Vicolo dei Ranocchi, dal IV volume delle “Cose Notabili…” di Giuseppe Guidicini, con le correzioni di Luigi Breventani

Il vicolo dei Ranocchi fa parte delle Pescarie in oggi abbandonata. Comincia dalla via delle Pescarie e termina a quella degli Orefici.

Il suo nome antico fu Borgadello e Gorgadello, poi si disse via dei Pescaroli,o Pescarie e comunemente vicolo dei Ranocchi perchè stavano qui i venditori de‘ medesimi, e del pesce minuto.

Il Melloni suppone che vi sia stata una famiglia Gargadelli in Bologna dalla quale abbia avuto il nome questa strada, e in appoggio di questo suo supposto ricorda un Antonio de‘ Gargadelli ambasciatore del duca di Este, e dei Modenesi che fu a Bologna nel 1299.

Vicolo dei Ranocchi a destra entrandovi per le Pescarie.

N. 1152. Portone delle carra dell’ ospitale della Vita che gli dà comunicazione mediante strada sotterranea, che passa sotto le Pescarie.

Nel 1140 viveva Martìno, Goso, Gosio o Gosiani Cremonese scolare d’ Irnerio che visse 78 anni, e che ebbe per emulo Bulgaro. Formaronsi due fazioni l’una dei Gosiani, l’altra de’ Bulgari. Si ha memoria che i Gosi stavano in cappella S. Vito ove era S. Alò nelle Pescarie, e che le prime case comprate dall’ospitale della Vita nel 1285 erano dei Gosi.

N. 1153. Chiesa di S. Maria del Solaro che fu nell’ anno 1435 chiamata S. Alò, cui il Comune decretò che a sue spese fosse fatta in questa chiesa un arca per i morti nelle carceri del Comune.

Vicolo dei Ranocchi a sinistra entrandovi per la via delle Pescarie.

N.i 1157, 1156. Residenza della Compagnia degli Orefici che aveva al jus Consolato del Foro dei Mercanti. Il suo primo statuto è del 1293, ripetuto nelli anni 1299, 1356 e 1383.

Questo locale confinava a levante col vicolo dei Ranocchi a ponente col cortile dell’ osteria del sole, a tramontana coll’ osteria medesima, a ostro questa ragione per il N. 1158 nella via delle Pescarie, e a levante il vicolo Ranocchi.

L’ antica residenza degli Orefici era nella via delle Clavature, che fu venduta per L. 4000 nel 1485 la qual somma fu investita nel 1487 in questo stabile, e nel vicino N. 1158 suddetto che furono entrambi di Calderino Calderini Le riduzioni dei locali furono compite nel 1487.

N. 1155. Li 17 aprile 1399 Germiniano di Ventura Cesi da Modena comprò da Urbano di Roberto da Saliceto, e da Carlo di lui nipote col consenso di Floriano di Cino da Castel S.Pietro due delle tre parti di una casa in capella di S. Maria in Solario. Confinava con Bartolomeo di Bolognino Bolognini, Aldraghetto Lambertini, e gli eredi di Franceschino Spontoni per L. 1250. Rogito Lodovico Codagnelli.

Li 19 marzo 1468 Giovanni di Bartolomeo Guidotti acquistò dai conti Ventura, e Scipione di Geminiano Cesi per lire 275 d‘ argento la casa sotto S. Maria in Solario. Rogito Bonifazio di Francesco Gombruti e Alessandro di Cristoforo Buttrigari.

Li 10 ottobre 1537 Antonio Galeazzo Guidotti vendette questo stabile già ad uso di osteria del Sole ai Commissari dell’ eredità Sanuti. Rogito Pietro Zanetti.

I confini di questo stabile di data antica ma incerta, secondo un rogito di Melchiore di Senesio Zanetti si danno per i seguenti. Casa ad uso di osteria del Sole, di faccia a S. Alò. Confinava a mattina la strada, a sera gli eredi di Giovanni Guidotti (per le case già Saliceti) e di Burnino Bianchi, di sopra gli eredi di Calderino Calderini (arte degli Orefici) e di sotto gli eredi di Guidantonio Lambertini, e ciò risulta dall’ inventario legale dei beni stabili dell’ eredità di Nicola Sanuti.