Via dei Gargiolari, dal II volume delle “Cose Notabili…” di Giuseppe Guidicini, con le correzioni di Luigi Breventani

La via dei Gargiolari comincia in Porta Nova, o via delle Asse, e termina nelle Pugliole di Santa Margarita.

La sua lunghezza è di pertiche 32, 05, e la sua superficie di pertiche 39, 48, 10.

Il suo antico nome fu via degli Agresti, dalla famiglia di questo cognome, della quale non abbiamo altra memoria che di una locazione fatta dai canonici di S. Salvatore li 7 giugno 1209 ad Agresto, e di un Ugolino della tribù di Porta Stieri nell'anno 1292.

I molti lavoratori di Canepa, detti canepini, o gargiolari, che vi esercitarono il loro mestiere, han dato la denominazione d' oggidì a questa contrada. Qualche volta si trova detta via del Ponticello.

Via dei Gargiolari a destra entrandovi per la via delle Asse.

N. 1297. Li 8 maggio 1454 questa casa era delle suore di S. Martino, le quali l'affittarono a Cristoforo Barbieri per annue L. 14, 10. Rogito Pietro Albruni. A quei giorni aveva l' ingresso in Porta Nova, o via delle Asse. Si dice nel rogito che confina la via pubblica, altra via che va alle case dei da Savignano, il conduttore e i figli, fratelli del fu Orazio pittore. Ultimamente apparteneva a Luigi Comi, e al marchese Davia.

N. 1298. Casa che fu già dei Barbieri, od Orazi, come al suddetto rogito, poi di un beneficiato di S. Pietro.

Si passa la via degli Agresti del Volto Santo.

N. 1302. Intorno alla destra di questa contrada sono applicabili le seguenti notizie:

Li 4 gennaio 1455 Bartolomeo Savignani locò a Paolo di Ugolino Savioli una casa sotto S. Arcangelo, e per l'annuo prezzo di L. 9, obbligando il Savioli a comprarla per L. 250. Rogito Giovanni da Roffino, o piuttosto da Roffeno.

1460, 29 ottobre. Bartolomeo Rossi compra da Rinaldo di ser Paolo, e da altri dei Savioli, alias dall' Occa, due parti di una casa sotto Sant' Arcangelo, per L. 1200. Rogito Cristoforo Boatieri. La terza parte serviva per tre scuole di filosofia e medicina, o altre facoltà. Confinava davanti colla strada detta da Cà di quelli da Savignano, per la quale si andava dritto alle beccarie di Porta Nova (questa strada non può essere che la via Gargiolari), la piazzola di Sant' Arcangelo (questa deve essere la piazzola del Ponticello), e la parte anteriore di dette scuole presso cert' altra via detta degli Agresti (questi Agresti devonsi credere quelli del Volto Santo).

In altro luogo si parla delle case dei Savioli nel seguente modo:

Alcune case con corte, orto, e tre scuole per leggervi filosofia e medicina, o altre facoltà, poste sotto Sant' Arcangelo. Confinano davanti la strada detta la via da Cà di Savignano, per la quale si andava direttamente alle botteghe delle beccarie di Porta Nova verso la piazzola di Sant' Arcangelo, e da un lato di dette case, e nella parte anteriore di dette scuole altra via pubblica per la quale di dietro si passava dalla suddetta strada a certa altra via detta degli Agresti., e dall' altro lato le case degli scolari, presso altra casa che fu già dei Certosini, poi dei Padri di S. Michele in Bosco.

1481, 3 aprile. Compra Baldassare, Nicolò e fratelli Caprara, da Zampaolo Castelli, un casamento, o terra ortiva, di piedi 24 per un lato, e piedi 14 per l' altro, per ducati 7 d' oro. Si dice posto sotto Sant' Arcangelo, presso la via pubblica detta la Trevisana, presso gli eredi di Paolo Savioli dall' Occa, presso gli. eredi di Antonio del fu Gio. Quacheri, e presso i Caprara. Rogito Ercole dall' Oro.

1528, 21 novembre. Francazione fatta da Vincenzo di Giacomo dall' Occa dottor in leggi, al Commissario della Pieve di Sant' Ansano, di due parti delle tre casette, dette le scuole, di là dalla corte della casa grande di quelli dall' Occa, nella capella di S. Michele Arcangelo, nella contrada degli Agresti. Rogito Girolamo Cattani.

1541, 9 luglio. Compra Francesco Savi, alias Dondini, dagli eredi del dottor Vincenzo dall' Occa, certi miglioramenti di una casa grande sotto S. Michele Arcangelo sul cantone della via Agresti, enfiteutica della Pieve di Sant' Ansano dal Pino. Rogito Pietrantonio Stancari.

Un ramo di questi dall' Occa si disse Anserini. Questa famiglia, che non fu Agnatizia dei Savioli, terminò in Anna Maria, maritata in Tiberio Branchetta, sul cominciare del secolo XVIII, e in D. Pietro Paolo e Lodovico di Agostino suoi fratelli.

1595, 20 aprile. Inventario legale dell'eredità di Ginevra Salvioli dall' Occa fatto da suo figlio ed erede Sforza Gandolfi. Rogito Nicolò Scudieri.

Nei 1715 la suddetta casa era di Giuseppe Bertelli, e ultimamente di Luigi Pederzani.

N. 1303. Li 15 luglio 1595 Guizzardo dal Medico comprò da Margarita dei Curioni una casa sotto S. Michele Arcangelo in via del Ponticello, per L. 3600. Confina la via pubblica del Ponticello a levante, Maria Bacotta a occidente, i Baldi a mezzodì, e Francesco Gandolfi a settentrione. Rogito Marcantonio Riguzzi.

Si abbia presente che il vicino e precedente N. 1302 li 20 aprile 1595 era posseduto dagli Sforza Gandolfi.

Via dei Gargiolari a sinistra entrandovi per la via delle Asse.

NN. 1428, 1429. Casa grande che si crede fabbricata dov' eran quelle degli Agresti. Li 16 febbraio 1369 D. Fernando Alvarez comprò per il Collegio di Spagna quattro case con torre assieme unite, e situate parte in capella Santa Tecla di Porta Nova, e parte in capella S. Martino dei Cazzanemici Pizzoli, o di Porta Nova, le quali confinano con strade pubbliche a settentrione, a ponente e a mezzodì, e colle case che furono di Lorenzo e di Bartolomeo Bottrigari a levante. Furon esse vendute da Beatrice del fu mastro Alberto di Galbano, da Zancari medico, da Francesco del fu Munsino degli Aliotti, da Diana di Paolo della Mandina, e da Antonio di altro Antonio di Angelino de Laude. Furon pagate ducati 600 d' oro. Rogito Francesco di Aspettato da Cento. Dal 1369 in poi è sempre stata del detto collegio, il quale la rifabbricò e la ridusse alla presente forma dopo l' incendio cominciato il venerdì notte venendo al sabato delli 2 agosto 1641, che durò quattro giorni, con gran pericolo della polveriera della torre dei Serafini posta nel palazzo del Comune in faccia al fianco di questa casa sulla via delle Asse. L' Altana che resta sopra la porta principale nella via Gargiolari è costrutta sul tronco dell'antica torre.

Si passa Battibecco.

N. 1420. Casa nobile che si dice aver appartenuto nel 1592 ai Lintrù famiglia Fiamminga che per poco figurò in Bologna sul finire del secolo XVI. Le case dei Lintrù, poi Gaspari, erano nella via Agresti N. 1249.

Li 22 dicembre 1609 era di Girolamo Caprara, il quale ottenne dal Senato di dirizzare il fianco di questa sua casa nella via Marescalchi, occupando piedi 5 e oncie 6 di suolo pubblico in larghezza dalla parte dell'angolo del vicolo contro la casa di Guicciardo dal Medico verso mezzodì, e a retta linea per la lunghezza di piedi 24 verso settentrione, congiungendolo col vecchio muro presso la porta della sua casa.

Nell' ornato della finestra sopra la porta vi è la data MDCIII che stabilisce l' epoca della costruzione della facciata.

Questo ramo Caprara si estinse nel cardinal Alessandro morto in Roma li 8 giugno 1711. Nella transazione sulla sua eredità, seguita fra il senator Guidascanio del senator Alessio Orsi, figlio di Artemisia di Girolamo Caprara nipote del predetto cardinale, e la contessa Vittoria Caprara, questa casa nobile ed annessi furon ceduti all' Orsi, che vi abito finché visse.

Nel 1770 fu comprata da.pietro Bignami da Codogno mercante da veli, per lire 27000. I creditori Bignami la vendettero a certo Zecchi che l'unì all' osteria del Capello posta in via Fusari N. 1396.

Si passa la via Marescalchi.

N. 1430. Casa dei Principi, alias dal Medico, famiglia che si estinse in Maria Girolama moglie di Gio. Andrea Landini, poi del senator Alessandro Fibbia, morta li 29 luglio 1722.

Li 23 febbraio 1726 Gio. Pietro e Gio. Domenico, fratelli Vivarelli, la comprarono dal conte Francesco Landini per L. 10000. Rogito Gio. Matteo Bertuccini.

Nel 1635 nella via Gargiolari vi aveva la sua bottega, o stanza di Studio, l'insigne pittore Guido Reni, ma non se ne conosce malauguratamente la precisa posizione.

Aggiunte

1400, 10 marzo. Compra l'ospedale della Morte da Martino del fu Bartolomeo Ziboniero una casa sotto Sant' Arcangelo, che confina la via pubblica da due lati, Pellegrino Zambeccari, e Bartolomeo Savignani, per L. 700. Rogito Giovanni di Nanne Pepoli. Si noti che i Zambeccari avevano la casa, che appartenne poi ai Moreschi, ed altra l'avevano negli Agresti.

1432, 18 luglio. Locazione e compra di Orazio del fu mastro Giacomo Paolo pittore, da Cristoforo Captanei, o Cattanei, e da Matteo Erbi, di una casa grande con terreno, posta sotto Sant' Arcangelo nella via detta da casa di quei da Savignano, per L. 550. Rogito Giacomo Castellani.