Pusterla

Denominazione moderna(2015): Vicolo Posterla.

Guidicini.

Da strada Maggiore a strada S. Stefano.

Questo vicolo comincia da strada S. Stefano e termina a strada Maggiore, è lungo pertiche 64. 02, e di superficie 71. 98; la sua denominazione deriva da Posterola o Pusterola ed anche Pusterna e cioè Porta piccola o Porticiola del secondo circondario della città, una delle quali trovavasi in questa contrada dalla parte di levante ove erano le stalle Gozzadini al N. 807, che furon già dei Scannabecchi Dalla Moneta, ove era un vicolo detto Scannabecchi che passava in Cartolaria Nuova quasi rincontro il Borgo di S. Petronio, e precisamente dove è il portone al N. 612.

Di dietro le stalle e case a destra di questo vicolo si trovano molti avanzi delle antiche mura merlate del secondo circondario della città e la disugualianza nel livello del suolo di questa strada indica gli avanzi del terrapiano.

Li 11 giugno 1604 si trovava nella via Pusterla certa cloaca per la quale correva il così detto Calandrone di Fiaccacollo, e fu concesso al dottor Tommaso Moneta e ad Antonio Girolamo Garganelli, di chiudere detto vestigio di Cloaca a loro arbitrio sia con mura, sia con portone come essi crederanno più conveniente. Questo Calandrone coincide col N. 810, dalla parte posteriore della casa in Cartolaria Nuova N. 610.

Particolari tratti dal Catasto Gregoriano (1835) della città di Bologna, messo a disposizione dall'Archivio di Stato di Roma con il progetto "Imago II".

Pusterla a destra entrandovi per strada Santo Stefano.

Da questa parte corrisponde il di dietro delle case di Cartolaria Nuova, ed a sinistra quelle di Borgo Novo.

1523 3 Settembre. Fu concesso ad Annibale Gozzadini il suolo pubblico per continuare certa sua fabbrica nella Posterla.

1525 19 Ottobre. Il Senato concesse ad Annibale Gozzadini certo terreno pubblico nella Pusterla per poter fabbricare un muro. Rogito Giovanni Andrea Garisendi.

Vicolo Posterla 4 (N.807)

Vicolo Posterla 22 (N.810)

Pusterla, dal IV volume delle “Cose Notabili…” di Giuseppe Guidicini, con le correzioni di Luigi Breventani