Il Centro e le sue Piazze

Bibliografia:

Antonio Brighetti - Franco Monteverde, "Bologna nelle sue cartoline", Cuneo, L'Arciere, 1986, volume secondo, p. 26.

Cartolina n. 11

Bibliografia:

Antonio Brighetti - Franco Monteverde, "Bologna nelle sue cartoline", Cuneo, L'Arciere, 1986, volume secondo, p. 26.

Cartolina n. 12

Antonio Brighetti - Franco Monteverde, "Bologna nelle sue cartoline", Cuneo, L'Arciere, 1986, volume secondo, p. 27.

Cartolina n. 13

Edizioni G.Mengoli

Antonio Brighetti - Franco Monteverde, "Bologna nelle sue cartoline", Cuneo, L'Arciere, 1986, volume secondo, p. 23.

Cartolina n. 5

Edizioni C.A.Pini

Bibliografia:

Antonio Brighetti - Franco Monteverde, "Bologna nelle sue cartoline", Cuneo, L'Arciere, 1986, volume secondo, p. 23.

Cartolina n. 6

Bibliografia:

Antonio Brighetti - Franco Monteverde, "Bologna nelle sue cartoline", Cuneo, L'Arciere, 1986, volume secondo, p. 41.

Cartolina n. 42

Bibliografia:

Antonio Brighetti - Franco Monteverde, "Bologna nelle sue cartoline", Cuneo, L'Arciere, 1986, volume secondo, p. 42.

Cartolina n. 43.

Ed. C.A. Pini, Bologna.

Palazzo della Mercanzia,

Questa foto è precedente l'anno 1878, quando fu fatto scomparire il portone a volta ogivale sulla sinistra ed il rosone sovrastante.

Via Giacomo Venezian era chiamato in antichità Fieno della Paglia, poi Piazzola o via del Carbone.

Sulla sinistra si intravede l'isola di case poi demolite per fare posto all'attuale piazza Franklin Delano Roosvelt

Via IV Novembre quando si chiamava via delle Asse. Si vedono parecchie botteghe addossate al muro del palazzo comunale. Tra questa era la cappella della Madonna delle Asse (così chiamata perché originariamente la cappella era di legno). La cappella della Madonna delle Asse fu demolita e l'immagine ora si trova in Certosa, nel Chiostro delle Madonne, che ospita parecchie immagini mariane che erano custodite in edifici religiosi soppressi ed espropriati dal governo filofrancese dal 1798 in poi.

Bibliografia:

Antonio Brighetti - Franco Monteverde, "Bologna nelle sue cartoline", Cuneo, L'Arciere, 1986, volume secondo, p. 27.

Cartolina n. 14.

Ed. C.A. Pini, Bologna.

L'edificio qui fotografato esiste tuttore e si trova in via Frassinago al numero 6/2. Era l'Ospedale del SS. Salvatore detto degli Abbandonati. Ideato nel 1735 dal parroco di Sant'Isaia Giulio Cesare Canali, divenne operativo nel 1751 ospitando 15 poveri infermi rifiutati dagli altri ospedali. Nel 1808, con il governo napoleonico, i malati furono trasferiti altrove e questo ospedale soppresso.