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Un ramo dell'antica famiglia Carbonesi, forse quello che si disse Bernardi, del quale fu Jacopo di Bernardo Podestà di Reggio aveva qui le sue abitazioni nel 1202, che poi passarono ai Galluzzi.

Galeotto Malatesta detto l'Ungaro figlio di Malatesta signore d'Imola comprò li 8 gennaio, e il 5 giugno 1370 un gruppo di case rimpetto a S. Giacomo dei Carbonesi da Diana di Mainardo Galuzzi, le ridusse a palazzo, che Galeotto juniore vendette nel 1379 a Matteo Griffoni mandatario di Giovanni del conte Oldrendo da Lignano illustre giureconsulto. L' instrumento dice: Domus, et hortum in cappella Sancii Jacobi de Carbonensibus pagato L. 3,000 somma ragguardevole a quei giorni.

Giovanni di conte Oldrendo del castello di Lignano lontano 15 miglia da Milano, era nel 1362 a Bologna dove esercitava l'avvocatura. Nel 1358 si ha memoria che leggesse extra circulum Sancti Mamae Civitatis Bononiae. Nel 1364 era lettore stipendiato di decretali.

Li 20 giugno 1366 Giovanni dott. di leggi comprò dal mandatario di Nicola Spinelli di Napoli una casa con cattedra, e banchi ad uso di scuole in cappella di Sant'Andrea degli Ansaldi.

Giovanni predetto era stato fatto cittadino di Bologna il 15 gennaio 1378 con 363 voti bianchi, e 6 neri. Ebbe in moglie Novella figlia, altri dicono nipote, del famoso I. C. Andrea di S. Girolamo, la quale in mancanza del marito leggeva ai di lui scuolari. Nel 1377 fu nominato dal Papa suo vicario generale di Bologna, onorandolo di toga, cappuccio, e stocco. Morì di peste li 16 febbraio 1383, e fu sepolto con somma pompa nella chiesa di S. Domenico. Il suo testamento fatto li 27 marzo 1376 ordina che la sua casa debba servire a un collegio di scuolari del Borgo di Lignano nel milanese purchè la sua discendenza mancasse dentro uno stabilito termine. Spirò il tempo prescritto dal testatore vivendo Antonio Maria di Giorgio Legnani morto li 13 novembre 1525, il quale rinnovò, e confirmò in perpetuo la disposizione di Giovanni, comandando l'erezione del predetto collegio in qualunque tempo fosse mancata la sua discendenza.

Alessandro d'Antonio fabbricò parte della facciata nel 1587, e il marchese sonatore Antonio Maria di Giovanni la terminò li 9 novembre 1589.

Li 26 ottobre 1594 passarono convenzioni fra Marcello, e fratelli Legnani con Alessandro loro cugino circa il riattamento del loro palazzo in S. Mamolo.

Marcello di Girolamo ordinò nel suo testamento dei 28 giugno 1605 ai suoi figli di dar termine il più presto possibile alla di lui porzione di palazzo in S. Mamolo secondo i disegni di Francesco Guerra. Terminato il ramo dei marchesi Legnani nel senatore Filippo del senatore Alessandro morto il 1° febbraio 1757 passò questo palazzo al ramo Legnani discendente dal conte Filippo del conte Giovanni III, detto Legnani Ferri perchè Boncompagno Ferro, nel suo testamento del 1630 instituì erede un figlio del detto Giovanni III Legnani da estrarsi a sorte, lo che seguì il 6 settembre dell' anno stesso a favore del conte Filippo. Rogito Paolo Monarino.

Erede del suddetto senatore Filippo fu il conte Girolamo Oldrendo di Filippo Andrea, di Giovanni di Filippo Legnani Ferri, il quale abbandonò il palazzo Ferri in Strada Maggiore e stabilì la sua dimora nell'antica abitazione Legnani in S. Mamolo. Fu questi l'ultimo Gonfaloniere di giustizia, carica che coprì a motivo dell'invasione Francese dal 1° gennaio al 31 maggio 1797. Egli morì il 30 agosto 1805 e in lui mancò il cognome non la famiglia Legnani, continuata nel ramo Legnani Agucchi di Strada S. Stefano. Lasciò due figlie, la contessa Teresa vedova del conte Camillo Malvezzi, e la contessa Ginevra moglie del marchese Gioseffo Campori di Modena. Nella divisione seguita fra gli eredi del patrimonio Legnani toccò questo palazzo alla contessa Teresa Legnani Malvezzi. Nel capitello di una colonna del cortile vicino alla scala di questo palazzo vi è inciso l'arma dei Bonfigli che porta una zampa di Leone. (3)

(3) Nota sul Palazzo Legnani