N.1147 - Chiesa parrocchiale di S. Matteo degli Accarisi, alias delle Pescarie.

Antica facciata (sec.XII-XIII) della chiesa di San Matteo degli Accarisi conservata all'interno dell'ambiente "Ambasciatori" (ora libreria Coop) e già Macelleria.

La chiesa fu invertita e questa facciata trasformata in abside probabilmente nel XIV secolo.

Dalle Cose Notabili di Giuseppe Guidicini.

Chiesa parrocchiale di S. Matteo degli Accarisi, alias delle Pescarie.

Il Malvasia, nella sua Felsina Pittrice, racconta d' aver veduto all' altar maggiore di questa chiesa un S. Matteo dipinto nel muro colla data del 1110. Se la pittura non vi fosse trasportata potrebbesi sospettare che la chiesa di S. Matteo sia per lo meno stata fondata in detto anno.

Si ha grande ragione di credere che questa chiesa sia stata capovolta, e ciò si arguisce dal vedersi nell' annesso vaso di Macellaria alcuni avanzi di un' antica facciata verso ponente, e contro l' altar maggiore della predetta chiesa, lo che indicherebbe che dov' è la macellaria vi sia stato un vicolo che dalla via delle Pescarie passava a quella degli Orefici, ipotesi che vien confermata dai registri delli 22 marzo e 14 giugno 1564 (orig. 1504, errore di cui il Breventani non si accorse. Vedi anche via Pescarie) prodotti nella descrizione della beccaria posta nella via degli Orefici.

Che gli Accarisi l' abbiano fondata vi è molta improbabilità, che ne abbiano goduto il patronato può esser vero, ma il libro delle Colette del 1408 dice : "Ecclesia S. Matheis de Accarisiis, sive de Piscariis. Audivi quod quidam Abbàs de Falonega, qui moratur Paduae, vel Mantuae prexentant Capitulo. Istam tenet Iohannes Oxellus. A. 1408 die 9 februarj. R. a Dom. p. Lodoico. P. ij. xvj.

Manualis Abbatiae de Vangaditia Polisini Rodigij.

D. Iacobus de Caprero est etc.

D. Achilus de Grassis est etc.".

Gli Accarisi vengono da Monteveglio siccome altra volta fu detto, e del pari verificato che i fratelli Accarisio, Guido, ed Azzo sono citati fra i principali uomini di quel paese, che giurarono lega con quei del Frignano nel 1170. Ma che Guido sia stato console nel 1178, e nel 1185, come dice la ristampa del Masini, non può essere, perchè nel 1178 fu Podestà Pinamonte, e nel 1185 Prendiparte, e quando vi era in Bologna il Podestà, non vi erano i consoli, e così viceversa. Che poi Guido di Monteveglio possa aver coperto la prima carica della Bolognese repubblica dopo un sì brece incolato è molto improbabile. È falso ancora che vi sia stato un Rinaldo, o piuttosto Arnaldo fatto Vescovo di Bologna nel 1322.

Gli Accarisi ebbero case sotto questa parrocchia nel 1304, e forse dall'aver abitato presso detta chiesa ne prese questa il nome. Nel 1395 erano della parrocchia di San Donato; e nel 1605 di quella di S. Giuliano. L' ultimo dell' antica famiglia Accarisi fu Graziolo di Floriano morto infante alla Croara sul principio del secolo XVIII. La torre in Strada Maggiore fra la casa già Riario, poi Pennalverd, e quella ultimamente Pozzi, vengono reputate per quelle degli Accarisi. Alcuni Accarisi sussistono anche presentemente, ma non hanno relazione cogli antichi.

Ritornando alla chiesa di S. Matteo, credesi che sia stata riedificata, o ristaurata nel 1301. Nel XV secolo si cominciò a chiamarla S. Matteo delle Pescarie dalla vicina strada ove si spacciò il pesce fino al 1817. Aveva portico davanti, che fu incorporato alla chiesa nel 1796 in occasione del turno decennale degli apparati, che gli toccò la domenica 19 giugno, nella qual festa si distinse sopra le altre parrocchie per la magnificenza con cui furono decorate le strade, e particolarmente quella degli Orefici. È memorabile l'apparato del 19 giugno 1796 che ebbe luogo contemporaneamente coll' arrivo in Bologna di una divisione Francese comandata dal generale Augerau.

La parrocchia fu soppressa, e la chiesa fu chiusa li 16 agosto 1806, e li 13 agosto 1810 fu venduta colla vicina canonica a Giacomo Comaschi. Rogito dott. Serafino Betti. Il compratore ridusse tutto a casa abitabile.

Miscellanea: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie - per la parte antica - prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I

S. Matteo delle Pescarie.

Parrocchia.

Fu edificata nel 1178 da Giulio Accarisi.

Nel 1300 fu riedificata essendo stata atterrata due volte.

Il 17 giugno 1566 vi fu unita la Cura di S. Damaso, che era negli Orefici rimpetto alle Beccarie, sul cantone delle Calzolarie, edificata nel 1053 da Pietro di Testa Scanabecchi vicino alla sua casa. Fu poi riedificata nel 1366 e nel 1551, e nel 1566 fu soppressa.