N.2319

Casa dei Paleotti del ramo di Stazio del famoso giureconsulto Vincenzo quivi abitò del 1490 siccome vi abitò tutta la di lui discendenza fino alla sua totale sue estinzione.

Li 27 settembre 1627 Stazio, e F. Virgilio in S. Martino al secolo Carlantonio fratelli, e figli di Giulio divisero lo stato paterno, e toccò a Stazio questa casa dove morì lasciando una sola figlia Servilia, altri dicono Elisabetta che portò questa casa in dote a Ridolfo di Carlantonio di Paolo Emilio Fantuzzi suo marito.

Li 29 dicembre 1757 mori in povero stato in questa casa il conte Camillo Filippo d’ Antonio Chiari, ultimo di sua famiglia, e marito di Teresa di Giovanni Borsari.

Nella suddetta divisione si descrive per casa posta in Borgo S. Pietro con orto con corte grande in mezzo della casa, e con piccola d’avanti all’orto che confinava con Francesco Guidoni, Tommaso Gulinelli, e con l’ Aposa di dietro.

Nel 1764 fu venduta dai Fantuzzi ad Angelo Danti cuoco dell’ Arcivescovo. Aveva un portico di tre archi, e fu ristaurata. Pagava lire 1. 07. 2 d’ annuo canone alla Mensa.

Li 30 marzo 1775 era alla subasta per gli atti di Giosetfo Guermani unitamente ad altra casetta. vicina a pregiudizio di Francesco del suddetto Angelo Danti fallito già Ministro del Monte di Pietà, e condannato alla galera per danno dato alla cassa di lire 825. 18. Fu comprata da Lodovico Palazzi computista di Dogana per lire 4850 il quale confinava colla propria casa da lui abitata, e rifabbricata sopra due case.