Botteghe

Le prime tre botteghe furono già di proprietà Marescalchi poi Boncompagni.

Li 27 settembre 1518 Giacomo del fu Gaspare Boncompagni comprò da Giovanni Battista del fu Lodovico, e da Bernardino del fu Matteo del fu Lodovico zio, e nipote Marescalchi, due delle tre parti di una bottega altra volta rovinata, poi restaurata a spese del compratore, posta sotto la parrocchia di Santa Giusta, pagata L. 1660. Rogito Battista de Buoi.

Li 14 gennaio 1519 lo stesso Boncompagni comprò da Bisotta del fu Nino Rossi, e da altri commissari dell’ eredità del fu Antonio Marescalchi, per L. 833. 3. 8, l‘ altra terza parte della suddetta bottega con magazzini, altre volte antica, poscia bruciata, e poi rinnovata, e restaurata dal compratore. Confinava la via pubblica da tre lati, e la Trapea dei notari. Rogito Battista de Buoi.

Li 4 luglio 1526 Cristoforo Boncompagni comprò da Nestore, e da Folco Lombardi sette piedi di suolo presso la sua bottega, di ragione dell’oratorio di Santa Maria del Popolo, per L. 156, rogito Battista de Buoi. In questa bottega Cristoforo di Iacopo Boncompagni marito di Angela di Lodovico Marescalchi, e padre di Papa Gregorio XIII, vi esercitò la merzaria.

Li 10 gennaio 1640 la suddetta bottega era divisa in tre, ed appartenevano ad Ugo Boncompagni duca di Sora; la grande con cantina era affittata all’ acquavitaro Zamboni, e le due piccole erano ad uso di carte da giuoco. Confinavano due vie, e di dietro il Foro dei Notari del Podestà. Appartennero poi ai Falconieri di Roma, e ultimamente la grande era dei monaci di S. Procolo, e le due piccole di Giovanni e fratelli Montignani.