Facchini (Vicolo de')

Vicolo de' Facchini.

Da via Mentana a via Marsala attraversando via delle Belle Arti.

Quartiere San Vitale.

Prima documentazione dell'odonimo: 1583 (Via di Fachini).

L'attuale Vicolo de' Facchini corrisponde all'unione di tre tratti che in passato ebbero nomi diversi.

Usando gli odonimi del Guidicini, il primo tratto, da via Mentana a via delle Belle Arti, era il vicolo del Torresotto di San Martino.

Il secondo tratto, da via delle Belle Arti a via Marsala era il vicolo dei Facchini.

Il terzo tratto era un vicolo senza uscita che esiste tuttora e che si apre a sinistra sul secondo tratto venendo da via delle Belle Arti.

Per quanto riguarda il primo tratto, il vicolo del Torresotto di San Martino, va detto che questo nome venne usato dal Guidicini e non pare che questo odonimo sia stato usato nelle lapidette del 1801.

Corrispondeva all'antico spalto delle mura cosiddette del Mille.

Il Catasto Pontificio del 1835 riporta Torresotto di San Martino sia per questo tratto, sia per il tratto di via delle Belle Arti che va da via Mentana all'incrocio con via de' Facchini.

Gli autori più antichi (precedenti il Guidicini) sembrarono ignorare il nome di questo vicolo. Anche le piante del Mitelli e del Monari lo documentano senza nome.

L'itinerario e l'indicatore, posteriormente al Guidicini, viceversa comprendevano questo tratto esplicitamente entro Via dei Facchini.

Il secondo tratto risulta già documentato dallo Zanti (1583) come Via di Fachini. Via de' Facchini o vicolo dei Facchini è l'odonimo usato dagli altri autori.

L'Alidosi distinse (a pag. 18) il Fossato de' Castagnoli, che dal Torresotto di San Martino proseguiva lungo il terzo tratto che anticamente sfociava in Strada San Donato (via Zamboni) di fronte alla chiesa di Santa Cecilia. e la via de' Facchini, che dal Fossato de' Castagnoli si apriva a meridione per raggiungere la via di Mezzo di San Martino (via Marsala), per poi contraddirsi (a pag. 19) affermando che quest'ultimo vicolo, che riferiva nelli Castagnoli, era chiamato Fossato de' Castagnoli. Infine, sempre l'Alidosi (pag. 28) descrisse la via de' Fachini rimandando ad una mai descritta Androna de' Castagnoli, forse intendendo però Fossato de' Castagnoli.

Il Salaroli usò le stesse parole dell'Alidosi, come spesso avvenne, ma ma diede il nome di Fossato de' Castagnoli detta anco via de' Facchini all'insieme del secondo e del terzo tratto.

Il terzo tratto, il vicolo cieco, in antichità proseguiva fino a sfociare in via Zamboni (già Strada San Donato) di fronte alla chiesa di Santa Cecilia (Alidosi, pag. 18, Salaroli, pag. 38), ma nella pianta del Mitelli (così come nella pianta del Monari) risulta già chiuso ed indicato semplicemente come Stradello. Per il Salaroli l'odonimo Fossato de' Castagnoli era da estendere a questo vicolo, che, come abbiamo visto, in antichità sfociava in via Zamboni (già Strada San Donato).

Con la riforma toponomastica del 1873-78 i primi due tratti furono unificati in vicolo de' Facchini. Non è chiaro se allora o in seguito fu compreso anche il terzo tratto cieco.

Vicolo del Torresotto di San Martino si spiega da sé essendo tale vicolo nei pressi dello scomparso Torresotto dei Mezzavacca o di San Martino.

Fossato dei Castagnoli ha la sua ragione nell'essere il tratto di vicolo de' Facchini (compreso il tratto cieco ed escluso quello che dalla confluenza con il tratto cieco va verso via Marsala) lungo l'antico fossato delle mura della seconda cerchia e che qui erano le case dell'antica famiglia Castagnoli che diede anche il nome all'attuale via de' Castagnoli.

Per Facchini furono fatte sia l'ipotesi di una famiglia Facchini (Salaroli) sia dell'essere questo un luogo di raduno dei facchini, uomini di fatica (Zanti e Origine). A favore della prima ipotesi è il fatto che una famiglia Facchini abitò nella casa oggi al numero 9 di via Giuseppe Petroni, non lontano da qui.

L'affermazione fatta dal Fanti (I,342) secondo cui l'odonimo vicolo de' Facchini sarebbe passato da una via ad un'altra vicina non ha fondamento alcuno ed appare dettata da una lettura errata (cosa insolita per lui) delle carte topografiche.

Infine notiamo che il vicolo de' Facchini sicuramente dal 1878 (vedi Prontuario) al 1960 (circa, vedi Fanti, I, 342) non aveva sfogo su via Marsala.

Fonti citate in questo articolo.

Zanti: Nomi, et cognomi di tutte le strade, contrade, et borghi di Bologna, di Giovanni Zanti pubblicato nel 1583.

Alidosi: Nomi delle strade, vie, borghi, et vicoli, che sono nella città di Bologna, di Giovanni Niccolò Pasquali Alidosi, pubblicato nel 1624).

Mitelli: Bologna in pianta, città del Papa, famosa pianta di Agostino Mitelli, pubblicata nel 1692.

Salaroli: Origine di tutte le strade sotterranei e luoghi riguardevoli della città di Bologna di Ciro Lasarolla (Pseudonimo di Carlo Salaroli), pubblicato nel 1743.

Monari: Città di Bologna posta in pianta in esatta misura con la distinzione de portici che sono in essa, Pianta di Gregorio Monari, pubblicata nel 1745.

Guidicini: Cose Notabili della Città di Bologna ossia Storia Cronologica de' suoi stabili sacri, pubblici e privati, di Giuseppe Guidicini (scritto prima del 1837, ma pubblicato nel 1868).

Itinerario: Itinerario di tutte le strade, borghi, vie, vicoli e viazzoli della città di Bologna colla distintiva d'ogni Strada a qual commissariato di Polizia appartenga, pubblicato a Bologna nel 1835.

Origine: origine della denominazione delle 334 strade che compongono la città di bologna, di Goldini e C.. Pubblicato a Bologna nel 1843

Indicatore: Indicatore Bolognese riferibile a ciascun edifizio componente la città, di Sebastiano Giovannini pubblicato nel 1854.

Prontuario: Prontuario per la denominazione delle Piazze, Vie e Vicoli e per la numerazione delle case della Città di Bologna attivate il 1° Luglio 1878 (Bologna, Regia TIpografia, 1878).

Fanti: Le Vie di Bologna. Saggio di Toponomastica Storica, di Mario Fanti, Istituto per la Storia di Bologna, 2000.