Pietrafitta, dal IV volume delle “Cose Notabili…” di Giuseppe Guidicini, con le correzioni di Luigi Breventani

Pietrafitta è in oggi quella strada, che dalla Piazza di S. Pietro va e termina a Battisasso dal Voltone dei Gessi; ma essa fu detta via di Porta di Castello e poi via didietro la Gabella Nuova.

L’ antica, Pietrafitta era quel vicolo ora chiuso, che oggi dicesi vicolo del voltone dei Ghisilieri, il quale ha il suo cominciamento nell’angolo meridionale del Seminario in faccia ad Altabella.

Pietrafitta è lunga pertiche 38. 8. 0 e di superficie 67 e Piedi 67. 4.

Pietrafitta a destra entrandovi per la Piazza di S. Pietro.

N.649. Elena di Bartolomeo Arardini vedova di Antonio Mattaselani assegnò a Gregorio di Matteo Garzaria una casa sotto S. Ippolito e Barbara, in confine della via da tre lati, e questa con altri stabili per dote di Elena futura moglie di detto Gregorio. Rogito Pietro Bruni 10 novembre 1451.

1464 20 Aprile. Casa di Gregorio del fu Matteo Garzaria locata a Giacobbe del fu Abramo, ebreo, famoso usuraio siccome quasi tutti i giudei, posta in capella S.Barbara in loco detto Predafitta, che confinava la strada da 3 lati, e Lodovico Cazzalupi. Per L. 100 rogito Francesco Bonazzoli.

1479 2 Luglio. Nell’ inventario legale dell’ eredità di detto Gregorio Garzaria si fa menzione di questa casa ad uso di Banco posta sotto S. Barbara in loco detto Predafitta in confine di strade da tre lati, e di Roberto d’ Aragona.

Casa di Francesco di Marcantonio del fu Bartolomeo Spinelli alias Gobellini posta sotto S. Barbara in confine di tre strade, e del compratore venduta al Senatore Filippo Carlo Ghisilieri del fu Francesco per lire 6000 rogito Antenore Macchiavelli Floriano Moratti, e Nane Costa 21 aprile 1556.

Fa parte di questo stabile l’ altra casa, che lo stesso Senatore Filippo Carlo comprò da Francesco e Giacomo del fu Antonio Quinti posta sotto S. Pietro in confine di tre strade e del compratore pagata lire 2838. 7, rogito Francesco Grandi e Andrea Dainesi dei 21 marzo 1560.

Nel 1660 vien descritta casa con bottega ad uso di fabbro da coltelli posta in via di dietro la Gabella grossa sotto S. Pietro. Confinava a levante la via di Galiera a mezzodì la via della Gabella grossa a ponente i Ghisilieri e a settentrione lo stradello Predafitta.

1573 14 Dicembre. Comprava il Senatore Filippo Carlo Ghisilieri dagli Uffiziali degli Esposti legatari del fu Alessandro Castelli una casa sotto S. Luca dei Castelli, per lire 3200 rogito Scipione Casari, e Bernardino Bordoni. Confinava i Fava, i Ghisellardi e i Castelli.

N.648. Palazzo dei Caccialupi che lo vendettero ai Sanseverini nel 1474. Un decreto dei Riformatori dei 14 novembre anno predetto concesse a Roberto Sanseverini di edificare, e di rifare certi volti, ponti ed archi, che già minacciavano fra la casa da esso, i giorni scaduti comprata da Lodovico Caccialupi, e altre case esistenti all’opposto, le quali erano di ragione dei casamenti grandi di detto Lodovico, comprate per detto Roberto, e sopra la via pubblica dalla quale si va alla Porta di Castello contrada ed alla chiesa di S. Pietro maggiore, sovra le quali volte intendeva fare una bella capella. Le volte in questione sono quelle che danno il nome alla via del voltone dei Ghisilieri.

Monsignore Federico e Galeazzo Maria di Roberto d’ Aragona afflttarono li 22 gennaio 1489 al conte Galeazzo di Romeo Pepoli una casa sotto S. Bartolomeo di Palazzo, per annui ducati 50 d’oro che confinava la via pubblica da tre lati, gli eredi di Bartolomeo Garganelli, e i fratelli Castelli, più una stalla quasi rimpetto alla detta casa.

Nel 1511 era affittata a un giudeo, e vi abitò Alessandro Bentivogli per il tempo che potè rimanere in Bologna.

Nell'inventario legale dell'eredità del Senatore Francesco Ghisilieri delli 5 settembre 1507 si trova che aveva case di dietro la Gabella vecchia, rogito Fulvio Musi. Si rifletta che del 1507 la Gabella era di dietro ai Sampieri in strada Castiglione.

Dal Sanseverini passò ai Pii, ed Eleonora del fu Giovanni Bentivogli vedova, ed erede usufruttuaria di Giberto Pio, e Costanzo di lei figlio, ed erede proprietario vendettero questa casa grande posta sotto S. Bartolomeo di Palazzo per scudi 3000 d’oro a Francesco del fu Virgilio Ghisilieri rogito Bornio Sala e Galeazzo Schivazappa. Questo Palazzo fu rimodernato dal Senatore Filippo Carlo iuniore il quale levò dalla facciata i bellissimi antichi ornati della facciata.

Per la morte di Francesco di Filippo Carlo seguita li 23 febbraio 1712 i fedecomessi Ghisilieri passarono alle di lui sorelle Pantasilea nel conte Astorre Volta, e Lucrezia in Valerio d’ Alessandro Sampieri nella quale si concentrò l’ eredità suddetta. Alessandro del detto Valerio con suo testamento delli 16 febbraio 1743 sostituì, nell’eredità Ghisilieri, i Tortorelli Ghislardi in causa di Elena di lui figlia, moglie d’Astorre d’ Antonio Tortorelli. Verificatasi la mancanza della linea Sampieri nel P. Ferdinando prete dell’oratorio morto li 23 febbraio 1787 passò questo palazzo ad Antonio del detto Astorre Tortorelli, il quale li 7 luglio 1791 lo vendette per lire 42,000 al banchiere Francesco Antonio Montanari come da rogito di Filippo Tacconi.

Palazzo antico dei Castelli, la cui porta principale era nella via del voltone dei Ghisilieri, e cioè dalla parte di tramontana. Vedi via del Voltone Ghisilieri in Porta di Castello.

NN. 646. 645. Casa dei Malavolta poi Castelli, indi Ranuzzi. - Vedi i numeri 672, 671 e 670 della via di porta di Castello.

Pietrafitta a sinistra entrandovi per la Piazza del Duomo o di S. Pietro e terminando alla via Calcavinazzi.

N.614. Casa dei Gilioli nel 1715.

N.615. Stabile che del 1645 era dei fratelli Albani, e del 1715 dei Garbagna, che ultimamente ne erano possessori.

N.616. Casa grande detta del Cantone venduta ai Sacchi nel 1588 per lire 9000 dagli eredi di Annibale Santini. Rogito Scipione Casari, nel qual contratto fu compresa la casetta piccola contigua alla grande in Ghirlanda. Confinavano con Bartolomeo Locatelli, e col Nannini.

1583 4 Gennaio. Comprò Bartolomeo d’ altro Bartolomeo Locatelli da Alessandro del fu Annibale Santini una casa sotto S.Pietro rimpetto la casa di Filippo Ghisilieri per lire 9000, rogito Alessandro Chiocca.

1645 23 Dicembre. Filippo Carlo di Francesco Ghisilieri comprava da Catterina di Giovanni Locatelli e da Carlo di Rodolfo Giovanetti Iugali una casa rimpetto al palazzo Ghisilieri da S. Pietro per lire 9500, posta nella via di dietro la Gabella presso il vicolo Ghirlanda, presso Domenico e fratelli Albani,Girolamo Galerati e Angelo M. Sacchi di dietro. Rogito Lorenzo Artemini.

Si passa il vicolo Ghirlanda.

N.617. Casa dei Malvezzi.

Li 9 luglio 1518 fu concesso a Cesare del fu Giovanni Malvezzi di dirizzare un muro antico di una sua casa di nuovo comprata sotto S. Bartolo di Palazzo presso le stalle della Leonora Pii, per un piede di terreno cedendone però altrettanto alla strada.

Del 1522 ai 26 febbraio stante la casa del fu Cesare del fu Giovanni Malvezzi fu fatta da fondamenti in Capella di S. Bartolomeo di Palazzo, sapendo che di dietro a detta casa vi era un suolo vacuo, poi chiuso da tutti i lati che confinava con Giberto Pii da Carpi (nel testo originale è scritto Caspi, errore di cui il Breventani non si accorse), con gli eredi di Bartolomeo Gandolfi, e che gli concedevano piedi 45 in lunghezza e 10 in larghezza di detta strada. Dicendosi prima terreno vacuo, poi in strada convien credere che il detto terreno fosse l’avanzo di qualche strada chiusa.

N.617. Castellano del fu Scipione Morbioli comprò li 29 maggio 1621 da Giovanni del fu Antonio Malvezzi una casa grande con due porte, una nella via della Gabella in faccia ai Ghisilieri, l’ altra in Ghirlanda posta sotto la parocchia di S. Pietro in confine d’ Angelo Antonio Sacchi, della via da due lati, e del vicolo Ghirlanda, pagata lire 13000, rogito Giacomo Ferrari. Li 23 luglio 1624. Rogito Giacomo Ferrari. Casa grande che confinava le vie pubbliche i Ghisilieri, ed il dott. Sacco.

1627 12 Febbraio. Comprarono Filippo Carlo e Antonio fratelli Ghisilieri da Lavinia Virani, e da Scipione Morbioli una casa in via Ghirlanda per L. 11000 rogito Lorenzo Domenichi alias Artemini.

1660. Casa dei Ghisilieri con stalla, teggia e rimessa , posta nella via di dietro la Gabella sotto S. Pietro confinante a levante il vicolo Ghirlanda, a mezzodì la predetta via Ghirlanda e i beni già d’ Angelo Antonio Sacchi, a ponente la Gabella grossa, e a settentrione Pietrafitta. Questa casa fu comprata li 12 febbraio 1627 da Filippo Carlo Ghisilieri, rogito Lorenzo Artemini; questa è numerata in Pietrafitta 617, e in Ghirlanda 610.

Dai Ghisilieri passò poi al banchiere Francesco Montanari, che vi tenne il suo negozio.

N.618. Stabile che del 1528 era degli credi del fu Giberto Pii, e che li 6 luglio 1574 Filippo Carlo Ghisilieri acquistò mediante censo vitalizio (sembra potesse essere dei Gandolfi), rogito Clearco Achilini. Vien descritto per un terreno con edifizi di pertiche 23 piedi 78 sulla via a settentrione (Pietrafitta) in confine del Capitano Marcantonio Malvezzi da mattina, dalla fabbrica della Gabella a ponente, dalla casa. di Michelangelo Sacchi a mezzodì. ll Ghisilieri pagava annue lire 637 10 oggi è di Luigi Mattei.

N.619. Parte posteriore della Dogana, ora di Luigi Mattei.

Si passa la Via Oleari.

N.621. Un rogito di Giacomo Zanolini delli 7 febbraio 1411 ricorda la compra, che Giovanni d’Angelino Marsili fece da Pietro del fu Ugolino dall’Occa, e da Giacoma Zovenzoni sua madre di una casa posta sotto S. Sebastiano in confine di Filippo d’ Angelino Pasi, di un androna. da due lati, e della strada da altri due pagata lire 350.

Sembra che l’acquisto del Marsili fosse nell’angolo della via Calcavinazzi , mentre del 1565 la porzione di questo stabile dalla parte della via Oleari apparteneva alle quattro arti, e si presume che dal Pasi fosse passata alla. detta Corporazione.

Del 1665 agli 11 luglio questa casa era tutta di Girolamo Marsigli, che a rogito di Lorenzo Garofali l’assegnò in dote a Teresa Maria di lui figlia moglie del conte Giuseppe Maria Borghesi d’Imola con sentenza ottenuta mercè la difesa fatta dall’avv. Gioseffo Nari sopra la provenienza della casa e bottega in porta di Castello secondo la volontà del fu Virgilio Marsili sopra il fedecomesso da lui fatto. Fu assegnata in prezzo di lire 18000.

Del 1686 12 ottobre la casa del Borghese sotto S. Sebastiano è detto trovarsi alla fine della via che va a porta di Castello, ed in altro sito si dice che è nell’ angolo della via di porta di Castello.

Li 12 dicembre 1691. Il conte Alessandro Borghese d’Imola cedette a Maffeo Moreschi la bottega, magazzeni, e sotterranei di detta sua casa rogito Domenico Maria Boari.

1709 7 Agosto. Maffeo del fu Antonio Moreschi comprò dal conte Alessandro Borghese da Imola una casa nella via detta da S. Sebastiano nell’angolo della strada che volta verso i Vetturini per lire 3900. Rogito Giovanni Francesco Galli. La fronte Moreschi era di piedi 38 once 2 a tramontana e di piedi 46 in via Oleari e quella dei Rizzardi presso Calcavinazzi era di piedi 19 once 4.

Li 9 gennaio 1711. Maffeo Moreschi ottenne suolo pubblico nella via Oleari per rifabbricare il muro della sua casa che minacciava ruina. Bartolomeo Moreschi vi aveva la sua drogheria, colla quale formò un ricchissimo patrimonio, che bastò a render comodi tre rami Moreschi. Fu acquistata dai fratelli Massa, che la rifabbricarono in gran parte dai fondamenti nel 1788.