N.2650

Vi è gran probabilità che questa fosse la casa di Bernardo o Bernardino Sassoni, che fu riformatore, e che comprò li 2 giugno 1486 il N. 643 in Battisasso, e lo rifabbricò.

Nel 1462, nell'occasione che l'Avesa fu coperta, si dice essere stata voltata fino alla casa di Bernardo Sassoni.

1440, 6 giugno. Gaspare di Bertolino da Sassuno fa convenzioni con Francesco di Giovanni da S. Antonino, sopra il terreno fra essi confinante sotto S. Donato, per la facoltà accordata a detto Francesco di fare un volto sopra il fiume Avesa, dietro la casa del medesimo. Rogito Nicolò in Argelata.

Nel 1665 era dei Pellicini.

1526. I Gessi comprano una casa nella via di nostra Donna dell' Avesa, che confina con Ercole Da Sassuno. (Vedi via dell'inferno).

Bernardo Sassoni fu fatto riformatore li 12 dicembre 1472, e morì il 2 marzo 1483. La discendenza del suo ramo terminò ne' suoi nipoti ex filio. Il ramo di Berto si estinse in Lavinia di Giovanni da Lamandino, che fu moglie di Francesco Maria Pollicini e che fioriva nel 1680. Questa casa era con portico ed in angolo colla via dell'Inferno, di proprietà dei del Purgo, poi Malvasia. Nel 1715 era delle suore di S. Bernardino, che la vendettero a Tommaso Laghi muratore e perito, il quale la restaurò. Li 18 novembre 1765 il dottor medico Tommaso Laghi, nipote ex figlio del suddetto compratore, la vendette al pelacano Piccinini. Ultimamente fu dei China.