Via del Luzzo, dal II volume delle “Cose Notabili…” di Giuseppe Guidicini, con le correzioni di Luigi Breventani

La via del Luzzo comincia in Strada Santo Stefano, e termina in Strada Maggiore.

La sua lunghezza é di pertiche 17, 02, e la sua superficie di pertiche 23, 86, 11.

Riniero dal Luzzo era ascritto alla compagnia dei Toschi, perchè oriundo di Firenze; qualcuno lo chiama Francoli, e lo fa venire da Veggio di Montagna.

Mastro Mondino di Riniero di mastro Lucio di Albizzo del suddetto Riniero fu dottor medico e anatomico insigne; morì in febbraio del 1326, e fu sepolto nella chiesa di S. Vitale.

1604, 2 febbraio. Addizione all'eredità di Bartolomeo dal Luzzo fatta da Maria Ursina dal Luzzo sua sorella, moglie di Giulio Cardelli. Rogito Gio. Battista Salani.

Alessandro di Melchiorre, vivente nel 1606 e ultimo di sua famiglia, ebbe una sorella detta Lodovica, maritata in Fabiano di Battista Santamaria.

Che questa famiglia abbia dato il nome alla strada, o piuttosto la figura in marmo di un luzzo murato fra le porte delle case N. 978 e 979, non è certo. Per qualche tempo si disse via del Luzzo anche il tratto di strada detto in oggi Volta dei Sampieri.

Via del Luzzo a destra entrandovi per Strada Santo Stefano.

N. 979. Casa che fu già Gozzadini, la quale mediante un trabaldello sulla strada aveva comunicazione col N. 99 di Strada Santo Stefano. Appartenne ad Antonio Rosa indi ai Sampieri successori Colonna.

N. 978. Nel confine di questa casa colla precedente è infitto nel muro un Luzzo di marmo. Questo stabile ad uso di forno fino dal tempo che appartenne ai Ghedini, passò per divisione coi Segni agli Ercolani.

N. 977, Casa di Violante da Castagnolo, venduta li 4 giugno 1463 a Nicolò Sanuti. È posta nella via del Luzzo. Rogito Domenico Scardui.

1463, 11 giugno. Nicolò Sanuti dà in enfiteusi a Nicolò del fu Giacomo Nannino Letti ed a' suoi eredi una casa in capella S. Bartolomeo, nella via del Luzzo, presso Marco Lupari, Battista Pettini, presso detto Nicolò Letti e la via pubblica. Rogito Domenico Scardui, o Scarduini. I Letti francarono il canone di L. 21 li 5 marzo 1516. Rogito Bornio Sala.

Nel rogito di Melchiorre di Senesio Zanitti, che descrive gli stabili dell'eredità di Nicolò Sanuti, è notata la casa data in enfiteusi agli eredi di Nicola Nanini, sotto San Bartolomeo di Porta, in via del Luzzo, presso Strada Maggiore, presso la via pubblica presso Matteo Lupari e gli eredi di Nicola Nanini.

N. 976. Casa dei Lupari.

Luparo Bonomi, per dissensi avuti col famoso Castruccio signore di Lucca, abbandonò quella città e venne a stabilirsi in Bologna, dove egli ed i suoi discendenti esercitarono per molti anni la negoziazione in seterie.

Dai figli di Venturino ne derivarono tre rami. Quello di Francesco che finì in Virginia di Eugenio, moglie di Giuseppe Magnani. L' altro di Bartolomeo, che fu il ramo senatorio, e si estinse in Francesca del senatore Marcantonio, moglie del senatore Isolani. Il terzo di Marco che fu l'erede di Giacomo Arrenghiera in causa di Francesca di Giacomo, maritata li 30 giugno 1460 a Marco di Venturino Lupari, rogito Gabrielle da Fagnano, terminò in Matteo del conte Gio. Francesco, morto li 29 novembre 1603 con testamento delli 16 precedente ottobre, fatto a rogito di Lodovico Gambalunga, col quale lasciò erede sua sorella Gentile vedova del fu colonnello Vincenzo Magnani, obbligando il di lei figlio Enea Magnani d' assumere armi e cognome Lupari.

Il predetto Vincenzo Magnani abitava in Strada Maggiore al N. 270.

Evvi molta probabilità che qui fossero le case di Verzuso di Paolo Lodovisi, e che i Magnani le acquistassero da questa famiglia.

Nella divisione seguita li 16 agosto 1449 fra i figli del sunnominato Venturino, toccò a Marco la casa in via del Luzzo, e una casetta contigua nella via Centovasure (Trabisonda), le quali confinavano con Giovanni Gozzadini, cogli eredi di Zoene del Borgo dall' Oro, e col guasto allora Lupari, sul quale i Lupari avevano cominciato a fabbricare.

I figli di Marco ampliarono questo stabile nella parte posteriore, e cioè da quella della strada Centovasure, o Trabisonda, dove comprarono case nel 1428 dai Cesti, e nel 1432 dai Tiarini.

Li 17 agosto 1437 Gaspare e fratelli Lupari comprarono la casa di Luigia Lodovisi moglie di Gaspare Bombaci, posta sotto S. Bartolomeo di Porta Ravegnana, in confine degli acquirenti, per L. 625. Rogito Cesare Panzacchia.

Li 10 luglio 1493 fu pubblicata una taglia di ducati 50 d' oro per chi avesse denunziato gl'incendiari della casa di Giacomo Lupari, che giorni prima, di notte tempo era andata in fiamme.

1586, 12 agosto. Compra Paolo e Matteo di Gio. Francesco Lupari da Gio. Agostino de' Mancini una casa sotto Santo Stefano, in contrada Centovasure e via dei Bianchi, per L. 1800. Rogito Nanne Sassi e Paolo Stancari.

La via dei Bianchi cominciava dalla casa Berti, e terminava alla Mercanzia.

Non bisogna ommettere di dire che in questo stabile, e segnatamente in una piccola cameretta a metà delle scale vi abitò e vi mori in età d' anni 52 il beato Lodovico Morbioli figlio di Francesco di Antonio beccaro, che passò agli eterni contenti quinto nonas novembris del 1480, e secondo il Melloni li 7 novembre 1485, e fu sepolto in S. Pietro.

La lapide che era nella chiesa vecchia di S. Pietro diceva che era vissuto anni 52 e che era morto V nonas novembris 1490.

Questa stanza ad uso di cappella era larga piedi 5 e oncie 4, lunga piedi 6 e .oncie 8, alta piedi 10. Fu ricoverato da Paolo Lupari.

Nel testamento di Matteo del conte Gio. Francesco Lupari, fatto li 16 ottobre 1603 a rogito Lodovico Gambalunga, si fa menzione de' suoi stabili, fra i quali si ricorda la casa nella via del Luzzo, con rimessa, stalla e teggla di faccia a detta casa, ed altra sul cantone di detta via e Strada Maggiore.

Li 29 gennaio 1749 mori in questa casa Donato di Gioseffo Maria pittore.

La casa dei Lupari fu affittata li 7 gennaio 1657 a Ferdinando di Ippolito Monti .autore della famiglia senatoria Monti, per annue L. 350.

Terminata la linea Magnani Lupari in Paolo Scipione del senator Enea Magnani, morto li 20 aprile 1753 l' eredità fidecommissaria Magnani Lupari passò nel nipote ex sorore del defunto, cioè il marchese Sigismondo di Piriteo Gaetano Malvezzi e di Artemisia Magnani.

Questi eredi godettero per due sole generazioni le dovizie Magnani, poichè colla morte di Piriteo di Sigismondo Malvezzi, seguita li 10 febbraio 1806, furon divise fra le famiglie Ercolani e Ranuzzi, nelle quali eran maritate le due figlie ed eredi del predetto Piriteo.

N. 975. Casa con torre e portici, che li 6 ottobre 1376 Giacomo Lancei, o dalle Lanze, comprò da Garzone, o Gaspare Garzoni, e da Bencivenne dalle Pene, o Penne, erede universale di suo fratello per testamento delli 30 giugno 1372, rogito Antonio Zenzifabri, la qual casa è posta in Strada Maggiore sotto S. Bartolomeo. Confina Lorenzo e Giovanni Bellinzoni, o suoi eredi, gli eredi di Pietro Lamberti, e il detto dalle Penne venditore. Per L. 550. Rogito Francesco Manzolini.

Dopo i Lancei si trova che fu di Francesco Grassi, che la lasciò in legato agli ospedali della Vita e della Morte, i di cui sindaci li 3 giugno 1428 la vendettero al dottor medico Lorenzo per L. 900. Rogito Frigerino Sanvenanzo, nel quale si qualifica per casa grande con torre sotto S. Bartolomeo, in confine della strada pubblica da due lati, di Antonio di Giacomo de' Cesti, e degli eredi del fu Giovanni de Muglio.

Li 4 giugno 1463 apparteneva a Violante da Castagnolo, che la vendette in detto giorno a Nicolò Sanuti riformatore, il quale li 11 dello stesso mese ed anno la diede in enfiteusi a Nicolò del fu Giacomo del fu Nannino Letti, per annue L. 21. Rogito di Domenico Scarduini.

Li 5 marzo 1516 Nannino del suddetto Nicolò Letti francò il canone, come consta da un rogito di Bornio Sala e di Tommaso Grengoli.

Giacomo e Lorenzo Nannini, alias dei Letti, li 19 luglio 1522 la vendettero a Matteo di Paolo Lupari, per L. 4000. Rogito Priamo Bailardi ed Ercole Borgognini. È detto essere casa con torre e tre botteghe, sotto S. Bartolomeo di Porta Ravegnana, in Strada Maggiore, e nel cantone della via del Luzzo dove vi è l'entrata di detta casa. che confina da due lati col compratore.

Nicolò di Nannino de Lectis spagnuolo, detto poi volgarmente dai Letti, si stabili in Bologna, e del 1456 i di lui successori avevano casa e bottega in cappella S. Damiano degli Scannabecchi. Il celebre Gregorio Letti, nato in Milano, era di questa famiglia.

Vi era un' arma rappresentante un cervo rampante, che fra le zanne sosteneva un bastone nodoso.

Via del Luzzo a sinistra entrandovi per strada Santo Stefano.

N. 973. Sotto la data delli 16 ottobre 1603 fra gli stabili urbani della famiglia Lupari è notata una casa con rimessa, stalla e teggia, la quale nel 1635 andava ad uso di stallatico, e fu distrutta da un incendio. Questo stabile fu poi ridotto a casa abitabile, ed apparteneva anche ultimamente agli Ercolani.

N. 974. Li 26 novembre 1562 era di Cipriano Gatti. Rogito Annibale Rusticelli. È detto trovarsi nella via del Luzzo, sotto S. Bartolomeo di Porta, e confinare a mattina la suddetta via, a settentrione quella di Strada Maggiore, a sera Ferrante Vezza, e a mezzodì Agostino Ercolani.

Aggiunte

1508, 23 giugno. D. Camillo e il cav. Camillo Gozzadini del fu Bertino cedono a Girolamo e Giacomo Ercolani, e a Francesco e Battista Segni, coeredi del fu Francesco Ghedini, una casa grande sotto S. Bartolomeo di Porta. Rogito Battista de' Buoi. Il rogito è presso Schiassi. Potrebbe essere la casa che aveva il corridoio sopra la via del Luzzo.