesso, al quale gli fu affittato il torresotto o porta del secondo recinto che trovavasi di fianco al suo stabile. Si ha memoria che Cristoforo dal Gesso pagava al pubblico, per un piazzola in Saragozza, annue L. 10.

Li 6 settembre 1484 Orsolina Segala fece testamento, e lasciò la sua casa, che era posta in Saragozza sotto le Muratelle, a Vincenzo del fu Benvenuto Abello, o Dal Bello. Rogito Alberto d' Argelata.

Li 10 maggio 1533 la casa con torresotto in Saragozza sotto le Muratelle era di Taddeo Dal Bello. Rogito Giacomo Roccamazzi.

1562, 23 marzo. Fu pubblicato un decreto col quale si ordinava che immediatamente fossero demoliti i torresotti di Saragozza, di Val d' Aposa, della Mascarella, o Porgo Paglia, di S. Vitale, di S. Francesco, di Strada Castiglione, del Mercato, e quello in faccia alla via Nuova (cioè del Poggiale). Questo decreto però non fu eseguilo per intero, stanti che, all' infuori dei due primi, gli altri tutti rimasero intalli. Il predello torresotto fu in gran parte demolito dal lato delle suore della Concezione, nella quale circostanza si calcolarono i miglioramenti repetibili dai Dal Bello a L. 212, che il Reggimento ordinò al banchiere Francesco Dal Melle di pagarle in qualtro rate ai figli ed eredi del fu Zironimo Abelli. Li 29 maggio 1574 si reclamava dai Dal Bello l'ultima rata.

Li 29 ottobre 1579 fu concesso a Tommaso Abelli, o Dal Bello, di atterrare il resto del torresotto per continuare il portico di pietra che stava fabbricando, ed il Pubblico gli accordò la sovvenzione di L. 200 a lavoro compiuto.

1582, 15 gennaio. Tommaso di Girolamo Dal Bello promise a Lucio di Pietro Antonio Paselli di vendergli una casa in Saragozza sotto le Muratelle in confine di Oldrado Garganelli a levante, di Bartolomeo Dal Bello a ponente, della strada di Saragozza a settentrione, e della via dei Mussolini a mezzodì. Questa vendita fu stipulata li 31 gennaio susseguente in prezzo di L. 12200. Rogito Grazioso Marchetti. Trovandosi in quell' epoca il venditore in Colonia, ratificò egli il predetto contratto fatto da Vincenzo Lucchini suo procuratore li 16 maggio 1588. Rogito Filippo Umbella.

1628, 1 marzo. Lucio Maria d' Astorgio Paselli e di Vetusta Sacco, novizzo nei Certosini, lasciò, o donò, l' usufrutto di una casa grande con casette didietro, posta in Saragozza dirimpetto alla Concezione, alla Congregazione segreta, ossia Confraternita della Dottrina Cristiana, detta del Governo, retta e governata dai gesuiti. Questa casa confinava con Lodovico Garganelli, e con le Convertite, dette le Donne di S. Paolo, dal lato posteriore. Rogito Giulio Vita.

1686, 17 marzo. La Certosa comprò dagli amministratori dell'Opera segreta della dottrina Cristiana, per L. 6000, una casa in Saragozza detta dei Paselli, che in seguito fu poi rivenduta. Questa notizia è tolta dalle memorie del monastero dei Certosini. 1687. La suddetta casa fu affittata a Giulio Cesare Ramponesi pel prezzo annuo di L. 426.

Gio. Battista del suddetto Giulio, ministro nel negozio Piastri, I' acquistò al principio del secolo XVIlI, la risarcì ed ornò con molta spesa. Il di lui figlio dottor Petronio Francesco, morto nel 1779, la vendette nel 1760 al conte Domenico Maria Gaetano di Tommaso Sturoli, famiglia proveniente da notari, procuratori, poi banchieri, che ebbe il titolo di conte sul finire del secolo XVII. Morì il detto Domenico li 17 gennaio 1775, lasciando due figli monaci Olivetani, l'ultimo dei quali, il P. abate D. Benedetto, mori in febbraio del 1794. Il suddetto conte Domenico lasciò erede il seminarista anziano che fosse in sacris, coll' obbligo che celebrando la messa l'applicasse ogni giorno per l'anima sua, e cosi seguitando in perpetuo. Toccò l'eredità a D. Giovanni Mazzoni, che per volontà del testatore si disse dei Sturoli, e che fu pro-cancelliere arcivescovile. Dopo la di lui morte, essendo cessati i fidecomessi, si consolidò l' eredità nella famiglia dei Mazzoni. Questo stabile, poco dopo la morte del conte Domenico Sturoli, fu comprato dal conte Francesco Salvatori di Trento.