Antonio Bertoloni (Via)

Via Antonio Bertoloni.

Da via delle Belle Arti a via Irnerio.

Quartiere San Vitale.

Prima documentazione dell'odonimo: 1927.

Quando ancora non c'era via Irnerio, questa via andava dal Borgo della Paglia (Via delle Belle Arti) a Via San Marino (scomparsa con la creazione di via Irnerio).

Il suo nome, fin dal tempo dello Zanti (1583) era Case Nuove, a cui veniva spesso aggiunto del Borgo della Paglia per distinguerla da altre Case Nuove in Bologna.

Sia l'Alidosi, sia l'Aretusi aggiunsero che questa via anticamente era nota come Via delle Nespole, ma sembra che via delle Nespole sia da riferire più propriamente a via San Marino (vedi via Irnerio).

Anche il Salaroli riportò Vie delle Nespole come antico nome della via, ma aggiunse anche una possibile ragione dell'odonimo Case Nuove, ovvero che vi erano state costruite dai Bentivoglio delle case (dette appunto Case Nuove) per i loro uomini d'arme (forse all'epoca di Annibale II quando questi risiedeva nella Palazzina della Viola, da qui poco distante).

Il Guidicini ci disse anche che questa via fu chiamata Via della Case dei Malvasia, che possedettero le prime nove case sul lato destro entrando da via Belle Arti.

Via Case Nuove fu ribattezzata Via dell'Orto Botanico con la riforma toponomastica del 1873/78, odonimo motivato dalla vicinanza dell'Orto Botanico. Nel 1927 infine la via venne intitolata ad Antonio Bertoloni.

Fonti citate in questo articolo.

Zanti: Nomi, et cognomi di tutte le strade, contrade, et borghi di Bologna, di Giovanni Zanti pubblicato nel 1583.

Alidosi: Nomi delle strade, vie, borghi, et vicoli, che sono nella città di Bologna, di Giovanni Niccolò Pasquali Alidosi, pubblicato nel 1624).

Aretusi: Origine di Bologna. Pianta di Bologna di Costantino Aretusi, pubblicata nel 1636.

Salaroli: Origine di tutte le strade sotterranei e luoghi riguardevoli della città di Bologna di Ciro Lasarolla (Pseudonimo di Carlo Salaroli), pubblicato nel 1743.

Guidicini: Cose Notabili della Città di Bologna ossia Storia Cronologica de' suoi stabili sacri, pubblici e privati, di Giuseppe Guidicini (scritto prima del 1837, ma pubblicato nel 1868).