N.1219 - Palazzo Davia

Cartigli

Palazzo Davia

L'edificio si affaccia su un bel cortile quattrocentesco ad archi ribassati con fregi in cotto. Nell'interno si conserva un sala con affreschi allegorici di Carlo Cignani (1655 c.) provenienti da altra sede e qui ricollocati dalla famiglia Davia nel 1827. In altri ambienti si conservano dipinti murali di G. A. Burrini, decorazioni neoclassiche di P. Fancelli, D. Zanotti e stanza "alla boschereccia" di G. Savini.

Indirizzo:

via Cesare Battisti, 7

Guidicini

Nel testamento di Francesco di Francesco di Vincenzo Fibbia, fatto li 5 novembre 1576 a rogito di Gio. Battista Frassetti, dicesi trovarsi scritto: — Il testatore ricordandosi che svolgendo vari documenti antichi de' suoi maggiori trovò uno scritto di Vincenzo Castracani, alias Fiubbi, suo bisavo, figlio di Francesco discendente da Enrico primogenito di Castruccio Castracani, già principe di Lucca, il qual Enrico fu cacciato nel 1328. e stabilì domicilio in Bologna abitando nella casa grande sotto S. Prospero, la quale poi il detto Vincenzo vendette ai Desideri nel settembre del 1475. Rogito Gasparo Gambalunga, ecc. —

È strano però che i discendenti del Castracani cambiassero il nobile loro cognome in quello dei Fibbia.

I Fibbia esistevano in Bologna nel 1287 e abitavano in Saragozza sotto le Muratelle, e nel pubblico archivio si trovano ricordati nel 1292.

Si trova la seguente memoria sulle case dei Canetoli rovinate nel 1445: — Una casa bruciata, sotto S. Gervasio, nella quale vi abitava Galeotto e fratelli da Canetolo. Altra casa dopo la sopradetta, che è all' opposto di S. Prospero, presso i Fiubbi, e dai medesimi goduta. Rogito Bartolomeo da Moglio delli 15 luglio 1445.

La casa in discorso apparteneva nel 1557 al capitano Battista di Girolamo Desideri e a Lucrezia Legnani vedova di Giovanni di Girolamo Desideri, i quali li 21 marzo dello stesso anno la vendettero a Giovanni e Francesco Rimondini per L. 17000. Rogito Bartolomeo Bulgarini.

Li 7 aprile 1565 Bartolomeo Lambertini la comprò dai creditori di Gio. Battista Rimondini per L. 24600. Rogito Melchiorre Panzacchia, nel quale si dice esser casa grande ed onorevole, posta in parrocchia di S. Marino, in confine della via pubblica detta Barbaria, dei Fantoni, dei Romanzi, di Francesco Desideri, e degli eredi di Giulio Caccianemici.

1607, 23 febbraio. Federico Guidotti, il senator Giulio Cesare, il canonico Marcello Lambertino, Agostino Berò e Ulisse Leoni, come cessionari di Alessandro Asinelli procuratore di Gio. Francesco e Gio. Battista Brignole genovesi, vendono a Francesco Ghisilieri e a Silveria Rossi Ghisilieri sua madre, anche come tutrice di Lucrezio e di Virgilio Ghisilieri eredi di Fausto Ghisilieri, una casa sotto la parrocchia di S. Marino per L. 40000, che confina cogli eredi di Annibale Turroni a mezzodì, colla via pubblica a levante, con Francesco Desideri e con Lodovico Lodi a sera, coi Romanzi e coi Rimondi a settentrione. Rogito Giulio Cesare Casarenghi.

1608, 4 febbraio. Assoluzione di Gio. Francesco e fratelli Brignole a Francesco Maria e fratelli Ghisilieri di L. 6000 a conto di prezzo della casa nobile comprata li 23 febbraio 1607. Rogito Giulio Cesare Casarenghi.

1618, 19 gennaio. Gio. Francesco e Gio. Battista, fratelli Brignole, assolvono Virgilio Ghisilieri dell' intero prezzo di L. 24000 e de' suoi frutti della casa sotto S. Marino. Rogito Giacomo Ferrari.

1648, 22 febbraio. Pietro Antonio Davia compra da Lucrezio, da Francesco Maria e da Tommaso fratelli, figli di Virgilio Ghisilieri, una casa nobile, o palazzo, con stalla, posta sotto S. Marino, per L. 34000. Rogito Giovanni Guglielmini e Giovanni Berti.

Nello stesso giorno Porzia di detto Virgilio Ghisilieri sposò Gio. Battista Davia con dote di L. 16000, a conto delle quali il Davia scontò L. 10000 per esso dovute in vigore della suddetta compra.

Il detto Virgilio institui erede il minore d'età dei figli di Gio. Battista Davia e di Porzia Ghisilieri sua figlia. Rogito Costanzo Manfredi.