N.263 - Casa Isolani

Cartigli

Caratteristica residenza medievale dell'XIII secolo, venne restaurata nel 1877 da Raffaele Faccioli, che aprì le porte ogivali al piano terra accanto alla grande porta centrale originale e ripristinò le finestre seguendo gli esempi antichi. La sua principale caratteristica è data dal portico con pilastri alti 9 metri di legno di quercia, dalla singolare struttura a "stampella".

Indirizzo:

strada Maggiore, 19

Guidicini

Gio. Battista, e Lodovico del fu Giovanni Domenico Isolani avevano nel 1374 sotto S. Michele dei Leprosetti una casa in Strada Maggiore presso i Preti, o i Poeti, gli eredi Gongi, e presso l'ospitale di S. Stefano. Item altra casa sotto la stessa piazza presso mastro Guidone, presso mastro da Ligame, e presso Giacomo Magnano.

Questo antichissimo palazzo senatorio Isolani fu abitato dal rinomato e celebratassimo Jacopo di Mengolo Isolani dottor di leggi fatto cardinale da Giovanni XXIII il venerdì 17 novembre 1413 e morto li 9 febbraio 1431 d'anni 71 in Milano.

D. Fabbro nella sua cronaca dice che nel giorno che fu creato Cardinale diede un sontuoso pranzo, e una splendidissima festa, e che dopo pranzo il Papa, e i cardinali l'andarono a visitare.

Li 18 marzo 1524 Clemente VII con suo Breve ordina ad Altobello Averoldi governatore di Bologna, che sia ceduta a Francesco Isolani una casa contigua al suo palazzo, acciò se ne serva per fabbricare un palazzo decoroso, pagando l'estimo ai proprietari.

Il testamento di Gio. Francesco di Jacopo Maria senatore Isolani fatto li 11 agosto 1539 rogito di Cesare del fu Lodovico di Cesare Panzacchia, e poi morto li 19 febbraio 1542 descrive questo stabile nel modo seguente: Una casa grande detta la casa Vecchia degli Isolani posta in Strada Maggiore sotto S. Michele dei Leprosetti, la quale confina colla via pubblica di Strada Maggiore, con altra via, che da detta strada va alla chiesa di S. Stefano con Lodovico Musotti, cogli eredi di Jacopo Sampieri, con un vicolo detto Lamagna per di dietro, cogli eredi di Americo Bianchini, con Pompeo Bianchini, e cogli eredi di Giovanni Bolognini, entro i quali confini si comprendono due casette con botteghe.

Sul conto del vicolo LaMagna si ha la seguente convenzione passata li 24 ottobre 1608 fra il conte Rodolfo del fu Alamanno Isolani, Bartolomeo del fu senatore Antonio Ghisellardi come padre ed amministratore di Filippo Musotti Valerio del fu Giulio Cesare Bolognini, e Marc' Antonio del fu senatore Valerio Lupari di chiudere il vicolo detto la via della Magna posto in Bologna sotto Santo Stefano e nella piazza di S. Stefano con un portone di legno e quattro chiavi da consegnarsene una a ciascuno degli interessati. Rogito Ettore Cattani.

Nel 1701 fu fatta l'unione di questo palazzo con quello dei Lupari ereditato dagli Isolani in Strada S. Stefano.

Il portico sostenuto da altissime travi di rovere appoggiate su basamenti di gesso di miniera ci conserva l' idea del modo col quale si costruivano le primarie abitazioni dei nostri proavi.