N.1599 - Palazzo della famiglia senatoria Bentivogli

Cartigli

Palazzo Bentivoglio

Iniziato nel 1551 su probabile disegno di Bartolomeo Triachini, per un ramo collaterale della casata gentilizia dei Bentivoglio. Presenta un maestoso cortile, incompiuto, a due ordini, eseguito su progetto di Domenico Tibaldi e poi completato da Giovanni Battista Falcetti nella prima metà del XVII secolo. Nell'interno si conservano affreschi settecenteschi di U. Gandolfi, N. Bertuzzi e C. Lodi.

Indirizzo:

via Belle Arti, 8

Guidicini

Palazzo della famiglia senatoria Bentivogli discendente anch’essa da Zambono da Viadagola staccata dai Bentivogli dominanti per Bente di Ivano capo di questo ramo, e fratello di Francesco capo dell’altro del cui ramo esiste un superstite ancora oggidì in Ferrara.

Nell’archivio Bentivogli non si trovano notizie delle compre fatte nel secolo in cui fu edificato questo palazzo, e solo si è rinvenuto che li 12 giugno 1310 Zanetto Bentivogli comprò da Giovanna moglie di Filippo Lisignoli o Losignoli, una casa sotto S. Martino nel Borgo di S. Pietro sopra terreno del Vescovo in confine del compratore, pagata lire 50, rogito Francesco Brusca.

Nel 1472 i Bentivogli non dominanti presero in affitto la casa, che fu di Carlo da Saliceto per esso lasciata ai Domenicani, Francescani, Eremitani e Carmelitani per annue lire 24 posta sotto S. Martino dell’Avesa.

Li 28 giugno 1519 fu data licenza al conte Ercole Bentivogli di chiudere il portico, che va da oriente, ad occidente per fabbricare la sua casa, ed abitazione sotto S. Martino dell’ Avesa dal lato di detta casa a mezzogiorno (Borgo Paglia) e ciò per estendere la detta sua facciata, lasciando ampliata la pubblica strada per piedi. 8.

1552, 19 Febbraio. D. Marcantonio, Antonio, Andrea, Andalò , e Giovanni Battista Bentivogli che avevano in animo di riedificare la loro casa nel Borgo della Paglia posta fra la Mascarella , e la via delle Moline ottennero suolo pubblico per la lunghezza di piedi 25 dalla parte della facciata, ed altro che restava sotto un antico e ruinoso portico per piedi 7 once 4, ed anche dalla parte d’ occidente all’ingresso della via delle Moline, dalla parte finalmente della Mascarella per piedi 9 e mezzo. Pretendesi che nell’ angolo della Mascarella vi fosse una casa dei Campanazzi in questo palazzo.

Si cominciarono le fondamenta di questo palazzo li 5 novembre 1551 con disegno di Domenico Tibaldi. Il conte Costanzo Bentivogli nel suo testamento dei 5 dicembre 1552 rogito Cornelio Berti, ordinò che per onore dell’agnazione si si continuasse la fabbrica del medesimo dai conti Ercole e Alessandro suoi cugini e nobilmente condotto a termine. La sala è lunga piedi 51 e larga piedi 30 once 4, dove nell’autunno 1564 si recitò in musica l’ Incostanza della Fortuna del maestro Virginio Amoretti da Bombiana, e nella primavera del 1600 il Fileno disperato.

1570 5 Dicembre. Il Senatore Ercole Bentivogli comprò da Bonifazio Piodi una casa con orto sotto S. Martino nelle zuate (tuate?) per lire 3250, rogito Galeazzo Bovi.

Fu concesso dal pubblico, li 27 dicembre 1632 al conte Ercole, o fratelli Bentivogli di chiudere il portico delle loro stalle annesse dalla via dal lato del loro palazzo verso le Moline.

Il conte Girolamo del conte Fulvio, terminato il suo Ganfalonierato del secondo bimestre del 1713 volle dare li 1 maggio un pranzo spettacoloso nella sua sala, al quale effetto vi fece costruire una gran vasca nel mezzo attorno della quale eranvi le tavole per i comensali che per riempirla vi vollero 150 castellate d’acqua. Il servizio fu fatto con barchette elegantemente ornate. Il peso, e li trapellamenti dell’acqua pregiudicarono non poco la fabbrica, ma non per questo si mancò di profondere applausi per una sì strana, e bizzara invenzione.