NN.643-647 - Ex Convento di San Bernardo

Cartigli

Ex convento di San Bernardo

Già appartenente all'ordine di Santa Maria Gloriosa, detto dei Frati Gaudenti, passò nel XIV secolo agli Olivetani. Venne soppresso in epoca napoleonica nel 1798. Nell'interno si conserva il chiostro di Domenico Tibaldi del 1579.

Indirizzo:

via Arienti, 42

Dalle Cose Notabili di Giuseppe Guidicini.

Chiesa, monastero ed annessi di S.Bernardo dei Monaci Olivetani.

Li Gaudenti conventuali sotto il titolo di Fratres Milites di S.Maria, erano approvati li 23 dicembre 1261 da Urbano IV, ai quali ingiunse ancora la regola di coniugati. I conventuali ebbero grande convento a s. Michele de' Britti , già dei Camaldolesi, che passarono in s. Damiano di Bologna, ove rimasero fino alla loro estinzione; dopo di che fu ridotto a commenda, indi applicato da Sisto V al collegio di Montalto. Ebbero pure li priorati di Casaralta fuori di Galliera e quello di Ronzano fuori di porta s. Mamolo, convento di monache abbandonate, che comprò Lodaringo Andalò, e da lui lasciato ai Gaudenti, dai quali fu goduto finchè un Commendatore lo vendette ai Domenicani. I Conjugati ebbero da Ottaviano juniore Ubaldini vescovo di Bologna, la chiesa di s. Maria del Borgo dell'Argento. Il Sigonio dice che nel 1261 li collocò nel Borgo dell'Oro vicino a s. Bernardo, ma non in s. Bernardo, come si è da taluno fatto credere. Li conjugati che vivevano nelle loro case, adunavansi in s. Maria per le funzioni religiose e ciò continuarono fino al 1362, nel qual anno, il summentovato Ottaviano passò questo privilegio dai Gaudenti agli Olivetani. S. Maria in Borgo degli Arienti è ricordata dalle Colette del 1408. È dubbio se veramente Cattalano Malavolta sia stato il fondatore dei Gaudenti; esso fu sempre chiamato Cattalanus Guidonis Ostie, ed i suoi discendenti abitavano dai Celestini. I Malavolta stavano dal Voltone dei Gessi; lo storico Villani cita un Castellano Malavolta, e forse sarà stato. L'ultimo commendatario di s. Maria di Casaralta, frate Camillo, figlio naturale di Paolo Dalla Volta, fu fatto decapitare da Sisto V, ed i suoi beni furono confiscati ed applicati al Collegio di Montalto.

Si trova sotto li 28 luglio 1363, che Gomezio Albornozzi , governatore di Bologna , diede licenza alli monaci del Monte Oliveto , ai quali dal vescovo era stata concessa la chiesa di s. Maria dei Gaudenti, posta sotto la parrocchia di s. Lucia, in capo al Borgo degl'Arienti , di fare due strade nuove verso settentrione nelle Chiovare fino alla via pubblica (le quali Chiovare erano fra l' Avesa e strada Ca stiglione). È probabile che gli Olivetani non profittassero di detta concessione, poichè nel 1364 abbandonarono questo locale per passare a s. Michele in Bosco, subentrandovici li monaci di s. Maria in Strada, li quali intitolarono a s. Bernardo la chiesa che trovarono unita al monastero. L'abbadia dei Cisterciensi fu ridotta a commenda da Giulio II, il quale spogliò s. Bernardo della commenda, per ridonarla agli Olivetani. Bisogna però osservare che gli Olivetani di s. Michele in Bosco non presero posto nel detto monastero, se non dopo molti anni; ed il primo abate, che fu P. D. Claudio Marescotti, con cinque Monaci e due commessi vi entrò li 22 aprile 1584, essendo generale dell'ordine il P. D. Marco di Cavergere.

1617. Li 31 agosto. Dopo aver atterrate varie case davanti la chiesa ed il monastero, gli Olivetani ottennero di farvi un portico lungo piedi 105 e largo piedi 12, che però non fu mai eseguito. I monaci Olivetani di s. Bernardo furon concentrati in s. Michele in Bosco li 22 maggio 1797, poi soppressi li 6 giugno 1798, e quivi passarono li Benedettini Neri di s. Procolo, i quali vi rimasero fino alla definitiva loro soppressione.

Li 30 aprile 1798, detto locale fu venduto a Luigi Mariscotti Berselli, con rogito Luigi Aldini; l' orto annesso a questo locale è di tornature 2. 75. Tra i quadri che decoravano questa chiesa ve n'era uno di Guido Reni, opera giovanile , che oggi serbasi nella Pinacoteca dell'Accademia di belle arti in Bologna.

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Miscellanea: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie - per la parte antica - prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I

S. Bernardo.

Chiesa degli Olivetani posta nel Borgo dell'Argento.

Il 25 marzo 1260 ebbe principio in questa chiesa la religione dei frati Gaudenti, che fu poi soppressa.

Nel 1363 questa chiesa fu data agli Olivetani, e nel 1364 ai Cisterciensi, passando i primi in S. Michele in Bosco ceduto loro dai canonici Lateranensi.

Il 2 maggio 1510 fu restituita agli Olivetani.

La strada detta Borgo dell'Argento e l'altra più prossima alle mura della città detta Borgo dell'Oro, erano così chiamate perchè ivi si purificavano questi metalli, che si pretende derivassero dalle miniere del Bolognese.

Questo si fu il 25° convento soppresso il 22 marzo 1797.

Il 15 aprile 1798 la chiesa fu chiusa per ordine dei commissari dell'Istituto.