N.857,858 - Chiesa e convento di suore Francescane dei santi Lodovico e Alessio

Dalle Cose Notabili di Giuseppe Guidicini.

Chiesa e convento di suore Francescane dei santi Lodovico e Alessio. Ghisola o Ghisella figlia del famoso Antonio Galluzzi e di Maddalena di Castello rimasta vedova di Nicolò Tebaldi senza figli nel 1318, testò nel 1327 lasciando eredi le Santuccie che stavano alla porta di S. Mamolo gravandole di pagare un annua somma finchè vivesse suor Margaritta Spada Santuccia. Fece un legato al B. Guido Spada e a F. Simone da Rieti Francescani. In caso d’ inadempimento sostituiva i frati della penitenza, cioè i Terziari Francescani a pro degli ospitali fatti e da farsi , perchè ne avevano uno detto S. Antonio presso i Margarita, e ne stavano fabbricando un altro fuori di porta S. Isaia, dove erano certe case a sinistra prima d’ arrivare a S, Paolo di Ravone.

Misina Caccianemici Piatesi testò li 12 luglio 1340 e fece un legato alla predetta Ghisella Galluzzi ed alle altre donne che con essa dimoravano nel Borgo di Bagno Marino nella casa che fu già di Giovanni del fu Gerardo Ghisilieri, lo che prova che colà vi era istituito un ritiro.

Li 10 gennaio 1343 testando Bartolomea del fu Donzello legatò L. 5 di bolognini a Ghisella di Antonio Gallucci per riparare la chiesa fatta di nuovo e da farsi nel Borgo Peradelli e li 15 luglio 1343 Giovanna Oddofredi moglie di Pierantonio Gallucci fratello di detta Ghisella fece testamento con questo legato - Item Conventui minoritarum in clusarum in Burgo Paradelli.

Nel libro dei Memoriali dal quale sono tratte le sucitate notizie si trova un atto delli 11 febbraio 1345 che dice: - Religiosa donna Ghixila de Galluciis Abbatissa Dominarum,et sororum minorum inclusarum monasteri sancti Alexii et Lodovici , - ed ecco fissata l’ epoca dell’ origine di questo monastero. Dopo la Gallucci morta in giugno 1353, fu badessa Catterìna figlia di Guido dalla Polenta di Ravenna e della contessa Catterina di Bagnacavallo la quale lasciò beni, e stabili per lire 5400 a questo convento dove presero il velo molte dame distinte.

Nei Rogiti dell’ archivio di S. Francesco ove sono nominate le suore dell’ordine di S. Chiara sonvi pur quelle dei santi Lodovico, ed Alessio.

Li 14 agosto 1464 essendo state scalate le mura della clausura da certi libertini, ottennero le monache li 9 agosto 1465 di chiudere uno stradello che cominciava nel Borghetto di S. Francesco dalla casa di Domenico Bonfiglioli e che terminava nel Pradello circondando il loro convento a ponente, e a mezzogiorno, grazia che fu loro accordata perchè quelle case che in detta strada non servivano furono distrutte, e le poche che restavano eran abitate da meretrici. Di questa concessione, che comprendeva il vicolo detto il Borghettino di S. Francesco non ne fu fatto uso che per la porzione di mezzogiorno, e mediante questa poterono aggrandire la loro clausura col unione di terreno di loro proprietà che si trovava al di là del detto vicolo.

Nel 1393 questo monastero fu devastato da un forte incendio che co sumò il reffettorio, il dormentorio, il capitolo, e la chiesa interna, con la morte di alcune monache.

Per la chiusura del vicolo vicino, fu cominciata la nuova clausura li 9 maggio 1695 e compita li 9 susseguente ottobre.

Li 19 giugno 1798 fu soppresso questo convento e trasclocate le monache li 29 dello stesso mese in quello dei santi Naborre e Felice. Tutto questo lo cale, inclusive le case del confessore, e degli inservienti fu comprato dal marchese Francesco Tartagna di Forlì, rogito Luigi Aldini del 20 luglio 1799. Le chiese esterne ed interne furono unite in una sola col progetto di ridonarla al culto, siccome fu addatato il convento per potervi mettere una corporazione religiosa.

Miscellanea: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie - per la parte antica - prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I

SS. Lodovico ed Alessio.

Chiesa e convento di monache Francescane poste nel Pradello.

Si ha memoria di questo convento sino dal 9 gennaio 1350, epoca nella quale ebbero principio queste suore, che allora erano Agostiniane. Il detto convento fu ampliato da Bartolomea Samaritani moglie di Taddeo Pepoli signore di Bologna, ritirandosi nel medesimo dopo esser rimasta vedova.

Nel 1580 fu consacrata la loro chiesa.

Il 12 dicembre 1593 si appiccò il fuoco alla chiesa interna, al capitolo, al dormitorio, ed al refettorio.

Il 22 maggio 1642 fu terminata l'ampliazione della porteria ed il risarcimento di tutti i muri.

Il 19 giugno 1798 fu intimato a queste monache di traslocarsi nell'Abbadia, e di essere spesate da quel convento.

Il 27 giugno di detto anno seguì il traslocamento.

Il 30 gennaio 1799 la maggior parte delle suore tanto di S. Lodovico che dell'Abbadia sortirono dal convento e si ritirarono presso i loro parenti.

Il 9 ottobre 1798 servì questo convento per raccogliervi i versamenti di un prestito forzoso, in seguito per uso dei magazzini francesi, che poi l' abbandonarono per andare in Santa Margherita. Il proprietario di questo locale signor Tartagni fece molti atterramenti per ingrandir l' orto, e conservò la chiesa unendola però coll'interna.