Piazzola del Carbone o via della Piazzola del Carbone

CP Denominazione moderna(2015): una parte è stata inglobata in piazza F.D. Roosvelt; la parte rimanente ha assunto il nome di Via Giacomo Venezian.

Immagine tratta dal libro di Angelo Finelli Bologna nel Mille - Identificazione della cerchia che le appartenne a quel tempo, edito a Bologna dagli Stabilimenti Tipografici Riuniti nel 1927.

La didascalia dell'immagine è:

Attuale via del Carbone. - In fondo, di fronte alla via Oleari, vediamo il voltone di porta di Castello che metteva all'antico Trebbo. Le antiche costruzioni a destra appartengono al palazzo comunale, la torre in fondo è il torrone delle carceri, l'altro è il torrione situato di fronte alla via delle Banzole, il secondo torrione di cui vediamo la base è quello di porta S. Sotero. Il tratto di via compreso tra i due torrioni, che si allarga, anticamente si chiamanva piazzale del Carbone e l'altro tratto esistente tra il secondo torrione e il torrone delle carceri, era detto via Fieno e Paglia.

Guidicini.

Dalla via delle Asse a tutto l'angolo del Torazzo delle carceri.

La sua lunghezza è di pertiche 33, 06, e la sua superficie di pertiche 71, 68, 11.

Via della Piazzola del Carbone ha il suo principio da Porta Nuova, e termina alla via del Volto dei Pollaroli, o Dogana vecchia. Questa strada era conosciuta anticamente col nome di Fieno e Paglia, perchè vi erano stabilite le stadiere grosse per il dazio di questi generi, ossia le pese del fieno, ed in essa trovavansi grossi magazzini dei generi medesimi. Esisteva in Bologna una famiglia Dal Fieno, e trovasi che un Lorenzo Ugolino affittò li 11 luglio 1370 una casa in questi contorni sotto la parrocchia di S. Antolino. L' ultimo dei Dal Fieno fu Matteo di Guglielmo ucciso li 18 novembre 1376 in casa propria da Pietro di Giovanni e da Michele di Pietro Baldi del Borgo.

Particolare tratto dal Catasto Gregoriano (1835) della città di Bologna, messo a disposizione dall'Archivio di Stato di Roma con il progetto "Imago II".

Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle "Cose Notabili ..." e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.

Il Nord è in alto. Qui è raffigurato l'intero isolato scomparso completamente con l'apertura di piazza Franklin Delano Roosvelt. Nel 1777 le prime case a destra sul Borgo delle Banzole furono demolite per fare posto alla Piazzetta dei Caprara.

Via Piazzola del Carbone a destra entrandovi per Porta Nuova.

Parte posteriore del pubblico palazzo di residenza del Cardinal Legato, dove ai nostri giorni si aprirono due porte, una che serviva pel Maestro di giustizia, l' altra d'ingresso alle carceri criminali. Fino al 1796 non fu permessa altra porta dai Pontefici, per introdursi nel palazzo, che la principale che trovasi sulla pubblica piazza. La torre che rimane in faccia alla via delle Banzole dicevasi nel 1441 torre del Pellatoio (Vedi Porta Nuova alias via delle Asse).

Via Piazzola del Carbone a sinistra entrandovi per Porta Nuova.

N.1264

Si passa la via o borgo di S. Antonino detto anche Banzole, la via Stallatici, e l' altra via Stallatici.

Aggiunte

Via della Piazzola del Carbone, dal I volume delle “Cose Notabili…” di Giuseppe Guidicini, con le correzioni di Luigi Breventani