Alcune lettere di Prospero Lambertini (papa Benedetto XIV)

Queste lettere i cui originali preziosi sono possieduti dal signor Piella furono vergate dal Sommo Pontefice Benedetto XIV discendente di questo ramo. Ne piace darne copia benevolmente favoritoci dai fortunati posessori per mostrare siccome quell'uomo illustre amorevolmente corrispondeva co' suoi più cari, e come se ne mostrava affezionato onorandone la memoria.

Lettera da Castel Gandolfo sotto la data dellì 24 Giugno 1747 dirette al Signor LORENZO PIELLA in Bologna.

Noi sempre abbiamo avuto affetto e stima per Lei; e però è stato di nostro sommo piacere il poter fare per Lei il consaputo Chirografo. All’ affetto, ed alla stima oggi aggiungiamo la confidenza coll’ aver posti nelle sue mani gli affari di nostro nipote; e mentre la ringraziamo della sua bontà nel volerlo assistere, come già da altra sua intendemmo, Le diamo l’ apostolica Benedizione.

Lettera di Roma. sotto la. data del 16 Agosto 1749 diretta. al Marchese Senatore PAOLO MAGNANI.

Prima che ci scordiamo, avendoci detto I’Abbate Odorici, che stava male il Consultare Galli, quando Iddio disponesse di lui, assolutamente non vi è in Bologna il migliore per l’impiego di Consultore dell’Avv. Piella, uomo dotto, d’ ingegno aperto, chiaro, e limpido, e di buona maniera. Se non l’ avessimo ritrovato ammogliato , esso sarebbe stato l’uditore di Rota di Bologna in Roma, ed allora non avressimo avuta occasione di raccomandarlo per Consultore di cotesto Reggimento, ma uxorum duxerat; ed avendo per ciò un laccio al piede, che lo tiene legato in Bologna, non possiamo far altro per lui, che raccomandarlo succedendo il caso per il Consultorato del Reggimento. Delle brave qualità del raccomandato, ne è anche inteso il nostro marchese Magnani, che se crederà. necessaria una nostra lettera d’ officio al Senato, succedendo, che Iddio non voglia, il caso, eccoci pronta a farla.

Mandiamo annessa una lettera pel Canonico Poggi, pregandola del solito favore del recapito.

Non lasciamo di dare gli ordini opportuni, acciò i Preti vadino agli Ospedali, come facevano al tempo nostro. È molto poco per un sacerdote il dire ogni mattina la messa, tanto più, che non si‘ dice per pura devozione, e poi passare il restante del giorno in ozio, e ciarlando nella botteghe.

Abbiamo ricevuto il conto del pittore, e da Monsignore Datario ella intenderà i nostri ordini, ed intanto ringraziamo lei della transmissione.

Ancor noi, qui abbiamo dirotte pioggie, e temporali, e saette, e stiamo male circa il grano. Sarebbe stata a proposito l'abbondanza, essendo per crescere la popolazione nell'anno seguente, che è l’anno Santo. Prendiamo però da Dio ben volontieri quanto ci manda.

Ritornando al quadro ci siamo abboccati con monsignor Datario, ed adesso vogliamo saldare il conto con una specie di gratificazione al pittore da farsi in denaro. Alzandosi poi il quadro nella Certosa, il che sarebbesi fatto a quest'ora, se noi non avessimo avuto paura della polvere che si alza nella Chiesa per i lavori continui che in essa si fanno; faremo al pittore un'altra gratificazione con una tabacchicra d'oro, e medaglie, che se vorrà, potra conservare per nostra memoria, il che non sarà scritto da monsignor Datario, ma sarà fatto da noi.

Lettera di Castel Gandolfo 7 Giugno 1747 diretto. al Signor Avv. LORENZO PIELLA in Bologna.

Per la morte della Contessa Bulgarini Rossi, che ha istituito erede Egano nostro nipote, si apre la strada ad una controversia con cotesta Compagnia dei Poveri, che pretende essersi fatto il caso della sua vocazione all’asse d’ Alberto Bulgarini nonno della defunta.

Ciò a noi non riesce nuovo, imperocchè trenta e tant’anni sono quando mori la marchesa Lucrezia nostra madre, e sorella di padre, e non di madre della defunta, sentimmo eccitarsi la stessa pretensione, che da noi allora fu sopita col rispondere che vivea per anche Caterina sorella, e che quando la Compagnia avesse avuta ogni ragione, non era in grado di poterla esperimentare, che dopo la morte della medesima.

Seguita la morte, non abbiamo lasciato di dar mano alle scritture che tant'anni sono ci furono mandate da Bologna , e queste saranno presentate al nostro buon avvocato Piella dal dottore Mazza esibitore di questa nostra unitamente con un foglio di nostra annotazione rinchiuso nello stesso plico dal qual foglio comprendarassi non aver noi altra intenzione, che quella che è regolata dalla giustizia, e dall’ equità!

Ma perchè per venire a questo nostro termine è d’ uopo che per nostro nipote sia alla testa della faccenda un legale dotto ed onorato e che veduto le carte, ed unito tutto non solo vi metta l’opera sua, ma ancora il suo savio consiglio, per questo motivo noi eleggiamo il nostro avvocato Piella, che non per altrui relazione, ma per propria esperienza sappiamo essere adorno delle predette qualità. Mettiamo adunque nelle di lui mani la casa nostra; ed intanto diamo a lui, ed alla sua famiglie l’ Apostolica Benedizione.

Lettera. di Roma. in data. 15 Novembre 1747 diretta al Signor Avvocato LORENZO PIELLA in Bologna.

Riceviamo la sua degli 8 ed avendoci il dottore Mazza mandato l‘ istrumento concernente l'affare dell‘eredità Bulgarini, ed avendolo Noi letto e considerato, ed essendone restati molto contenti, non possiamo far altro, che ringraziare la di lei bontà, che ha saputo condurre al suo porto la barca commessa alla sua direzione. Desideriamo d'avere congiunture per farle vedere la nostra riconoscenza, ed intanto le diamo l’Apostolica Benedizione.