Maggiore (Piazza)

PUNTO CENTRALE

N. 333 PIAZZA MAGGIORE A DESTRA

TIENE A

Destra

1 Via delle Asse.

2 Strada san Mammolo.

3 Via de' Pignatari.

4 Piazza della Pace.

5 Vicolo della Morte.

Sinistra

1 Piazza del Nettuno.

2 Portico de' Cappellari con Voltone nel Palazzo del Podestà.

3 Accuse.

4 Spaderie.

5 Via degli Orefici.

Palazzo Governativo, od Apostolico a due Piani.

DEL PALAZZO APPOSTOLICO

Detto già de' Premiceri, poi Palazzo Maggiore, del Pubblico, ora Palazzo Appostolico, che cominciò a fabbricarsi nel 1290 unito all'altro detto della Biada, anteriore al 1222.

Il presente è di circuito Piedi 1420. Nella Facciata vedesi in alto una Madonna di bassorilievo di creta cotta e dorata del famoso Nicolò da Puglia detto dall'Arca, ma non di Bronzo come dice il Vasari. La porta d'ingresso è architettata da Galeazzo Alessi; e da Domenico TIbaldi l'ornamento alla bella Statua che v'è sopra di Gregorio XIII di peso più di undici milla libre gettata in bronzo da Alessandro Minganti e da Anchise Censori. Nel 1796 fu ordinato al fonditore Angelo Rasori di ridure il triregno in Mitra Vescovile, ponendovi in mano il bastone pastorale, sicché in oggi rappresenta il nostro Protettore S. Petronio, anziché Gregorio XIII di cuiperò è il ritratto. A questo Palazzo, che è un accozzamento di più edifizi, e quasi non dissi un castello, fu incorporato anche quello de' Ghibellini Lambertazzi, sbanditi dalla Patria nel 1274; ed era dove oggi è l'angolo dell'Orologio. Ancora ve n'è compreso un altro cioè quello delle Biade. La torre dell'Orologio con colonne di piedi 11 d'altezza, e cupola di difesa alla campana, è opera del secolo diciassettesimo; l'Orologio è stupendo meccanismo di Rinaldo Gandolfi, fatto nel 1770. La mostra, con statue dorate, è di Petronio Tadolini. Il primo cortile del Palazzo è per tre parti del 1400; la quarta, cioè quella senza portico, è fantastica facciata di Paolo Canali del 1661. La parte della Residenza Senatoria, con valve rastremate, è di Sebastiano Serlio; la prima sala, con volta prospettica, è di Girolamo Curti, detto il Dentone. La cistrena in mezzo al gran cortile più interno è di Francesco Terribilia. Gli scaloni a cordonate si debbono a Bramante da Urbino; l'Ercole seduto nella grande, ma bassa aula superiore è di Alfonso Lombardi. Le Gallerie, l'Archivio grande, le sale e le camere del Palazzo sono mirabili per pitture dei Colonna e Mitelli, della scuola Guidesca ed Albanesca; e specialmente la gran Sala Farnese dipinta dal Cignani insigne e da' suoi coevi, Bibiena vecchio, Scaramuccia, Pasinelli. E Guido, e il Mazza, e il Bigari, ed altri assai per lo addietro; ed oggidì l'Angiolini, Muzzi Antonio, il Manfredini, il Sammoggia, il Dalpane hanno abbellito di pitture e restauri importanti questo vastissimo palazzo, servendo allo spirito munifico dei Presidi di Governo, Luigi Vannicelli Casoni Legato, nonché il Bedini e il Grassallini Commissari Pontifici straordinari e Prolegati di Bologna.

1 - Via delle Asse.

2 - Strada san Mammolo.

Bottega. Merciaro.

Bottega. )

Bottega. ) Droghiere Brunetti.

Bottega. Coramaro.

Bottega. Magazzino di frutta da guscio, e granaglie.

Uscio parimuro.

Bottega. Spaccio de' Tabacchi.

Bottega. Ferrazziere.

3 - Via de' Pignattari.

Gradinata di san Petronio, la quale fu rifatta nel 1827 con lastre di marmo bianco.

- Porta piccola.

- + Porta Maggiore della Basilica Collegiata di san Petronio.

- Porta piccola.

Gradinata di san Petronio.

DELLA CHIESA DI S. PETRONIO.

Chiesa Padronale, Basilica Collegiata perinsigne, è la prima sopra tutte dopo la Cattedrale. Del Reverendissimo Capitolo, suo Clero ed Inservienti, alla uffiziatura di essa, e così dell'Illustrissima ed Eccelsa presidenza, che amministra le Rendite della Reverendissima Fabbrica, ce ne rimettiamo al Libretto dell'Istruzione alli Forestieri delle Cose più Notabili della Città limitandoci a dar conto del mero suo materiale su le notizie gentilmente comunicate da chi intelligentemente amatore delle belle Arti ha fra le sue mani per ufficio li recapiti originali concernenti la sua erezione. Di questa adunque nel tempo che i Bolognesi erano in istato di Libertà fu per Decreto delli 699 li 20 Ottobre del 1388 ordinata la Fabbrica a pubbliche spese, onde nel 1390 li 7 Luglio si pose solennemente la prima pietra. Da rogito originale scoperto nel 1779 si è rilevato che la sua costruzione fu commessa al nostro Cittadino Architetto Antonio VIncenzi, o di Vincenzo (uomo celebre in allora, che fu de' Riformatori, e che nel 1396 fu degli ambasciatori alla Repubblica di Venezia) giusto il disegno da lui dato da ridursi ad un modello di pietre, e gesso da costruirsi nella Casa di Giacomo Pepoli in Istrada Castiglione sotto l'ordine e direzione di Fr. Andrea Manfredi da Faenza Generale de' Serviti, il qual Modello stasse in proporzione di una duodecima dell'edifizio, come difatti si fece, che poi si atterrò nel 1466 commettendosi a Jacopo di Paolo Avanzi altro modello di legno, e carta bombagina di lunghezza Piedi 10 poi deperito; perciò vien colto l'errore corso comunemente, e che l'Architetto fosse M. Arduino, errore addottato anche dall'Algarotti in una sua lettera al celebre Semenza fu l'equivoco di vedersi il nome di questo autore nel modello presente di puro legno.

La prima pianta del Vincenzi, come rilevasi da un breve di Martino V, portava la chiesa in forma di Croce, colle Porte d'ingrasso nel piede, e ne due Bracci, e da queste Porte dovevano corrispondere altre tante Piazze, onde fu ordinato in detto breve, e l'atterramento di molte Chiese comprese nel circondario di quella Pianta, e dell'area di quelle Piazze, e cioè di santa Maria di Rustigani, di santa Croce di Gerosolimitani, di santa Tecla de' Lambertazzi, di S. Cristoforo ge' Geremei, di santa Maria de' Bulgari, di santa Maria Rotonda de' Galuzzi, di sant'Ambrogio, e di san Geminiano delle Scuole, con che si applicassero le rendite rispettive alla Reverenda Fabbrica di questa Basilica, e si trasportassero i loro titoli nelle Cappelle, da costruirsi in essa, e le Cure d'anime di quelle, che erano Parrocchiali, si consolidassero nel Rettore della medesima. Nel 1392 li 4 Ottobre, Festa di San Petronio vi si disse la prima Messa essendosi compite quattro Cappelle per ogni parte coll'atterramento delle prime tre Chiese accennate. Circa il 1419 si aggiunsero altre due Cappelle per parte. Nel 1462 se ne aggiunsero altre quattro per parte, e nel 1647 al 1659 si ridusse allo stato presente coll'aggiunta della Cappella di san Bernardino, e della residenza della Reverenda fabbrica da una parte e dall'altra della Sagristia, Capitolo e due aderenze del Coro, e Presbitero co' primi pilastroni, che poi dovessero servire alla gran Cupola, e della volta alla Navata di messo di tutta la Chiesa alzandola piedi 40 a tutta lunghezza, e costruendosi tutto il Capitolo, essendo stato ne' tempi più addietro atterrate le Chiese di sant'Ambrogio, e di san Geminiano, ma non mai le altre tre. Con tutto questo non si è giunto a costruire che il piede della ideata Croce latina, e pure essa resta lunga piedi 350 compresi il Coro e Coretto, e larga piedi 147 compresa la Cappella. La Navata di mezzo per le prime due crociere verso la porta, era stata fatta in volto nel 1588 in altezza di piedi 100 e oncie 10, ma insorte grandi quistioni pretendendosi che dovesse essere di piedi 133 e mezzo perché formasse un triangolo equilatero colla larghezza della pianta comprese le Cappelle, restò però sospesa per ordine di Sisto V, finché dove l'anno 1647 uditi li pareri tanto discordi de' migliori Architetti fu voltata nella presente altezza di piedi 118. Detta Navata è larga piedi 49. Le Navate laterali voltate tanto prima sono d'altezza piedi 70 e mezzo. Le Cappelle sono alte piedi 48 e larghe piedi 24 e mezzo in quadro. Il Presbitero, ed il Coro dalli gradini al muro in fondo (compreso il Coretto per l'Inverno, lungo piedi 25) sono lunghi piedi 116, ma il Coro è alto piedi 106. La dimensione di questa Chiese se fosse compita giusta il disegno stampato nel 1653, doveva essere dalla porta al fondo piedi 576, e da un capo all'altre de' due bracci piedi 370 con una cupola centrale ottagonale con un diametro di piedi 130, ed alta piedi 400, cioè piedi 142 più dell'altezza della Torre Asinelli, e doveva comprendere 54 Cappelle, e quattro Campanili ne' quattro angoli estremi de' due bracci. Ma da alcuna di tante piante, alzate e segnatamente dal modello di M. Arduino si ricava che all'incirca la detta lunghezza doveva essere di piedi 590 la lunghezza di tre bracci (aumentati ognun d'essi da una Cappella per parte) di piedi 390, il diametro della CUpola di piedi 86 e l'altezza della medesima più discreta cioè di piedi 250 compreso la Lanterna, che riesce oer oici minore dell'altezza di detta Torre. Che che ne sia di ciò, vero è che la sola porzione fabbricata, la parte di ornato della facciata e de' fianchi, e sino l'armatura dtessa del Coperto danno idea della magnificenza religiosa de' nostri antenati.

L'individuazione degli eccellenti Professori delle Belle Arti, che in tanta diversità de' tempi hanno operato si rende presso che impossibile per la moltiplicità. Le scoperte fatte ne hanno accennati assai degli ignoti, e corretti gli equivoci sin qui corsi sopra di alcuni de' quali si è parlato da precedenti scrittori, del che si darà conto occorendo; e cominciando dagli Architetti, per ora ci rimettiamo alli nomi, che si riscontrano ne' disegni esposti nella Residenza della Reverendissima Fabbrica suggiungendo essersi ritrovati oltre questi un Gio. Rossi da Modena detto il Negro (forse il Pittor) succeduto a Paolo Tibaldi nel 1454- Un Ercole Seccadenari succeduto all'Arduino nel 1530 e nel 1647 e seguenti aver lavorato da Muratori Francesco Dotti e Cristoforo Chiezzi e compagni sotta la direzione di Gio. Battista Natali, e Francesco Martini Architetti. Rispetto alli Scultori, le mezze figure nel Bassamento della Facciata furono fatte nel 1394 circa quanto alli S. Petronio, Ambrogio, Francesco, Domenico e Floriano da Paolo di Bonasato da Venezia, quanto al S. Pietro da Giovanni di Rigazzo, e quanto al S. Paolo e alla B.V. col Puttino, cge ora è nella prima Cappella sotto il titolo di Madonna della Pace da Gio. Ferrabecchi Fiamingo tutto sui disegni di Jacopo Avanzi. La Porta Maggiore fu commessa nel 1429 a Giacomo di M. Piero dalla Fonte, che prevenuto dalla Morte nel 1442 (e non nel 1418 come dicesi nelle note del Vasari) non potè compiere, avendovi però fatte nelle due pialastrate laterali, e nell'architrave sopra di esse in bassi rilievi di marmo 15 storie della Creazione del Mondo sino al Dilivio, ma nel sottarco le statue della Beata Vergine col Figliuolo, e sant'Ambrogio, e san Petronio sono di Domenico Aimo detto il Varignana, le Sibille poi annesso alle dette pilastrate sono di Nicolò Tribolo, dalle cui mani sembrano le tanto più belle Storie, e Profeti annessi, che ornano le porte piccole di un tal gusto, che a giudizio degli intelligenti non invidiano l'eleganza, e la correzione di Raffaello. Forse dello stesso sono le figure degli ornati interni di dette Porte di marmo, in parte di sbozza delle quali finora non si è trovato l'autor, ma di stile similissimo all'Assunta di marmo nella Cappella II delle Reliquie ov'è scritto il nome. Nel sott'arco della porta piccola a destra il Nicodemo col Cristo morto in grembo fu commesso a M. Amico Pittore nel 1526, la Madonna laterale a Nicolò Tribolo, ed il san Gioanni ad un Ercole, ed in detto anno ad Alfonso Lombardi il Cristo risorto nel sott'arco della porta a sinistra, avendovi fatti nel 1520 tutti gli ornati di marmo Sigismondo Bargelleso. Degli ornati esterni delle finestre in cui vi sono alcune belle figure, per le prime sei da ogni parte non è per anco noto l'autore, per quelli delli quattro susseguenti pure per ogni parte si trovano commessi nel 1459 ad Albertino Rusconi Mantovano, e da Domenico Milani Fiorentino, e trovasi aver lavoato nelle figura l'anno 1480 Francesco di Simone Fiorentino forse anche attaccato alla maniera un poco dura d'Andrea del Verrocchio, suo Maestro.

Questo cospicuo Fabbricato è giudicato comunemente per il più bel Gotico che veggasi in tutto il Mondo.

- 4 Piazza della Pace.

- 5 Vicolo della Morte.

Tiene in Fronte.

PORTICO DE' BANCHI

sotto al quale evvi

Via delle Clavature, Pescherie Vecchie.

N. 333 PIAZZA MAGGIORE A SINISTRA

INCOMINCIA DAL PALAZZO APPOSTOLICO

- 1 Piazza del Nettuno.

Portico de' Cappellari di nove arcate con Terrazza.

Bottega. Tabaccaro.

Bottega. Mercante.

Bottega. Mercante.

Bottega. Granarolo.

Bottega. Mercante.

Bottega. Droghiere.

Bottega. Mercante.

- 2 Voltone del Palazzo del Podestà.

Bottega. )

Bottega. ) Mercante.

Bottega. )

Bottega. Salsamentario.

Bottega. Caffè di Piazza.

Bottega. )

Bottega. ) Cappellaro.

Bottega. Rosoliaro.

- 3 Accuse.

- 4 Spaderie.

- 5 Via degli Orefici.

E mette sotto il Portico de' Banchi.

Questo portico del Palazzo del Podestà detto de' Cappellari, fu fabbricato colla facciata sopra nel 1465 con architettura di Bartolomeo di Ridolfo Fioravanti, detto Aristotile.