Famiglia Caccianemici dall'Orso

Il primo ascendente dei Caccianemici dell’ Orso fu un Gerardo d’ Aginulfo signore del Castel di Galliera marito di Gisaltruda che è ricordato in un rogito dell’ abbadia di S. Stefano 20 novembre 997, rogato da Martino notaro.

Nell’ archivio di S. Salvatore vi è un atto del 1138 in cui si legge: - Concedimus tibi Alberto, qui dicitur de Urso filio Alberti, de Urso. - Iacopo d’ Alberto d’ Alberto d’ Orso ebbe due figli uno de‘ quali per nome Caccianemico. Nell’archivio delle suore di S. Agnese vi era un istituto dotale del 1232 in cui si leggeva: - Caccianimicus quondam D. Iacobi, Alberti de Urso recipit pro filio suo Gruamonte. Li discendenti di questo Caccianemico cominciarono a dirsi di Caccianemico, d’ Alberto, d’ Orso, poi per brevità di Caccianemico e d’ Orso, e poscia col tempo Caccianemici dell’ Orso cognome che fu communicato anche alla discendenza del fratello del suddetto Caccianemico.

Gerardo o Geraldo d’ Alberto, di Orso detto Tignoso, di Giovanni detto Bolnese di Gerardo d’ Aginulfo, fu cardinale prete del titolo di S. Croce creato da Onorio II. Fu Bibliotecario, e Cancelliero di S. Chiesa. Fu eletto papa nel 1144 col nome di Lucio II; tenne il Pontificato ll mesi, e morì il 26 febbraio 1145 chiamato dai scrittori Gerardo Caccianemici facendo una Prolepsis, perchè a quei giorni non esisteva simile cognome.

Il detto Pontefice lasciò i suoi beni del Bolognese ai canonici di S. M. di Reno. Presso la terra del Vergato si conserva la memoria di lui per un prato detto di Lucio, ma dal volgo detto del Luzzo, e nella chiesa del Vergato fino alla metà del secolo XVI fu conservata una pianeta colle armi di questo Pontefice da lui regalata a quella parrocchia.

1278 11 Settembre. Imelde vedova di Gruamonte di Guido Caccianemici vendette a Tommasina madre di Alberto di Novello Caccianemici una casa sotto S. Ippolito con torre e cortile. Rogito d’ Ugozzone Vernozza.

Le case dei Caccianemici dell’ Orso corrispondevano al luogo dove sono le botteghe subito passato l’ arco del portico che comunica colla piazzetta di S. Barbara e in appoggio di ciò si cita un contratto dei 6 maggio 1371 a rogito di Graziano Lambertini da Castel Franco, col quale Giacomo di Lambertino di Rainiero Caccianemici affitta per annue L. 50 a Conoscente di Cevenino d’ Alberto Conoscenti, alcune case con torrazzo poste in Bologna sotto la parecchia di S. Ippolito in confine di Francesco Caccianemici, a sera di vie pubbliche da due lati, e del cortile dei Caccianemici, che sembra probabile potesse essere la Piazzetta di S. Barbara.