N.1092 - Palazzo o case dei Pietramellara

Palazzo o case dei Pietramellara con due porte, formato da diversi stabili.

1513 23 Febbraio. Comprò Galeazzo, e fratelli e figli del fu Tresentino Serpa da Marcantonio Sampieri una casa posta sotto S. Andrea degli Ansaldi presso la via pubblica, Antonio Maria da Lignano, Benedetto Ettori libraio e certa via vicinale nella parte posteriore, per lire 2700, rogito Latanzio Panzacchia.

Nel 1513 li 9 luglio, i suddetti compratori comprarono un’ altra casa da Pellegrino del fu Giacomo Torri , sotto S. Andrea degli Ansaldi presso la strada pubblica, la corte dei Bulgarì per di dietro, Girolamo Torri, Lodovico Mezzagamba e i Ruffini; per lire 3000. Rogito Battista Bovi.

1518 5 Ottobre. Assegnazione fatta da Antonio e Ruffino fratelli del fu Andrea Ruffini al dottor Giacomo del fu Tommaso Pietramellara, di una casa sotto S. Andrea degli Ansaldi, rogito di Giovanni dal Pino. Confinava a oriente con altra casa dei Ruffini e Annibale Musotti, con una via vicinale a settentrione, per la quale si andava alla chiesa di S. Maria della Chiavica, con Carlo Latanzio del fu Cresentino della Serpa , con gli eredi di Nestore Tossignani presso l’ ingresso di detta casa a occidente, con Girolamo Dalla Torre e con gli eredi di Nicolò Curialti da Tossignano a mezzodì mediante chiavica. Data in prezzo di lire 1500 in conto di dote di Cecilia di Andrea Ruffini moglie di detto Pietramellara.

1524 7 Settembre. Comprava Carlantonio del fu Tresentino Serpa, dagli eredi di Lodovico Mezzagamba, una casa sotto S. Andrea per lire 1100, rogito Sebastiano Bovi e Ulisse Musotti. Confinava a sera con Luigi Zagnoni, e a mattina col compratore.

1543 12 Marzo. La casa di Agostino del fu Angelo Simi era sotto S. Damiano in Cul di Ragno. Confinava con Ruffino Ruffini di sopra a mezzodì, con Lorenzo e fratelli Pietramellara a ponente, e di sotto colla piazzola o sagrato di S. Silvestro. Fu valutata lire 3300, rogito Galeazzo Bovi e Bartolomeo Casali.

1548 26 Novembre. Ruffino d’ Andrea Ruffini cedeva in cambio di tornature 85 di terra in Gavasetto, a Andrea, Lorenzo e Giacomo Filippo di Giacomo Pietramellara per lire 475, parte di casa già spettante agli eredi di Annibale Musotti, posta sotto S. Andrea degli Ansaldi, e per essi venduta al detti Ruffini li 12 marzo 1543. Rogito Giovanni Beroaldi.

1554 4 Luglio. I Serpa avevano due case sotto S. Andrea, la prima delle quali confinava coi Fantuzzi, e coll’altra casa di questa ragione, con la via pubblica, e colla corte dei Bulgari, rogito Cesare Gherardi.

1555 4 Aprile. Esenzione concessa dal Senato per condurre pietre per la fabbrica della casa di Lorenzo e fratelli Pietramellara sotto S. Andrea delli Ansaldi.

1567 8 Gennaio. Antonio e Ruffino di Sebastiano Ruffini, vendette ad Antonio di Giacomo Pietramellara parte di una casa sotto S. Damiano in confine dei Bovi, per lire 800.

1571 22 Dicembre. Casa di Carlantonio, d’ altro Carlantonio Serpa, sotto S. Andrea degli Ansaldi in confine dei Tomacelli (o Tomasell). Rogito Tommaso Passarotti.

1575 4 Febbraio. Sebastiano Ruffini vendette definitivamente una casa, ad Andrea del fu Giacomo Mellara posta sotto S. Damiano in faccia ai Guidotti. Confinava i compratori a sera, un' androna di sotto, una certa viazzola ora chiusa, e mediante questa i Bovi, per lire 4775. Rogito Camillo Capellini.

1596 12 Febbraio. Comprò Matteo di Giovanni Buratti da Alessandro del fu Carlantonio Serpa, una casa sotto S. Andrea degli Ansaldi. Confinava la via pubblica, con Plinio Tomacelli, con un altra casa grande di Alessandro Serpa, con una casetta che confinava col vicolo della Scimia e con Girolomo Della Torre. Per lire 6500, rogito Marcello di Girolamo Legnani.

Un altro instituto dello stesso giorno fu stipulato fra gli stessi contraenti, per lire 2500 che confinava con Plinio Tomacelli, e la casa grande dei Serpa Rogito Galeazzo Bucchi.

1599 6 Febbraio. La casa grande dei Serpa, confinava col vicolo della Scimia di dietro, con Giovanni Antonio Pietramellara, con Girolamo Torri a oriente e colla suddetta casa comprata dal Buratti a occidente.

1600 21 Aprile. Comprò il cav. Antonio del fu dottor Lorenzo Pietramellara , da Giulio Cesare. Luigi e Alessandro fratelli del fu Girolamo Dalla Torre una casa sotto S. Andrea degli Ansaldi per L. 9499.03. Confinava i Serpa, i compratori e il vicolo della Scimia. Rogito Antonio Malisardi.

1618 18 Luglio. Comprava Giovanni Antonio Pietramellara da Girolamo Mangini, una parte di casa sotto S. Andrea degli Ansaldi, nella via della Scimia. Confinava a mezzodì le scuole mediante androna, a sera e a settentrione i beni del venditore. Rogito Antonio Malisardi.

1653 25 Febbraio. Comprava il Senatore Giovanni Antonio Pietramellara da Bianchi Federico e fratelli Calderini una casa con stalla, sotto S. Andrea degli Ansaldi. Confina a oriente il compratore, a mezzodì la strada, a occidente i successori Regoli e le scuole pubbliche, e a settentrione il viazzolo della Scimia. La stalla era nella stessa via in confine delle scuole. Rogito Lorenzo Domenichini e Pietro Maria Scarselli, per lire 8750.

1670 2 Dicembre. Comprò il suddetto dai creditori dello stato Pagnoni, una casa sotto S. Andrea in confine del compratore.

I Ruffini, alias dalla Ragazza o Aregazza e Giramonti oriundi da Aregazza, sulle montagne, si dissero Ruffini da un Ruffino di Simone che viveva nel 1279.

Ruffino Ruffini dalla Ragazza fu l’ ultimo del suo ramo, morto d‘ ‘anni 36 nel 1590 e fu erede Stefano Allamandini suo fratello carnale, il quale nel 1604 abitava queste case da lui ereditate.

I Serpa già detti de’ Podestà oriondi da Imola si dissero della Serpa dall’insegna di una serpe che avevano per insegna alla bottega da spezieria da loro condotta. Finirono i Serpa con Barbara di Paolo Emilio, moglie di Gaspare Frisari di Modena circa il 1616.

Il nuovo portico sulla via pubblica di Borgo Salamo fu fatto dalla contessa Angela del Senatore Giovanni Zambeccari, vedova di Giacomo Filippo del Senatore Lorenzo Pietramellara, alla quale per questo effetto fu concesso dal Senato, suolo pubblico li 27 febbraio 1791. Questo palazzo appartiene in oggi agli eredi di Luigi e Giuseppe del fu Francesco Rusconi.

Nella parte posteriore verso la piazza di S. Silvestro a destra del portone di facciata al principale ingresso di questo palazzo, vi sono dei resti d’antica torre, che il Negri opina aver appartenuto ai Chiari ma senza fondamento. Sarebbe probabile che fosse piuttosto dei Simii, che abitavano anticamente da queste parti.