N.74

Dalle Cose Notabili di Giuseppe Guidicini.

L'osteria che era posta rimpetto alla Pescaria Nuova, nel secolo XV chiamavasi Buco dell'Avesa, o Zamparia.

Dov'era l'arco vi fu il principio di un vicolo detto dei Zampari che dal Mercato di Mezzo dicesi passasse in Porta Ravegnana dov'era la porta principale della residenza dell' Arte degli strazzaroli. Nell' Androna dei Zampari vi abitava nel 1256 Guido Fantuzzi come dal libro delle Riformazioni e vi si tenne per molti anni il mercato del pesce.

Il 14 novembre 1378 Contro Guastavillani affittò a Nicolò e Lando fratelli dei Canalini la casa detta la Cà dei Guastavillani ad uso di beccaria posta sotto S. Lorenzo dei Guerrini o di Santa Maria di Porta Ravegnana sotto la qual casa vi correva l'Avesa. Item una casa chiamata il Pelladuro di Zamparia dei Guastavillani dalla porta, nella quale vi erano tre botteghe ad uso di strazzarolo, essendovi dalla parte di dietro il Pelladuro posta sotto S. Lorenzo dei Guerrini con l'annuo afflitto di L. 200, quattro coscie di Manzo del peso di libbre 50 ciascuna, e di 14 castrati. Rogito Zenobio da Cento.

1380 18 ottobre. Gesia del fu Tommaso Belvisi vedova di Francesco del fu Antonio Bentivogli (altro dice Gasparino e Bartolomeo Bentivogli) vendette alla Società dei macellari una casa (altro dice tre case) sotto S. Lorenzo dei Guerrini. Confinava gli eredi di Gabrielle e di Bartolomeo Mazzoli, o Manzoli di sopra, le strade pubbliche a levante e ponente, Gerardo Contrari (altro dice Corriero) e la via vicinale. Item due case unite con suolo, ed edifizio nella suddetta cappella, o in quella di S. Marco, presso la via pubblica a ponente, presso l' Avesa a levante, presso i Guastavillani di sopra, e presso il detto Gerardo di sotto, nelle quali ultime due case fu consueto di esservi il Pellatoio, per L. 1200 di bolognini. Rogito Giovanni Monti.

1382 18 luglio. Compra fatta dalla Compagnia dei Beccari da Antonio di Mattiolo beccaro di un tassello sotto S. Lorenzo dei Guerrini in confine di strade pubbliche, dell' Avesa e di dietro Albicino di Gerardo e l'ospitale dei Guerrini, pagato ducati 95 d'oro. Rogito Lodovico Codagnello.

1383 26 maggio. Locazione degli interessati del Pellatoio dei beccari di un Pellatoio lungo piedi 15 e oncie 6 sotto S. Dalmasio, e di una casetta posta nello stesso luogo. Rogito Giorgio Angelini.

1383 20 dicembre. Pietro del fu Matteo di Stefano Cervolini vendette alla Società dei Macellari una casa piana per indivisa posta sotto S. Lorenzo dei Guerrini sopra l' Avesa, presso la via pubblica, presso le case dei Guastavillani, presso gli eredi di Pietro dalla Romeggia, presso l'Avesa di dietro. Rogito Lodovico del fu Nicola Magnani.

Il Cardinale Bessarione concedette ai beccari di edificare il nuovo Pellatoio ed in questa sola località pelare i porci. Decreto del 14 marzo 1454.

Il 10 gennaio 1558 un rogito di Nicolò Panzacchia ricorda la strada di Zamparia.

Giovanna del conte Simone dei conti da Panico vedova di Francesco di Bonincontro Guastavillani erede di Carlo suo figlio fece donazione il 29 gennaio 1393 a rogito di Azzone Bualelli ai Padri Minori conventuali del convento dei Ronchi d' Argelata di una casa ad uso di Pellatoio con tre botteghe ad uso di strazzarolo posta sotto S. Lorenzo dei Guerrini nella via del Mercato di Mezzo. Sembra però che questa donazione non avesse il suo pieno effetto, mentre un rogito di Giovanni Angelelli del 9 aprile 1411 ricorda una casa con pozzo, e con catene di ferro detta la casa del Pelladuro di Zamparia dei Guastavillani dalla porta, nella qual casa vi erano tre botteghe ad uso di strazzaria, e dalle parte di dietro il Pelladuro. Confinava Francesco d'Antonio Bentivogli, e la Compagnia dei Beccari. Si trova quindi che i frati dei Ronchi di Venezano godevano la sola metà delle rendite di questi stabili e l'altra metà era goduta dai Guastavillani, e dai Guidotti, e questi secondi quali eredi del fu Giovanni Guidotti, e di Chiara Guastavillani Guidotti.

Il 3 luglio 1518 fu permesso dall'ornato la costruzione del volto sul vicolo della Zamparia dalla parte del Mercato di Mezzo.

Il 30 giugno 1562 questi stabili consistevano in una stalla nella via delle Zampane, che confinava col Pellatoio, con altri beni Guastavillani e la via pubblica, tre botteghe ad uso di sartoria in confine della via Zamparie e degli strazzaroli. Tutte le stanze esistenti sopra dette botteghe, e la prima sopra il voltone delle Zamparie in confine di Achille Dalla Calcina.

Il 13 marzo 1454 fu fatta grazia, e data licenza alla Società dei macellari di fare in una loro casa il Pellatoio, e ciò a motivo dei danni avuti per la seliciata della via di Porta Ravennate per la quale non potevano entrare i porci.

Fra il 1514 e il 1520 furono accordati alla Società dei beccari i diritti annessi al Pellatoio che trovavasi a destra del voltone. Questo vicolo era comune coi successori dell'arte dei macellari, e della Compagnia di S. Giobbe e continuava a dirsi via Zamparie anche nel 1564.

Nel 1579 29 ottobre fu decretata la chiusura del Pellatoio in Porta Nova in luogo detto Fieno, o Paglia, e si ordinò di trasferirsi nell' altro Pellatoio dell' arte dei Macellari sopra l'Avesa posto nel Mercato di Mezzo nel vicolo detto comunemente Zamperia.

Dal 1778 al 1783 si macellarono in questo Pellatoio un anno per l'altro N° 9264 maiali. L'affittuario pagava all'arte dei macellari annue L. 500, e ritraeva soldi 1 1/2 per porco, L. 120 dai 12 facchini, o portatori, L. 380 dalla vendita del pelo, L. 50 dalla spuma, L. 20 dalle setole, e L. 40 dal sangue, totale L. 1304. 16. 4.

Si è detto superiormente che in vicinanza dell'antico Pellatoio vi era una casa di Francesco d'Antonio Bentivogli nel 1411 forse la stessa che fu poi degli Amorini posta rimpetto all'osteria dei Quattro Pellegrini, nella facciata della quale si conservò un'antichissima finestra, con sotto lo stemma dei Bentivogli fino al 19 luglio 1785 dove è fama che Giovanni II stasse a vedere la corsa del Palio che si correva da S. Felice a Strada Maggiore mentre dalla medesima si scopre la porta di Strada Maggiore, e l'ospitale di S. Francesco.

Dall'Indicatore Bolognese di Sebastiano Giovannini (1854)

Casa a quattro piani.

Questa era l'antica Locanda e Osteria delli Quattro Mori.

Portone con Cantina, Osteria delli Quattro Mori, con Stallaggio.

Questo locale era l'antico Macello de' Maiali.

Bottega Calzolario.

Bottega Prenditoria de' Lotti.

Bottega Ottonaio.

Bottega " ".

Bottega Fabbrica Dolci.

Bottega " ".

Bottega Barbiere.

Bottega.