Voltone della Madonna del Popolo, dal IV volume delle “Cose Notabili…” di Giuseppe Guidicini, con le correzioni di Luigi Breventani

Il Voltone della Madonna del Popolo è formato da due bracci arcati, nella cui intersecazione trovansi i quattro grandi archi che portano la torre del Podestà, detta dell’ arringo, o campanazzo.

Prima dell’ erezione dell’ oratorio della Madonna del Popolo dicevasi Voltone del Palazzo Vecchio.

Il braccio da levante a ponente comincia di prospetto alla via delle Oreficerie, e termina alla piazza del Nettuno; e quello da mezzodì a settentrione comincia dal portico dei Capellari e termina alla via delle Merzarie, o piazza della Canepa.

Parte destra del braccio in direzione da levante a ponente entrandovi dalla via del Voltone della Madonna del Popolo.

Le prime tre botteghe furono già di proprietà Marescalchi poi Boncompagni.

Li 27 settembre 1518 Giacomo del fu Gaspare Boncompagni comprò da Giovanni Battista del fu Lodovico, e da Bernardino del fu Matteo del fu Lodovico zio, e nipote Marescalchi, due delle tre parti di una bottega altra volta rovinata, poi restaurata a spese del compratore, posta sotto la parrocchia di Santa Giusta, pagata L. 1660. Rogito Battista de Buoi.

Li 14 gennaio 1519 lo stesso Boncompagni comprò da Bisotta del fu Nino Rossi, e da altri commissari dell’ eredità del fu Antonio Marescalchi, per L. 833. 3. 8, l‘ altra terza parte della suddetta bottega con magazzini, altre volte antica, poscia bruciata, e poi rinnovata, e restaurata dal compratore. Confinava la via pubblica da tre lati, e la Trapea dei notari. Rogito Battista de Buoi.

Li 4 luglio 1526 Cristoforo Boncompagni comprò da Nestore, e da Folco Lombardi sette piedi di suolo presso la sua bottega, di ragione dell’oratorio di Santa Maria del Popolo, per L. 156, rogito Battista de Buoi. In questa bottega Cristoforo di Iacopo Boncompagni marito di Angela di Lodovico Marescalchi, e padre di Papa Gregorio XIII, vi esercitò la merzaria.

Li 10 gennaio 1640 la suddetta bottega era divisa in tre, ed appartenevano ad Ugo Boncompagni duca di Sora; la grande con cantina era affittata all’ acquavitaro Zamboni, e le due piccole erano ad uso di carte da giuoco. Confinavano due vie, e di dietro il Foro dei Notari del Podestà. Appartennero poi ai Falconieri di Roma, e ultimamente la grande era dei monaci di S. Procolo, e le due piccole di Giovanni e fratelli Montignani.

Si passa il braccio in direzione da mezzogiorno a settentrione.

Nei quattro pilastri che sostengono la torre vi furon posti nell’ agosto del 1525 le statue in pietra cotta dei quattro protettori principali della città, a proposito dei quali si trascrive letteralmente un curioso recapito trovato nell’archivio della Legazione sotto la data del 10 novembre 1595. "Figure della Madona del Popolo. Restaurare li Santi della Madona del Poppulo".

"Li quatri Evangeliste depitura li quatri protetori di scultura di mano d’Alfonso restaurar S. Marco. S. Lucha, S. Matteo, S. Ioano refarlo di tutto punto, S. Petronio accomodarlo di schultura il manto far Bologna, ed il pastorale, e ponte e Calcina a tutte mie spese in tutto montarano schudi disedotto, et finger li protedori di marmo Ioane Latinae Pittor."

Parte sinistra del braccio da levante a ponente.

Subito passato il crociale vi era la capella della Madonna del Popolo fondata su pubblico suolo concesso li 7 febbraio 1516 dall’ Assuntaria d’Ornato in misura di piedi sei di larghezza verso settentrione, e di piedi 18 in lunghezza verso occidente, rimpetto due botteghe della famiglia Vitali, che fece dono del davanti delle medesime, per cui il Reggimento concesse loro la perpetua amministrazione dell’ oratorio che si fabbricò con le elemosine di devoti di una immagine di Maria Vergine in carta, che poco prima aveva cominciato a far miracoli.

Si trova che li 8 settembre dello stesso anno fu aperta la capella per venerare la suddetta immagine, che trovavasi prima appesa ad uno dei quattro vicini pilastroni del torazzo.

1649 6 ottobre. Concessione al Rettore di Santa Maria del Popolo per costruire "Mansiunculam" di dietro a detta capella.

Il giovedì 3 settembre 1772 a ore tre di notte fu levata la Madonna e trasportata nella chiesa di S. Michele del Mercato di Mezzo d‘ ordine dell’ Arcivescovo.

Profanata la chiesa fu messa ad uso di bottega da merciaio.

Li 10 dicembre 1773 dagli Assunti di Camera fu data facoltà al conte Donato Agucchi di alienare il suolo del suddetto oratorio.

Nel braccio del voltone della Madonna del Popolo in direzione di mezzodì a settentrione non vi è nulla di rimarco, se non che lo sbocco alla piazzola della canepa dicevasi Voltone dei Ballottini perchè vi stavano i venditori di palle, di polvere, di miccie da caccia. e di fuochi artificiali.