Basilica della Beata Vergine di San Luca

Via San Luca 36

Cartigli

L'edificio sorge sul luogo di un antico romitorio femminile fondato nel 1194, per il culto di una icona mariana bizantina. La struttura attuale è di C. F. Dotti (1723-57) e fu consacrata nel 1765. Le due esedre pentagonali, ai lati della facciata, sono di G. G. Dotti su disegno del padre. Ai lati del portale statue di B. Cametti (1716). Nell'interno sculture di A. G. Piò (1744); affreschi nell'abside (1750-58) e nella cappella maggiore di V. M. Bigari (1758-64); dipinti di D. Creti, G. Reni, Guercino, D. Pestrini. L'altar maggiore è di A. Venturoli (1813).

Indirizzo:

via San Luca, 36

Miscellanea Notizie Chiese e Conventi già esistenti nel Circondario di Bologna.

MADONNA DI S. LUCA.

Sul Monte della Guardia. Sigonio pagina 91 parlando di Bernardo vescovo di Bologna dice che nel 1107 Angela Vergine bolognese ispirata da Dio, contro il parere dei parenti si ritirò sul Monte della Guardia, e sotto un piccolo ed angusto tugurio che da sè stessa si fabbricò si pose a fare vita eremitica. Il padre non potendo rimuoverla da questo suo fermo proposito gli diede una compagna chiamata Angelica e loro fabbricò una cappella con una piccola casa, avendogli ceduta la proprietà del suolo i canonici di Santa Maria di Reno, e qualunque diritto ad essa inerente. Col tempo unirono a sè altre zitelle e così si formò un monastero. Angela mori nel 1145. Suor Angelica accrebbe gli ediflzi e diede al luogo l'impronta di un ampio monastero. Papa Celestino III accordò a queste suore alcuni privilegi e togliendole dalla vita eremitica le sottopose alle regole di Sant'Agostino. Tutta questa storia non è però autenticata da alcun atto ufficiale. Frate Leandro Alberto che aveva esaminate le vecchie carte del convento di S. Mattia la riporta come accaduta circa cent'anni dopo. Il padre Trombelli nella sua storia Renana non ci porge alcun giudizio che ne accerti in proposito. Egli è a prendersi in ben seria considerazione che nel 1087 non esisteva per anco la congregazione Renana, non essendovi alcun documento che lo comprovi. Suor Angelica, della quale ne parla il Sigonio viveva nel 1243 e ciò risulta dagli atti legali delle liti che la medesima ebbe coi canonici Renani che si conservono nel pubblico archivio. Dunque deve prevalere l'opinione di Fra Leandro Alberti che riferisce quel fatto ad un secolo dopo. Il privilegio poi che il Sigonio appropria a Celestino II lo si deve a Celestino III. Di questo monastero non si comincia a parlarne se non dopo il 1160 quando fu portata l' immagine della Beata Vergine data a queste Eremitesse. Il Sigonio a pagine 83 e 84 nella vita di Gerardo Vescovo racconta il fatto del pellegrino che portò l'immagine suindicata. L'atto autentico della consegna di questa immagine fatta dal vescovo Gerardo alle Eremitane o suore che stavano sul Monte della Guardia si conserva nel l'archivio di dette suore, ma in questo non si legge se non che la consegna fatta dal Vescovo e non più.

Quest'atto trovasi nella cronichetta Azzoguidi (Valerio Felice Azzoguidi: De Origine et Vetustate Bononiae, Bologna, Rossi, 1716) che fu il primo a stamparlo e poi divulgarlo. Il vescovo Gerardo Gisla pose la prima pietra nella fabbrica della Beata Vergine di S. Luca nel 1204 VIII Kal. Juny qual pietra fu mandata da Celestino III e nell'epoca in cui al Monte della Guardia abitava l'eremitessa Angelica.

Giova il far conoscere che quando i canonici Renani concessero il terreno a queste eremitesse vi posero alcuni canonici per loro governo e per ufficiare la Chiesa. Esigevano essi superiorità sulle suore e da ciò ne nacque la lite che provocò suor Angelica a sostener la quale recossi a Roma personalmente ottenendone felice risultato mercè il quale nel 1210 si venne a trattative che stabilirono separazione immediata da esse suore per parte dei canonici che formarono una congregazione da sè. Gli atti risguardanti questa controversia e separazione trovavasi nell' archivio di San Mattia. Suor Angelica eremitessa vivea tuttavia nel dicembre del 1243 e morì circa il 1244. Dopo la di lei morte i canonici di Santa Maria di Reno risollevarono la lite contro quelli del Monte della Guardia ritenendo essi forse che l'accomodo non avesse dovuto aver luogo che durante la vita di suor Angelica. La lite durò tino al 1249 ed il nuovo accomodo ebbe per risultato, mercè i buoni ufflci del cardinale Ubaldini che trovavasi in Bologna. Il priore del Monte della Guardia non avendo più che un solo canonico dovette rinunziare a detta Chiesa titulo paupertatis nelle mani stesse del cardinale e quest'atto pure trovavasi nell'archivio di S. Mattia. Il cardinale Ottaviano tolse tre suore dal convento di Ronzano, cioè suor Balena priora, suor Dotta Prendiparte e suor Marina ad esse diede il Monte della Guardia nel 1249 ed ordinò che vivessero sotto la regola di S. Marco di Mantova indipendentemente però dal priore di Ronzano. Col tempo poi e circa il 1278 abbracciarono la regola di S. Domenico. Nel 1253 fra Trovato priore di S. Michele in Bosco destinato da Gregorio di Montelungo Legato apostolico a visitatore e riformatore del convento delle suore di S. Gregorio fuori porta S. Vitale per viver esse troppo liberamente lo incorporò al Monte della Guardia, cosicchè nel 1253 suor Balena s'intitola Priorissa Sanctae Marie Montis Guardie et Sancti Gregorii. Tutto ciò si rileva da un atto della Badia dei SS. Gregorio e Siro come già fu detto. Nel 1254 suor Balena cedette il suddetto monastero di S. Gregorio ai frati e canonici di S. Agostino della congregazione di Martorano. In detto anno 1254 le suore del Monte della Guardia colla eredità di Emma figlia di Canonico di Saragozza fabbricarono appena fuori porta Saragozza una chiesa e convento col titolo di S. Mattia, e vi andarono ad abitare alcune di esse. Nella guerra poscia di Bernabò Visconti questo convento fu rovinato, e le suore ne fabbricarono uno entro la città sotto lo stesso titolo. La separazione dei canonici del Monte della Guardia da quelli di Santa Maria di Reno seguì nel 1210 a modo che fecero due congregazioni separate. Gli atti di questa lite erano nell'archivio di S. Mattia.

Li 3 aprile 1674 andando la Beata Vergine di San Luca a S. Paolo nell' epoca delle Rogazioni incominciò la Compagnia dei Brentatorì ad andar fuori colle Arti portando il signifero la stessa veste già usata 118 anni prima di damasco morello ad opera grande.