N.1228

1295, 10 ottobre. Giuliano Tebaldi dà in locazione a Ghino Marescalchi un casamento condotto in affitto per detto Tebaldi dal dottor Giliolo di Tommaso Pipetti, o Pipini, posto nella parrocchia di S. Prospero, il qual casamento, che è di otto chiusi, confina la via pubblica presso il reclaustro del consorzio dei preti di Bologna e presso detto Giliolo, e tale sublocazione per l'annua corrisposta di soldi 7 per ciascun chiuso, e col patto, che se nel termine di anni 9 detto Giliolo, od i suoi eredi, potessero venire ad abitare in città col consenso del Comune di Bologna, sia tenuto il detto Marescalchi di dare al Tebaldi l'edifizio in discorso per il prezzo da concordarsi da due uomini legali. Passati i nove anni debba il Tebaldi rinnovare la locazione al Marescalchi. Rogito Giacomo di Bonavolta Sedazzari.

Il Marescalchi divenne proprietario di detto casamento comprovandolo la concessione fatta dal Luogotenente generale di Bologna, delli 10 giugno 1485, a favore di Lodovico Marescalchi per occupare uno stradello dietro la sua casa sotto S. Prospero.

1583, 1 marzo. Gio. Filippo Almerici, o Almerigi, e Camilla Almerici Dosi sua nipote, vendono a Fulvio Marescalchi una casa per L. 11800. Rogito Antonio Malisardi e Ippolito Fibbia.

1584, 31 gennaio. Il Senato concede al senator Fulvio Marescalchi di mettere in linea la facciata della sua casa vecchia posta in curia di S. Prospero, rimpetto ai Lambertini, e di continuarla nella casa vicina da lui comprata da Gio. Filippo Almerici, e di occupare suolo pubblico.

1617, 9 settembre. Promessa di Eleonora Armi Marescalchi di vendere a Carlo Zambeccari una casa sotto S. Marino rimpetto alla casa di Virgilio Ghisilieri, per lire 21000.

1618, 25 gennaio. Compra Carlo del fu Paolo Zambeccari dal senatore Fulvio Antonio e Gio. Francesco del fu senator Vincenzo Marescalchi, una casa grande sotto S. Marino, nella contrada che dalla Volta dei Barberi si va a S. Salvatore, per lire 21000. Confina una strada di dietro, Bonifacio Boccaferri e Giulia Canonici Ercolani. Rogito Vincenzo Stancari e Tommaso Magliati.

Il detto Zambeccari comprò da Giulia Canonici Ercolani la casa verso S. Prospero per L. 4800, rogito Lorenzo Marestoni, e spese in fabbriche e in restauri L. 21000.

1635, 2 gennaio. Compra il conte Antonio Giuseppe del fu Carlo Zambeccari, da D. Ascanio degli Alessandri, rettore del benefizio della chiesa di S. Prospero, una casa rovinata da un incendio, posta sotto S. Sebastiano, in confine dello stallatico di Pietrantonio Davia (locanda e stalla di S. Marco), della via pubblica da due lati e di Giovanni Francesco Bonomi (N. 1225 di questa contrada), per ducati 500 d'oro di Camera, ossia L. 4000. Rogito Carlo Monari.

Il compratore vi fissò la sua dimora nel 1624. Terminò questo ramo Zambeccari nel conte Antonio Giuseppe del conte Carlo, morto li 18 luglio 1715, lasciando una sola figlia. la contessa Eleonora, maritata nel 1679 in Camillo del marchese Costanzo Zambeccari, morta li 21 aprile 1722 nelle suore di S. Bernardino.

Questo palazzo ed annessi fu valutato nel 1715 L. 55000, e nel 1722 Guglielmo Cassani lo stimò L. 35000. 1793, 23 agosto. Il cav. conte Carlo del fu Gio. Battista Rusconi compra dal Marchese Giacomo del fu Francesco Zambeccari il palazzo con due casette unite e scuderie, posto sotto S. Marino, per L. 44500. Rogito Giuseppe Vasuri.

I figli di Carlo Rusconi lo cedettero all' ingegnere Gaetano Landi, che lo risarcì specialmente nella facciata.

Presso questo palazzo, andando verso S. Salvatore, vi erano due case con portico che Gio. Francesco Panirazzi, alias Tossignani, vendette li 7 settembre 1573 ad Alessandro Boccadiferro per L. 6000. Rogito Lodovico Rigosa e Galeazzo Bovi. Confinavano queste colla via pubblica. cogli Americi di sotto, con uno stradello di sopra. e mediante questo i Brancaleoni, e i Chiari che avevano case nella via di Porta Nova.

Il primo dicembre 1642 Carlo del fu Paolo Zambeccari le comprò dai coati Alessandro Maria e Giovanni, figli del fu Bonifacio Boccadiferro, e si dice esser tre case contigue con due botteghe sotto, e un guasto di dietro, sopra del quale vi fu già uno stallatico, il tutto sotto S. Marino Confinano la strada di S. Salvatore, la casa del compratore, e il vicolo che va verso la Zecca, nel qual vicolo era il detto guasto. Per L. 7500. Rogito Scipione Caracci.

Queste due case erano contrassegnate coi numeri 1229 e 1230. Tanto queste che il vicino vicolo Stallatici più non esistono, ed il loro suolo fa parte del giardino Marescalchi. Il vicolo fu venduto dal pubblico li 11 febbraio 1813 per L. 450 italiane. Rogito dottor Carlo Pagani.