Oleari (Via)

Via Oleari.

Da via Ugo Bassi a via Monte Grappa.

Quartiere Porto.

Prima documentazione dell'odonimo: 1635 (Via d'i' Uliar).

Questa via. oltre che come Oleari, fu nota anche come Marescalchi, Gabella Grossa, Fieno e Paglia.

Il Banchieri per primo chiamò questa via Via d'i' Uliar. Prima questa via era nota come Marescalchi, come troviamo nello Zanti, secondo cui la via aveva questo nome per la lunga habitatione de Marescalchi in questo luoco.

Nella pianta dell'Aretusi troviamo Via de Marescalchi, dalla Gabella Nuova (la Gabella Nuova aveva sede nell'edificio che fiancheggia a levante la nostra via.

Nella mappa del Mitelli questa via è indicata come via de Uliari.

Il Salaroli a pagina 76 descrisse questa via come via de Ogliari, per le bucche sotto alla Gabella dove stavano gli ogliari, ma a pagina 45 descrive la stessa via come Marescalchi, spiegando che qui abitavano molti Marescalchi.

Non è chiaro se i Marescalchi citati dallo Zanti e dal Salaroli siano la famiglia Marescalchi o coloro che esercitavano il mestiere di marescalco (maniscalco). Alcune case sulla via dei Vetturini (ora via Ugo Bassi) di fronte allo sbocco di via Calvavinazzi, vicino a via Oleari, furono della famiglia Marescalchi (Guidicini,V, 194, 195), che ebbero il loro palazzo in via IV Novembre ai numeri 5 e 7.

Per contro, l'uso della M maiuscola non è particolarmente significativo, in quanto, ai tempi in cui questi due autori scrissero, tale uso era esteso anche ai nomi indicanti mestieri (Notari, Merzari, Speciali...).

Il fatto che nè lo Zanti, nè il Salaroli nominarono Signori o Famiglia accanto a Marescalchi, unitamente al tono generico con cui si esprimono, fa propendere per l'ipotesi dei maniscalchi.

Da segnalare che la Tontina Mista segnala questa via come Gabella Grossa.

Il Guidicini (IV, 7,8) documentò un rogito del 19 dicembre 1629, in cui questa via viene chiamata Fieno e Paglia, che quindi veniva considerata una estensione di via Giacomo Venezian, a cui si rimanda.

L'odonimo Via Oleari fu ufficializzato dalle lapidette del 1801 e confermato dal Prontuario del 1878.

Fonti citate in questo articolo.

Zanti: Nomi, et cognomi di tutte le strade, contrade, et borghi di Bologna, di Giovanni Zanti pubblicato nel 1583.

Banchieri: Origine Delle Porte, Strade, Borghi Contrade, Vie, Viazzoli, Piazzole, Salicate, Piazze, e Trebbi dell'Illustrissima Città di Bologna con i loro Nomi, Pronomi, e Cognomi, di Camillo Scaligeri della Fratta (pseudonimo di Adriano Banchieri), pubblicato da Clemente Ferroni nel 1635.

Aretusi: Origine di Bologna. Pianta di Bologna di Costantino Aretusi, pubblicata nel 1636.

Mitelli: Bologna in pianta, città del Papa, famosa pianta di Agostino Mitelli, pubblicata nel 1692.

Salaroli: Origine di tutte le strade sotterranei e luoghi riguardevoli della città di Bologna di Ciro Lasarolla (Pseudonimo di Carlo Salaroli), pubblicato nel 1743.

Tontina Mista: Tontina Mista ossia progetto per illuminare la città di Bologna, pubblicato a Bologna dal Sassi successore del Benacci, 1762

Guidicini: Cose Notabili della Città di Bologna ossia Storia Cronologica de' suoi stabili sacri, pubblici e privati, di Giuseppe Guidicini (scritto prima del 1837, ma pubblicato nel 1868).

Prontuario: Prontuario per la denominazione delle Piazze, Vie e Vicoli e per la numerazione delle case della ittà di Bologna attivate il 1° Luglio 1878 (Bologna, Regia TIpografia, 1878).