N.58,59(80)

I Carmelitani Scalzi, che diconsi venuti nel 1606 a Bologna, ma che par probabile venissero più tardi, presero possesso li 8 febbraio 1612 di queste case in Strada Santo Stefano vendutegli in gennaio per L. 6000 da Ginevra Prati vedova di Cornelio Grati, a rogito Giovanni Felina, col progetto di stabilirvi il loro convento, dove infatti li quattro marzo susseguente aprirono una cappella dedicata alla B. Vergine del Carmine, che fu profanata dopo che li 28 aprile 1618 il Reggimento concesse ai detti religiosi la chiesa di Santa Maria Lacrimosa fuori di Porta Maggiore, i quali si obbligarono di vendere gli edifizi, case e chiesa che avevano in Strada Stefano, quando fosse stato completamente accomodato l'oratorio e ridotti gli edifìzi fuori Porta Maggiore in forma di clausura per potervi abitare. Nel 1715 le dette due case erano dei fratelli Musiani, poi di diversi, e andavano ad uso osteria all'insegna della Bella Rosa. Nel 1795 furon comprate dal fabbricante di rosogli Giovannini, che la rifabbricò dandolo la forma che ha pure presentemente.