Braina di Fiaccalcollo - dal II volume delle “Cose Notabili…” di Giuseppe Guidicini, con le correzioni di Luigi Breventani

La Braina di Fiaccalcollo comincia dalla via dei Coltelli, e termina in quella di Fiaccalcollo.

La sua lunghezza è di pertiche 36, 4, e la sua superficie di pertiche 70, 37, 2.

Il suo antico nome fu quello di androna di Fiaccalcollo; nel 1486, in un rogito di Lodovico Panzacchia, vien detta Braina, o Borgo di Santa Giuliana, e susseguentemente androna dei Coltelli, e Braina di tutti i Santi.

Braina di Fiaccalcollo a destra entrandovi per la via dei Coltelli.

Quasi tutte le case da questa parte con portico uniforme furono fabbricate appositamente dai Ghiselli per i tessitori delle manifatture di seta, che arrichirono quella famiglia. Si ha memoria che detti portici siansi fabbricati nel 1582 e 1583.

Le suddette proprietà sono in oggi passate per acquisto al conte Francesco di Girolamo Ranuzzi, successore del conte Gambi Ghiselli di Ravenna.

Braina di Fiaccalcollo a sinistra entrandovi per la via dei Coltelli.

NN. 235, 236, 237, 238. Case dei Zanchini, che ebbero le prime loro abitazioni in Strada S. Vitale, ora inchiuse nel palazzo Fantuzzi, poi qui le traslocarono facendo i seguenti acquisti.

1486, 10 aprile. I Zanchini comprano da Giacoma da Quarto, moglie di Antonio Cattani, una casa enfiteutica di Santo Stefano, posta sotto S. Biagio nella Braina, per L. 30. Rogito Maione Savi.

1486, 11 novembre. I detti Zanchini acquistano due case da Rinaldo tessitore per ducati 16 d' oro larghi, oltre il canone di soldi 51 all' Abbazia di Santo Stefano. Rogito Lodovico Panzacchia. Sono poste nella Braina, alias borgo di Santa Giuliana.

1487, 16 ottobre. Matteo Cristiani vendè ai Zanchini una casa in Fiaccalcollo ed un orto nella Braina, per L. 156 d' argento. Rogito Alessandro Bottrigari.

1487, 17 ottobre. Pasotto e Antonio Basacomari vendono una casa ai Zanchini posta nella Braina, per L. 55, 7, 4. Rogito Lodovico Panzacchia.

Nel 1536 i Zanchini fabbricavano le loro case sotto la parrocchia di S. Biagio, ed il loro orto passava nella via di Pozzo Rosso dove avevano altri stabili. (Vedi Borgo Orfeo).

Nel 1644 i Zanchini abitavano ancora nella Braina.

Nel 1641 sette fratelli della congregazione di S. Gabrielle pigliarono a pigione la casa della detta congregazione in via Giudei N. 2616 e 2615.

Vi si unirono collegialmente senza vincolo di voti, e si dissero conviventi.

I promotori di questo istituto furono il senator Cesare Bianchetti, morto li 12 settembre 1655, e Lelio Bosio Vicentino, morto li 4 novembre 1643.

Domenico Porta lasciò un legato di L. 3000 a loro favore, lo che diede motivo di gelosia ai confluenti, e li spìnse ad accomiatare i conviventi dalla casa. Gio. Domenico Usberti desideroso che continuasse l'istituzione dei conviventi vendette un fondo ed una casa, e col ricavato comprò da Orazio e da Odoardo Zanchini le case da essi abitate in Braina di Fiaccalcollo, e si stipulò il contratto in L. 17000 li 15 novembre 1645. Rogito Fabrizio Felina.

Li 8 maggio 1646 i conviventi, detti dal volgo Zamarini, entrarono in queste case obbligandosi di pagare all' Usberti l'annua pigione di L. 800. Rogito Francesco Bandiera. L' Usberti con suo secreto testamento, fatto li 5 aprile 1673, a rogito Francesco Palma, lasciò l'usufrutto di questi stabili ad Agostino Baroni uno dei conviventi, ed in proprietà ai gesuiti.

Alla morte dell' Usberti, seguita nel 1679, i Zamarini erano ridotti a due soli, e si può dire che con esso cessasse quest' istituto. Agostino Baroni morì li 17 ottobre 1724, d' anni 86. Li 19 dicembre 1719 i gesuiti, col consenso del Baroni, vendettero la casa grande e tre annesse casette, per L. 14000, alle suore terziarie servite, che vennero qui a stabilirsi il venerdì 27 ottobre 1719. Rogito Antonio Maria Magnani.

Queste monache, che si occupavano della educazione delle fanciulle, dicesi che avessero origine l'anno 1413 in certe case dei Padri Serviti, poste in San Petronio Vecchio. Nel 1663 si raccolsero collegialmente nella casa dei conti Sarti nella Fondazza al N. 371, di dove poi traslocaronsi nella Braina.

Finchè i conviventi vi dimorarono ebbero una chiesa dedicata a tutti i Santi, nella quale li 2 aprile 1646 vi si celebrò la prima messa. Le suore la conservarono nella sua semplicità e ristrettezza fino alla loro soppressione seguita li 12 luglio 1810.

La chiesa, convento, e orto nella Braina, e la casa dell'ortolano in borgo Orfeo N. 184, furon comprati da Catterina Imbrico Bozzio Negroni oriunda di Corsica. Rogito dottor Serafino Betti delli 28 dicembre 1810.

Aggiunte

1685, 16 aprile. La casa in principio di Fiaccalcollo, in confine dei Fabbri, e dei Marsili, sotto S. Biagio, era di Giulia Ginevra Antaloni del fu Bernardo, e moglie di Annibale Spighi. Rogito Tommaso Lodi.