Gervasio (Via San)

Via San Gervasio.

Da via Ugo Bassi a via Maggia.

Quartiere Porto.

Prima documentazione dell'odonimo: 1835 (Belvedere di San Gervasio).

La nostra via fu descritta in passato con il nome di Belvedere da tutti gli autori. Belvedere è nome comune ad altre vie, per cui si è spesso usato uno specificativo per distinguerlo da altri Bevedere (come Belvedere di Borgo Salamo, Belvedere di Saragozza).

La nostra via fu chiamata Belvedere di San Francesco dallo Zanti, Belvedere di San Felice dal Banchieri, dall'Aretusi e dal Guidicini (che aggiunge Strada davanti a San Felice), Belvedere e basta dal Mitelli, Belvedere del Borgo delle Casse, ma anche Belvedere di San Felice o di San Francesco) dal Salaroli, Belvedere di San Gervasio dall'Origine e dall'Itinerario.

La via San Felice, la chiesa di San Francesco, il Borgo delle Casse (vedi via Guglielmo Marconi), ed il Monastero di San Gervasio (che era dove oggi c'è il Mercato delle Erbe), erano tutti riferimenti vicini alla nostra via, tenendo anche conto che San Felice occupava il tratto della attuale via Ugo Bassi dall'attuale confluenza con via San Felice a via Nazario Sauro.

Tutti questi specificativi non furono sufficienti ad evitare malintesi perchè Belvedere era anche nome di altra via (l'attuale via Belvedere, a cui si rimanda) che incrocia la nostra. Anche l'altro Belvedere ebbe quasi tutti gli stessi specificativi della nostra via (condividendone i riferimenti vicini): di San Felice, di San Francesco, del Borgo delle Casse e di San Gervasio, con il risultato che lo stesso specificativo fu usato ora per l'una, ora per l'altra via a seconda dell'autore che le descriveva.

Una discreta confusione.

Con l'apposizione delle lapidette, la situazione si stabilizzò per l'attuale via Belvedere (che rimase Belvedere del Borgo delle Casse fino alla riforma del 1873/78 con cui divenne via Belvedere.

La nostra via fu dapprima chiamata Belvedere di Strada San Felice, ma con il Catasto Pontificio del 1835 il nome fu cambiato in Belvedere di San Gervasio e tale rimase fino alla riforma del 1873/78 con cui il nome divenne Via San Gervasio, che è il nome attuale.

Fonti citate in questo articolo.

Zanti: Nomi, et cognomi di tutte le strade, contrade, et borghi di Bologna, di Giovanni Zanti pubblicato nel 1583.

Banchieri: Origine Delle Porte, Strade, Borghi Contrade, Vie, Viazzoli, Piazzole, Salicate, Piazze, e Trebbi dell'Illustrissima Città di Bologna con i loro Nomi, Pronomi, e Cognomi, di Camillo Scaligeri della Fratta (pseudonimo di Adriano Banchieri), pubblicato da Clemente Ferroni nel 1635.

Aretusi: Origine di Bologna. Pianta di Bologna di Costantino Aretusi, pubblicata nel 1636.

Mitelli: Bologna in pianta, città del Papa, famosa pianta di Agostino Mitelli, pubblicata nel 1692.

Salaroli: Origine di tutte le strade sotterranei e luoghi riguardevoli della città di Bologna di Ciro Lasarolla (Pseudonimo di Carlo Salaroli), pubblicato nel 1743.

Guidicini: Cose Notabili della Città di Bologna ossia Storia Cronologica de' suoi stabili sacri, pubblici e privati, di Giuseppe Guidicini (scritto prima del 1837, ma pubblicato nel 1868).

Itinerario: Itinerario di tutte le strade, borghi, vie, vicoli e viazzoli della città di Bologna colla distintiva d'ogni Strada a qual commissariato di Polizia appartenga, pubblicato a Bologna nel 1835.

Origine: origine della denominazione delle 334 strade che compongono la città di bologna, di Goldini e C.. Pubblicato a Bologna nel 1843