La via delle Drapperie comincia nella contrada delle Chiavature, e termina nella via degli Orefici.
La sua lunghezza è di pertiche 18, 9, e la sua superficie di pertiche 21, 38, 1.
Il suo nome deriva dalle botteghe e venditori di drappi di lana stabiliti in questa contrada. Qualche volta, ma di rado, si trova detta via degli Accarisi.
Drapperie a destra entrandovi per le Chiavature
N. 1140. Casa che fu di Giulio Cesare Vitali, poi di Gio. Antonio, e Cesare, fratelli Giavarini, come risulta da un inventario legale delli 30 luglio 1683 fatto dai detti fratelli dell' eredità Vitali. Appartenne poi agli Agucchi Legnani eredi Giavarini.
Raffaele Foscarari, avendo voluto dar in moglie ad Annibale I una di lui figlia, che fu rifiutata, sparlava molto del Bentivoglio: questi, avendo deliberato di vendicarsi, si appostò co' suoi seguaci nella bottega sottoposta a questa casa, che guardava direttamente alla via Marchesana, e alla porta del Foscarari. Era il giovedì grasso 4 febbraio 1440, quando, poco dopo suonata la messa di S. Pietro, sortì di casa il Foscarari avviandosi verso il Pavaglione per andar, siccome abitualmente praticava, a San Petronio. Annibale dalle Chiavature venne per il vicolo della Morte, e dell'ospitale, poi per la via Foscarari, ed incontrato il vecchio Raffaele in faccia allo stradello della Scimia, fece da' suoi satelliti assassinarlo.
N. 1142. Casa che fu dei Nascentori, comprata dal causidico Floriano Moratti detto il Notarino nato in Casio di vil condizione, che fu il primo procuratore della città, e che morì ricco di un valsente di ducati 50000, li 9 settembre 1576, lasciando erede la figlia Margarita moglie del senator Annibale de' Bianchi, come si ha dal suo testamento fatto in Imola li 18 febbraio 1567. Rogito Cesare Angelini. Dagli eredi Moratti passò ad Antonio Maria Garofalini, come dall' inventario legale della sua eredità fatto a rogito Bartolomeo Albertini da Antonio Maria del fu Giovanni Monteceneri De sideri. Confinava Antonio Persiani, Giacomo Cavazza, e Francesco Ferratini sucessore di Giacomo Pollastri. Nel 1749 confinava a ponente colle Drapperie, a levante coll'Avesa, a settentrione con Ferratini, e a mezzodì coll' eredità Mussaloni poi della Vita, i Fantuzzi, e il vicolo Beccapesci. Fu poscia comprata dal dottor medico ostetricante Gio. Antonio Galli, il quale la vendette all' Assuntaria di Camera in prezzo di L. 16400, a comodo dei pubblici dazi, così facoltizzata dal Reggimento per decreto delli 23 febbraio 1771. Servi per il dazio del ritaglio, delle carni porcine, e dell' orto. In seguito vi fu poi stabilito il magazzeno, e la distribuzione degli olii per la pubblica notturna illuminazione (1).
N. 1143. Stabile che da qualcuno si è sospettato esser stato anticamente degli Accarisi. Fu del gioielliere Giacomo Pollastri, del quale furono eredi Filippo mercante coramaro, e Carlo, fratelli Ferattini. Li 21 maggio 1787 era in vendita.
N. 1144. Casa del pittore Bartolomeo Cesi, che vi morì li 15 luglio 1629, i cui discendenti si estinsero nel dottor Bartolomeo canonico di S. Petronio, morto nel 1736, che lasciò erede Pietro Trebbi speziale sull' angolo delle Caprarie.
Drapperie a sinistra entrandovi per le Chiavatutre.
N. 1139. Stabile dell' ospedale della Vita. (Vedi le vie delle Pescarie, e delle Chiavature).ù
Si passa la via delle Pescarie.
N. 1147. Chiesa parrocchiale di S. Matteo degli Accarisi, alias delle Pescarie.
Il Malvasia, nella sua Felsina Pittrice, racconta d' aver veduto all' altar maggiore di questa chiesa un S. Matteo dipinto nel muro colla data del 1110. Se la pittura non vi fosse trasportata potrebbesi sospettare che la chiesa di S. Matteo sia per lo meno stata fondata in detto anno.
Si ha grande ragione di credere che questa chiesa sia stata capovolta, e ciò si arguisce dal vedersi nell' annesso vaso di Macellaria alcuni avanzi di un' antica facciata verso ponente, e contro l' altar maggiore della predetta chiesa, lo che indicherebbe che dov' è la macellaria vi sia stato un vicolo che dalla via delle Pescarie passava a quella degli Orefici, ipotesi che vien confermata dai registri delli 22 marzo e 14 giugno 1564 prodotti nella descrizione della beccaria posta nella via degli Orefici.
Che gli Accarisi l' abbiano fondata vi è molta improbabilità, che ne abbiano goduto il patronato può esser vero, ma il libro delle Colette del 1408 dice : "Ecclesia S. Matheis de Accarisiis, sive de Piscariis. Audivi quod quidam Abbàs de Falonega, qui moratur Paduae, vel Mantuae prexentant Capitulo. Istam tenet Iohannes Oxellus. A. 1408 die 9 februarj. R. a Dom. p. Lodoico. P. ij. xvj.
Manualis Abbatiae de Vangaditia Polisini Rodigij.
D. Iacobus de Caprero est etc.
D. Achilus de Grassis est etc.".
Gli Accarisi vengono da Monteveglio siccome altra volta fu detto, e del pari verificato che i fratelli Accarisio, Guido, ed Azzo sono citati fra i principali uomini di quel paese, che giurarono lega con quei del Frignano nel 1170. Ma che Guido sia stato console nel 1178, e nel 1185, come dice la ristampa del Masini, non può essere, perchè nel 1178 fu Podestà Pinamonte, e nel 1185 Prendiparte, e quando vi era in Bologna il Podestà, non vi erano i consoli, e così viceversa. Che poi Guido di Monteveglio possa aver coperto la prima carica della Bolognese repubblica dopo un sì brece incolato è molto improbabile. È falso ancora che vi sia stato un Rinaldo, o piuttosto Arnaldo fatto Vescovo di Bologna nel 1322.
Gli Accarisi ebbero case sotto questa parrocchia nel 1304, e forse dall'aver abitato presso detta chiesa ne prese questa il nome. Nel 1395 erano della parrocchia di San Donato; e nel 1605 di quella di S. Giuliano. L' ultimo dell' antica famiglia Accarisi fu Graziolo di Floriano morto infante alla Croara sul principio del secolo XVIII. La torre in Strada Maggiore fra la casa già Riario, poi Pennalverd, e quella ultimamente Pozzi, vengono reputate per quelle degli Accarisi. Alcuni Accarisi sussistono anche presentemente, ma non hanno relazione cogli antichi.
Ritornando alla chiesa di S. Matteo, credesi che sia stata riedificata, o ristaurata nel 1301. Nel XV secolo si cominciò a chiamarla S. Matteo delle Pescarie dalla vicina strada ove si spacciò il pesce fino al 1817. Aveva portico davanti, che fu incorporato alla chiesa nel 1796 in occasione del turno decennale degli apparati, che gli toccò la domenica 19 giugno, nella qual festa si distinse sopra le altre parrocchie per la magnificenza con cui furono decorate le strade, e particolarmente quella degli Orefici. È memorabile l'apparato del 19 giugno 1796 che ebbe luogo contemporaneamente coll' arrivo in Bologna di una divisione Francese comandata dal generale Augerau.
La parrocchia fu soppressa, e la chiesa fu chiusa li 16 agosto 1806, e li 13 agosto 1810 fu venduta colla vicina canonica a Giacomo Comaschi. Rogito dott. Serafino Betti. Il compratore ridusse tutto a casa abitabile.
Aggiunte
1479, 20 gennaio. Lo stato di Filippo di Gio. Felicini aveva casa con tre botteghe con tassello sopra, ad uso di negozio, sotto S. Matteo delle Pescarie. Rogito Francesco Ghisilieri.
Più due altre botteghe annesse alle suddette.
1480, 21 luglio. Divisione fra Bartolomeo, e Lodovico Sala. Rogito Gaspare Castellani. Due case unite sotto S. Matteo delle Pescarie, confinano Giovanni Bicchieri, e i Padri di S. Michele in Bosco.
1484, 6 agosto. Liberato Cingari da Sinigaglia vende a Lodovico Sala una casa con bottega da sartoria sotto S. Matteo delle Pescarie. Confina Barnaba Sicherj (forse Bicchieri), il compratore, e l' alveo dell' Avesa, pagata L. 800. Rogito Melchiore e Lodovico Panzacchi. Dovevano essere o nelle Drapperie, o nella via Calzolarie a destra entrandovi per le Chiavature.
(1) Diamo qui un curioso ed importante documento risguardante l' inaugurazione della pubblica illuminazione che ebbe luogo li 26 febbraio 1801.
LIBERTA EGUAGLIANZA
REPUBBLICA CISALPINA
L'AMMINISTRAZIONE DIPARTIMENTALE DEL RENO
Con altri ragionati Proclami è stato dimostrato, quanto importi lo stabilimento della notturna illuminazione, e quanto per conseguenza occorra, che sieno puntualmente soddisfatte le tasse imposte per sostenerne la spesa. Sembrava, che la pratica utilità della cosa dovesse per intiero convincerne i Cittadini, e che alla nuova corrispondente Azienda non sarebbero giammai mancati i mezzi trascelti, ed i mezzi stabiliti.
Eppure all' aspettazione non è proporzionato l' effetto. La prima rata del contributo, che percuote gli stabili Urbani, è scaduta nel giorno 12 Nevoso scorso, e l' altra prima rata della tassa riguardante le Botteghe è maturata nel giorno 12 Germile corrente. Molti sono tuttora debitori della prima, e nessuno ha sborsata la seconda. Per simil guisa il numero de' morosi eccede senza paragone quello de' puntuali, e fin dal suo nascere la notturna illuminazione soggiace al pericolo di rimanere interrotta, e paralizzata. Che se a taluno sembrasse di scoprire nella medesima alcuni difetti, ed inconvenienti, sappia, che ii Cittadino Giuseppe Guidicini veglia come Ispettore per condurla alla debita perfezione. Egli è incaricato di sentire le altrui rimostranze, di riferire, e di provvedere.
L' Amministrazione nè può, nè deve soffrire una lentezza, che tende a privare la Comune di un sommo comodo, e benefizio. Richiama ad osservanza le disposizioni sul proposito emanate, e perchè nessuno finga, ed alleghi d' ignorarle totalmente, o di non conoscerle abbastanza, le riproduce di nuovo in un solo prospetto riunite, e dalle seguenti dichiarazioni precedute.
Primo. Appena spirati i termini prefissi al pagamento delle rispettive tasse d' Illuminazione si osserva, se tutti i tassati abbiano pagato. De' morosi si forma una lista esatta, ed è ciascun di loro sottoposto ad un' immediata reale esecuzione nelle solite forme regolari.
Secondo. A nessuno de contribuenti è spedita una particolare intimazione d' Uffizio, perchè al debito tempo somministri la rispettiva tangente. Serve una volta per sempre l'attuale Proclama, il quale è da considerarsi, come se fosse personalmente notificato ai singoli tassati di tempo in tempo, e cioè prima di ogni determinata scadenza.
Terzo. L' esigenza della tassa imposta sopra i Festini è combinata col Dicastero Centrale dì Polizia. Risulta dai registri del medesimo il nome di chi ne fa o gratuitamente, o venalmente. Avverta però ognuno di essere esatto, e fedele nella denunzia. Se taluno osasse di denunziare siccome gratuito un Festino, che realmente poi fosse venale, soffrirebbe la multa di Scudi Dodici per ogni contravvenzione. Di tale danaro sarebbe rilasciato un terzo all'accusatore; gli altri due terzi rimarebbero a profitto dell'Azienda dell'Illuminazione.
Quarto. Anche pe' Teatri esercitati da private liberali Società si esige una somma in genuità, e precisione. Talvolta chi si pone alla testa di tali Compagnie traffica indirettamente o co' biglietti d' ingresso, o colle Chiavi de' Palchi, od in altre analoghe forme, e maniere. Sopra simili proventi I' Agenzia della notturna Illuminazione ha diritto di percepire le quote di ogni classificato introito teatrale. Quindi, è che anche i memorati Capi di particolari comiche Società hanno l' obbligo della denunzia, e debbono preventivamente concertarsi col Cittadino Lodi Esattore dimorante nella già Residenza della Municipalità del Quarto Circondario. Se la denunzia non è data, o se è rinvenuta infedele, si fa luogo parimenti alla multa di Scudi 12 da erogarsi, come sopra.
Quinto. Relativamente al contributo sopra l' entrata, e la sortita per le Porte della Comune in tempo di notte l' Amministrazione ha prese le opportune intelligenze colla Dìrezione Centrale di Finanza pe' Dipartimenti di qua da Po, ed a nessuno è lecito di esitare neppure un' istante a soddisfarlo. In caso di renuenza, o di contrasto la Guardia Nazionale di fazione alle Porte rispettive è tenuta di accorrere, e di prestare mano forte.
Sesto. I debitori delle tasse già scadute, e specificate di sopra si scuotano, e paghino prontamente. L' Azienda dell' Illuminazione non può tollerare più oltre un ritardo, che la priva di sussistenza, e di alimento. Se entro mezza decade da decorrere dal giorno d' oggi non solo le due prime rate della Tassa sopra gli Stabili e le Botteghe, ma ben anche le quote provenienti dai teatrali prodotti non saranno state per intiero contribuite, ogni lento, e contumace debitore si vedrà irremissibilmente percosso da una formale esecuzione.
Elenco delle Tasse alimentarie dell' Illuminazione :
Tassa su i Stabili
Tutti li Stabili per ogni pertica quadrata costeggiante li medesimi pagano Bajocchi dieciotto.
I Proprietari che pagano la suddetta Tassa, sono però autorizzati ad indennizzarsi per la metà dai rispettivi Inquilini.
Scadenza delle Tasse su i Stabili
Seconda Rata 12 Messidoro ( 1 Luglio v. s. d'ogni anno.
Prima Rata 12 Nevoso ( 2 Gennaro v. s. d'ogni anno.
Tassa su le Botteghe
Le Botteghe pagano il cinque per cento in ragione dell' annuo affitto.
Prima Rata 12 Germile (2 Aprile v. s. d'ogni anno.
Seconda Rata 8 Vendemmiale (30 Settembre v. s d'ogni anno.
Tassa su i Festini
I Festini pubblici, o venali, che tengono Botteghino per spacciare Vino, pagano bajocchi 30 per ogni sera di ballo.
Quelli che tengono Botteghino per spacciare Vino, e Cibaria, pagano Bajocchi 50 per ogni sera di ballo.
Quelli che tengono Botteghino per spacciare Vino, Cibaria, Caffè ec. pagano bajocchi 80 per ogni sera di ballo.
Scadenza della Tassa su i Festini
Questa tassa si deve pagare in anticipazione.
Tassa su l' entrata, e sortita dalle Porte della Comune in tempo di notte
Persona a piedi, bajocchi due.
Persona a Cavallo, bajocchi quattro.
Animali grossi cioè Bovi, Cavalli, Somari, Muli, bajocchi due, e ciò oltre il bajocco a testa per le persone che li guideranno.
Legni a due ruote vuoti con uno, o due Cavalli bajocchi sei.
Detti con persone, bajocchi dieci.
Legni a quattro ruote vuoti, con due, o più Cavalli, bajocchi dieci.
Detti con persone, bajocchi venti.
Carri vuoti, oltre il bajocco per testa di chi li guida, bajocchi quattro.
Birocci come sopra, bajocchi due.
Scadenza della Tassa su l' entrata, e sortita dalle Porte della Comune in tempo di notte
Gli Ufficiali delle Porte incaricati della riscossione della suddetta Tassa la verseranno nelle mani dell' Esattore ad ogni sua richiesta.
Tassa su i Teatri
Il Biglietto d' ingresso, o sia di Porta per le Commedie e Marionette, paga bajocchi uno.
Il Biglietto d' ingresso, o sia di Porta per le Opere buffe, paga bajocchi due.
Il Biglietto d' ingresso, o sia di Porta per le Opere serie, paga bajocchi quattro.
Il Biglietto d' ingresso, o sia di Porta per il Veglione, paga bajocchi due.
Il Biglietto per il Lubione, rapporto alla Commedia, paga bajocchi mezzo.
I Biglietti scritti pagano come se fossero incassati effettivamente.
Gli Abbonati pagano solamente per due terzi di tutto il numero delle Recite.
Il Lubione, quando venghi affittato, paga il dieci per cento, o sia un paolo per ogni Scudo d'affìtto.
I Palchi affittati in perpetuo, o sia per tutte le recite di una tale impresa pagano il dieci per cento, o sia un paolo per ogni Scudo d' affitto.
I Palchi Serali, o sia quelli tutti che rimangono all' Impresa, venghino o no affittati seralmente, pagano la metà della Somma, che pagano quelli che sono affittati in perpetuo.
I Palchi in proprietà dei Cittadini, pagano il dieci per cento, o sia un paolo per Scudo del prezzo che si ricaverebbe d' affitto.
La Cassa Porta paga nella stessa misura de' biglietti d' ingresso, calcolando il numero de' biglietti risultanti dalla somma incassata.
Scadenza e responsabilità della Tassa de' Teatri
Di una parte di queste Tasse, e vale a dire di quella dei Biglietti di Porta, e dei Biglietti per il Lubione, quando non sia affittato, ne sono responsabili i Custodi de' rispettivi Teatri, i quali sono tenuti a fare il pagamento di quanto per esse avranno incassato a qualunque richiesta dell' Esattore, come pure dovranno fornire al medesimo le piante generali, o serali tutte le volte che ne verranno ricercati.
Di un' altra parte, e cioè di quella che riguarda i Palchi affittati in perpetuo ; quelli rimasti all' Impresa; il Lubione caso sia affittato; gli Abbonati; la Cassa Porta, e i biglietti scritti ne sono responsabili i rispettivi Impresari i quali devono pagare all'Esattore le somme dovute per tutte le Recite, appena avranno data una metà delle medesime, a riserva però della Cassa Porta, e Biglietti Scritti, de' quali seguirà il saldo l' ultima Recita.
L' altra parte che riguarda i Palchi in proprietà dei Cittadini, l' Esattore la riscuote immediatamente dai rispettivi Proprietari.
Nel pagamento di tutte le accennate Tasse non è ammessa la moneta di rame, che per un quarto della somma che vien versata.
Bologna dalla Casa della Comune li 25 Germile Anno IX Repubblicano.
G. FERRATINI Presidente. G. Benelli Segretario.