Via della Piazzola del Carbone, dal I volume delle “Cose Notabili…” di Giuseppe Guidicini, con le correzioni di Luigi Breventani

Dalla vìa delle Asse a tutto l'angolo del Torazzo delle carceri.

La sua lunghezza è di pertiche 33, 06, e la sua superficie di pertiche 71, 68, 11.

Via della Piazzola del Carbone ha il suo principio da Porta Nuova, e termina alla via del Volto dei Pollaroli, o Dogana vecchia. Questa strada era conosciuta anticamente col nome di Fieno e Paglia, perchè vi erano stabilite le stadiere grosse per il dazio di questi generi, ossia le pese del fieno, ed in essa trovavansi grossi magazzini dei generi medesimi. Esisteva in Bologna una famiglia Dal Fieno, e trovasi che un Lorenzo Ugolino affittò li 11 luglio 1370 una casa in questi contorni sotto la parrocchia di S. Antolino. L' ultimo dei Dal Fieno fu Matteo di Guglielmo ucciso li 18 novembre 1376 in casa propria da Pietro di Giovanni e da Michele di Pietro Baldi del Borgo.

Via Piazzola del Carbone a destra entrandovi per Porta Nuova.

Parte posteriore del pubblico palazzo di residenza del Cardinal Legato, dove ai nostri giorni si aprirono due porte, una che serviva pel Maestro di giustizia, l' altra d'ingresso alle carceri criminali. Fino al 1796 non fu permessa altra porta dai Pontefici, per introdursi nel palazzo, che la principale che trovasi sulla pubblica piazza. La torre che rimane in faccia alla via delle Banzole dicevasi nel 1441 torre del Pellatoio (Vedi Porta Nuova alias via delle Asse).

Via Piazzola del Carbone a sinistra entrandovi per Porta Nuova.

N. 1264. La magnatizia ed antica famiglia Dalla Fratta aveva qui le sue case. che poi furono adattate ad uso d' osteria e di stallattico all' insegna dei due Gamberi. Un altro ramo della medesima abitò sotto S. Simone dei Maccagnani, e cioè verso S. Paolo dei Bernabiti. Il 58° vescovo di Bologna fu Enrighetto Dalla Fratta prima canonico di S. Pietro nel 1200, poi arcidiacono nel 1203, indi vescovo nel 1213, che secondo il Sigonio fabbricò nell'interno dell'episcopio, e nella basilica. Nel 1240 rinunziò la chiesa, si ritirò a S. Vittore, e vi mori nel 1241. Non fu mai canonico regolare, come dice il Sigonio, che tale notizia attinge dalle cronache e dal calendario di S. Gio. in Monte, ma quel calendario, o necrologio, non riferisce tal cosa, e dice solamente che "1 Kal. maj obiit D. Henricus Bononiensis episcopus frater noster qui sepultus est in Ecclesia S. Victoris A. D. 1241". Non dice canonicus, ma solamente frater noster. Nel XIV secolo la famiglia si estinse.

Ritornando al N. 1264, il 6 agosto 1689 Giacomo Zannini vendette questo stabile a Galeazzo Campagna, e da questi passò alle monache di S. Catterina di Strada Maggiore in causa di Giulio di Galeazzo Campagna, che lasciò eredi le dette monache, a condizione di vestir gratis alcune povere zitelle.

Si passa la via o borgo di S. Antonino, la via Stallatici, e l' altra via Stallatici.

Aggiunte

1400, 10 marzo. L'ospedale della Morte compra da Martino del fu Bartolomeo Ziboniero due case contigue in istrada Fieno e Paglia. Confinano detta strada, i successori di Delfino Atticonti da due lati, e i Padri di S. Francesco. Rogito Giovanni di Nanne Pepoli. Vicino all'osteria dei due Gamberi vi era uno stabile di Alberto Orsi.