N.1310 Palazzo Bolognetti

Cartigli

Palazzo Bolognetti

Il portico risale al XV secolo, mentre l'edificio venne eretto nel 1551 seguendo modi tibaldeschi. Notevoli le fittissime decorazioni cinquecentesche in arenaria nell'atrio e nello scalone, attribuibili al Formigine. Interessante il sotterraneo trecentesco a navate, forse magazzino della Gabella Vecchia, attiguo alla sede della Mercanzia.

Indirizzo:

via Castiglione, 1

Dalle Cose Notabili di Giuseppe Guidicini.

Due case che li 14 ottobre 1336 erano abitate da Graziolo di Bolognetto notaro, come da rogito di Gregorio di Benedetto da Casio. Nel 1484, una era di Antonio, celebre iureconsulto, l' altra di Giovanni, fratelli, e figli di Pietro Bolognetti. L'uno e l'altro dei detti fratelli Bolognetti furono vittime della ruina dell' altissima torre di Giacomo e Bianchino Bianchi, ricchissimi mercanti, che rovinò le loro case e quella dei Ghisilardi locata in prossimità a quelle della compagnia dei Banchieri e residenza del giudice. Questa catastrofe seguì li 3 aprile dello stesso anno in venerdì sull' ora nona. Due figli di Antonio furon salvi per essere a scuola, e cioè Lodovico, che fu poi ucciso da Emilio Paolo suo figlio, e Giacomo, la cui discendenza finì nel senatore Giacomo. del quale fu erede Girolamo Cenci di Roma detto Bolognetti. Ercole di Giovanni si salvò perchè trovavasi in cantina con un domestico, come superiormente dicemmo. Atterrò in lungo piedi 100, ed in largo piedi 60. Era nel trebbo del Carrobbio fra la residenza della Mercanzia, ove i loro giudici tenevano ragione, e la Gabella Grossa.

Li 13 maggio 1484 il Luogotenente Generale di Bologna decretò a favore di Giacomo Maria e fratelli Bolognetti l'esenzione dei dazi e gabelle a causa della ruina delle loro case, e della morte del loro padre cagionata dalla caduta della torre. Questo stabile fu rifabbricato dai fondamenti da Camillo Bolognetti nel 1551.

1551, 28 aprile. Il Senato concede a Camillo Bolognetti la chiusura delle botteghe sotto la sua casa, e nella piazzola incontro la Gabella Vecchia, che confinavano a mezzodì colla casa di Luca di Dionisio Luca, ad occidente un vicolo che ha uscita nelle Chiavature, e gli vien concesso suolo per dirizzare tutti i muri che le componevano fino al suolo di suddetta piazzola.

Nel 1600 il palazzo Bolognetti dalla Mercanzia fu stimato da Agostino Barelli lire 32000.

1745, 14 aprile. A rogito Antonio Sacchetti fu comprata quindi abitata dal marchese Leonida del marchese Muzio Spada di Faenza. Avuta l'eredità del marchese Giuseppe Spada, ultimo del ramo del marchese Gregorio, passò ad abitare nel palazzo da San Martino, e vendette questa casa nobile a Gaetano Savini mercante di seta e tele, per L. 25000. Rogito Aurelio Brusi. I Savini oriundi da Budrio si stabilirono in Bologna ad esercitare la tintoreria presso la porta di Strada S. Vitale.

Il vicolo intermedio fra questa casa e la chiesa del Carobbio, termina nelle Caprarie sotto il volto a sinistra dirigendosi verso gli Orefici. È chiuso alle due testate con portoni mediante permesso delli 8 aprile 1690, rinnovato li 29 ottobre 1725 dietro pagamento di L. 70, dal quale furono dispensati gl'interessati li 6 luglio 1726, a condizione di mettere due porte colle armi di Bologna ai due capi di quest'angusta via, e di darne le chiavi agli ufficiali dell' Ornato.

Famiglia Bolognetti

Pietro Lamo (Graticola di Bologna)

Rincontro alla Dogana in un buon casamento sta un gentiluomo nominato messer Camillo Bolognetti, il quale ha fatto dipingere a Gio. Francesco Becci Bolognese (Bezzi detto il Nosadella).